
Incontro con l’Autore: Anna Cuculo presenta il suo primo Romanzo – Via Barbaroux
Venerdì 29 novembre alle ore 18, a Torino presso la Osteria Rabezzana di Via San Francesco d’Assisi 23/c, un importante esordio per Anna Cuculo, attrice, regista, autrice e organizzatrice di eventi, che presenterà il suo primo romanzo “VIA BARBAROUX“.
Pubblichiamo la prefazione del libro, curata da Alessandro Meluzzi.
“Il primo romanzo di Anna Cuculo, acuta artefice di teatro della parola e attrice ella stessa, trae naturale spunto e linfa dall’ambiente dello spettacolo.
Intorno ad un set cinematografico in corso di svolgimento, regista e attori trapassano dalla finzione alla realtà mescolando i sentimenti alla parte e ritrovandosi, alla fine del romanzo, mutati nelle emozioni e nella identità.
Lungo il filo della narrazione, come in un vero athanor alchemico, i personaggi si sciolgono e si ricompongono in una continua schermaglia amorosa che nel film trova rispecchiamento e amplificazione.
Il divertissement sentimentale dei protagonisti si ancora al piano linguistico con levità e arguzia, mentre nella progressiva discesa al nucleo interiore di verità la parola diventa arcana ed evocativa.
L’autrice conduce il suo lettore all’interno di un trasparente labirinto urbano, offrendogli come elastico filo di Arianna un dialogo fitto e serrato che lo trascina al cuore di un intreccio avvincente.
Una Torino nitida e rarefatta fa da fondale alle azioni sceniche e lentamente va disvelando la sua vera natura di città magica ed esoterica. Così anche il racconto procede scivolando dalla superficie di eventi quotidiani e ordinari drammi d’amore fino a mostrare il tema profondo, che è la ricerca del significato recondito e dissimulato della vita.
Catturato dal ritmo narrativo, e tenuto per mano dall’autrice, che lo accompagna con sapienza lungo un cammino iniziatico, il lettore si ritrova inaspettatamente a penetrare il mistero e i suoi simboli.
E la conclusione resterà sospesa fra realtà e finzione come sempre avviene nel continuo rimando teatrale fra la vita e la sua rappresentazione”.
Alessandro Meluzzi
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