
Di Alessandro Mella
Tra le tante storie di guerra e di soldati che sono solito proporre al Lettori, ecco quella di un eroe civile ma, in qualche modo, coinvolto in vicende militari poiché questa vicenda si svolse al tempo della spedizione internazionale in Cina quando dal nostro paese non partivano solo i soldati italiani ma anche quelli di altre nazioni coinvolte nell’operazione.
Ed è una vicenda che parla di valore, professionalità, coraggio e prontezza di spirito quella di Michelangelo Garella, il ferroviere che salvò la vita a molti soldati del kaiser Guglielmo di Germania.
Era il 20 agosto 1900 e l’Italia ancora viveva in una cappa di angoscia dopo il regicidio di Umberto I di poche settimane prima. Nondimeno gli impegni internazionali non si fermavano e così il coinvolgimento del nostro paese.

Nella stazione di Pontedecimo giungeva quella mattina, a circa 70 chilometri orari, un treno merci con trenta vagoni ma, stranamente, arrivò con un quarto d’ora d’anticipo gettandosi su un binario occupato da un altro convoglio con ufficiali, sanitari e militari tedeschi diretti a Genova per imbarcarsi sul Sachsen diretti in Cina. Ed insieme a loro erano presenti armamenti ed equipaggiamenti per la missione. Lo scontro avrebbe prodotto morti, feriti ed esplosioni e quindi un vero disastro. Ma il deviatore Garella, che aveva notato quanto stava accadendo, saltò fuori dal suo casotto, saltò oltre il binario sfiorando il treno merci, afferrò la leva di scambio e con la forza delle sue braccia riuscì a deviare il pericoloso sopraggiungente su di un binario morto evitando la sciagura. (1) Quando la notizia arrivò a Roma il re Vittorio Emanuele III gli destinò un premio di 500 lire:
Il Re al deviatore Garella. Ci telegrafano da Genova, 27 agosto, notte: L’ispettore principale ferroviario si recò oggi a Pontedecimo rimettendo al deviatore Michelangelo Garella lire cinquecento, come gratificazione assegnatagli dal Sovrano.
Il Re Vittorio Emanuele III accompagnò l’invio con un elogio al Garella esprimendo l’alta sua soddisfazione per l’atto di coraggio da lui compiuto evitando, con pericolo della sua vita, un investimento di treni che sarebbe riuscito disastroso. (2)

Corse voce che anche il kaiser volesse premiarlo. Ma non solo, anche la società ferroviaria volle onorare il valoroso dipendente:
Pontedecimo – Valore premiato. Il consiglio d’amministrazione delle strade ferrate del mediterraneo, nell’ultima sua seduta, ha preso in considerazione l’atto di avvedutezza e di coraggio compiuto con pericolo proprio dal deviatore Garella Michelangelo nella stazione di Pontedecimo il 20 agosto u. s. grazie al quale fu evitato un investimento di treni; e, su proposta del direttore generale, ha approvato che, oltre altre alla gratificazione di L. 1000 già accordata al predetto agente, gli venga conferita la promozione a capo deviatore con eccezionale aumento di stipendio. (3)
Il comm. Oliva volle anzi emettere un apposito ordine di servizio relativo a questi fatti eccezionali:
Il treno 1755 del 20 agosto u.s., assunta una eccessiva velocità, non poté arrestarsi al disco della stazione di Pontedecimo, disposto a via impedita, e si avanzava verso detta stazione. Lo scambio di entrata era disposto per la quarta linea gialla sulla quale trovavasi fermo il treno 1751, epperò un investimento sarebbe stato inevitabile senza l’avvedutezza e il coraggio del deviatore Garella Michelangelo, il quale, con pericolo della propria persona, attraversando il binario a breve distanza dal treno 1755, che si avanzava a tutta velocità, girò lo scambio d’entrata ed avviò il treno sopra un altro binario.
Per tale atto, S.M. il Re, in segno della sua alta soddisfazione, fece pervenire al deviatore Garella la somma di L. 500, e S.E. il Ministro dei Lavori Pubblici gli fece esprimere il suo particolare compiacimento, accompagnandolo con l’elargizione di L. 200. Porto a conoscenza del personale, a titolo d’encomio, l’atto compiuto dal deviatore Garella, ed aggiungo che l’Amministrazione gli ha accordato una gratificazione speciale di L. 1000 e conferita la promozione a capo-deviatore con aumento eccezionale di stipendio. (4)

La sua vicenda ebbe vasta eco sui giornali e La Domenica del Corriere gli dedicò un bel servizio ed anche una delle sue celebri copertine. (5) A distanza di qualche tempo il re Vittorio Emanuele III conferì al Garella la medaglia d’argento al valore civile con questa bella motivazione:
Garella Michelangelo, deviatore ferroviario, il giorno 20 agosto 1900, in Ponte Decimo (Genova), con rischio della propria vita e con mirabile prontezza manovrò lo scambio in modo da portare un treno in arrivo sul binario libero mentre sarebbe indubbiamente andato a dar di cozzo in un altro treno fermo presso la stazione. (6)
I giornali spiegarono come il suo eroismo non fosse stato tanto nel balzo, di poca distanza, ma nella calma che di fronte al pericolo aveva saputo mantenere. Nella sua capacità di fare la cosa giusta al momento giusto pur esponendosi ad un tale pericolo che il conduttore del treno si convinse d’averlo investito. (7)
La storia del Garella non si svolse tra le dune d’Africa o ai piedi della Grande Muraglia ma fu comunque determinante per l’esito della missione internazionale in Cina grazie alla salvezza di un’aliquota consistente del contingente tedesco. E questo umile italiano merita senz’altro d’essere ricordato ed indicato come esempio alle nuove generazioni.
Alessandro Mella
NOTE
1) L’Illustrazione Italiana, 38, Anno XXVII, 23 settembre 1900, p. 224.
2) Corriere della Sera, 235, Anno XXV, 28-29 agosto 1900, p. 1.
3) Gazzetta d’Asti, 42, Anni I, 8 settembre 1900, p. 2.
4) Monitore delle Strade Ferrate, 36, Anno XXXIII, 8 settembre 1900, p. 567.
5) La Domenica del Corriere, 36, Anno II, 9 settembre 1900.
6) Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, 130, 1° giugno 1901, p. 2358.
7) Corriere della Sera, 241, Anno XXV, 3-4 settembre 1900, p. 1.
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