
Intervista a cura di Maria Grazia Spadaro
Come hai cominciato questo percorso artistico?
Direi che ho cominciato a disegnare sin da bambino, frequentando poi il liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti.
In seguito ho insegnato materie Artistiche, ho lavorato nel campo dell’incisione, della scultura, e una volta approdato nel Gruppo Storico nell’anno 2007,
ho afferrato l’opportunità di potermi documentare creando una sorta di taccuino itinerante, narrando in modo artistico tutte le manifestazioni, alle quali ho partecipato.
Quanto ha influito nei tuoi disegni l’ingresso nel Gruppo Storico P.Micca?
Molto, tant’è che nel 2016, ho presentato per la prima volta una mia personale al Museo Civico Pietro Micca, integrando materiale artistico acquisito dalle manifestazioni, e mescolando il tutto con le mie emozioni ed esperienze di vita, privilegiando la figura del Dragone, appartenente al Reggimento del Piemonte, esso come soggetto rilevante, al di fuori delle uscite canoniche.
Nel 2021, durante il periodo pandemico, ho creato cartoline postali, ove la figura del Dragone, era presente come soggetto isolato, in modalità lockdown,
In una, fra le occasioni artistiche, sono stato invitato a partecipare ad una mostra da parte di Edoardo Di Mauro, ed è stato allora che ho inventato una scultura, ovvero la rappresentazione di una cassetta postale con l’effige di P.Micca,e con un significato ben preciso:
la storia non può morire, poichè c’è sempre la possibilità di farla rivivere anche comunicando per via epistolare.
Cosa significa per te il Colore nelle opere artistiche e nella vita?
All’Accademia, in verità, ho iniziato a disegnare con la biro, e man mano con le matite colorate.
Credo che essere circondati dalle cromie, ha un suo significato, anche il colore scaturito dalle bandiere, dalle uniformi, è grandioso,
poichè colori e suoni sono in sinergia fra loro. Il Colore ha un suono!
Come interpreti gli armamenti bellici, Cannoni, Fucili, ecc. nei tuoi disegni e nella quotidianità?
Nei miei tracciati artistici, le armi, così come i cannoni raffigurati, imprimono l’ironia. (Vedi l’albero di Natale che fuoriesce dalla bocca da fuoco).
Inoltre, trovo scenografico ammirare e sentire un colpo di cannone durante le cerimonie, per festeggiare avvenimenti, nelle rievocazioni storiche, esattamente come nelle rappresentazioni delle Armi, di Pino Pascali, che non sparano.
Da bambino, poi, mio padre mi accompagnava nei Musei, pertanto osservando i cannoni, ne sono rimasto affascinato.
Prediligo dunque i “Cannoni Surreali” a quelli usati per le guerre.
A Marzo si celebra l’importanza dell’essere donna, nei disegni appare spesso la donna e anche la sua nudità fisica, il valore che dai nelle tue opere qual è?
Reputo la donna un’ Amazzone, con la sua forza prorompente, la mamma, sorella, moglie, anche se qualche fruitore della mostra è stato contrariato,
pensando che fossi stato irrispettoso nel disegnare la donna nuda.
In realtà, la nudità è una cosa naturale, bella, da esporre, se non è volgare.
In passato, purtroppo, hanno velato a torto, la donna con la foglia di fico, ma il nudo è anche perfezione, è ricerca anatomica.
Raccontaci come ti è venuta l’idea di esporre Cartoline all’interno del Mastio della Cittadella analizzando insieme i disegni e le sculture che ti regalano più emozioni.
Quale struttura migliore, ovvero le mura che sprigionano storia, e poi questa Fortezza, dà l’dea di continuità con il Museo Pietro Micca e il Gruppo Storico di mia appartenenza. In un disegno particolare, rappresento la festività dell’Epifania, ma al posto dei Re Magi, ho disegnato tre Dragoni in uniforme storica, come fosse il quadro di natività della mia famiglia. In altri disegni ho reso omaggio a Giovanna d’Arco, oppure i tanti soldatini riprodotti su carta, in quanto ho subito l’influenza del fumetto, tramite il Corriere dei Piccoli, e anche la conoscenza del Fondatore del Gr. St. P. Micca, il Gen. Guido Amoretti, mi ha indotto a rafforzare il mito del soldato e della storia.
C’è anche un disegno che riproduce la Sala Inferiore del Mastio, mentre con passo spedito,
transita il Direttore del Museo Storico Nazionale di Artiglieria, Ten. Col. Gerardo Demo.
Mi piace inoltre riempire di disegni il foglio bianco, creati tramite il lavoro minuzioso, paziente, passionale, ma anche di fatica e sacrificio.
Vuoi dare un messaggio al pubblico e condividerne l’emozione che sa offrire il tuo ingegno e la creatività?
Mi piace l’idea di accompagnare le persone in un viaggio di emozioni, colori, storia, ma poi voglio lasciare loro lo spazio per una libera interpretazione.
Quando immagini un nuovo lavoro, ti concentri più sulla parte tecnica, ti isoli dalla realtà o le sfumature che ti stanno intorno,
riesci a coglierle, immortalandole nella scenografia artistica?
A volte, l’idea creativa nasce casualmente, attraverso il disegno di getto, a volte dalla volontà, dall’immaginazione, ma le mani hanno una propria strada,e allora i disegni sorgono dopo, rappresentando ciò che vedo. Molte volte, invece, sono studiati rigorosamente ed in modo scientifico, su un lavoro di committenza,
Senti di appartenere a qualche corrente artistica?
No!
Come immagini il Disegno Artistico, la tua idea progettuale ed in generale, nel prossimo futuro, cosa ti aspetti?
Gradisco la modalità di preservare e conservare nel tempo ciò che ha dato un significato nella nostra vita, anche la sequenza temporale ha una sua importanza, poichè le cose subiscono un trasformismo. Per esempio io nasco come disegnatore, poi incisore e scultore.
Ho inventato la denominazione di Cartoliniere, perchè, secondo me, si allinea ad un mestiere specifico.Adoro le cartoline, in quanto riceverle, un tempo, (oggi purtroppo una rarità con l’era digitale) apportavano emozioni.
So comunque, che esisterà sempre un corriere che le porterà a destinazione.
Dipingere e ridipingere la cartolina è semplice, leggera, tascabile, e perchè no, portafortuna…
In futuro desidererei disegnare un francobollo o una moneta, la forma artistica si rinnova intanto, ed io rifletto. I mgliori disegni, ad ogni modo, sono sorti durante le vacanze, particolarmente a Chiauci in Molise, un piccola cittadina che mi dà serenità d’animo e lo spunto per creare nuovi lavori. Chissà..
Maria Grazia Spadaro
Spettacolare come sempre!