
Portrait von Johann Michael Haydn
Luigi Pagliarini dirige un concerto di sorprendente bellezza dedicato a Johann Michael Haydn, fratello minore del più noto Franz Joseph, considerato il padre della sinfonia.
Esattamente due anni fa, nel maggio del 2022 il Coro di Voci Bianche del Sistema Scuole di Musica dell’AMR riportò in vita dopo decenni – se non secoli – di oblio il Vespro in fa maggiore di Johann Michael Haydn, un’opera di straordinaria bellezza, che permise al pubblico il scoprire lo stile molto raffinato del fratello minore del più noto Franz Joseph Haydn.
Sabato 25 maggio 2024 alle ore 18 in Sala Ghislieri gli appassionati del Classicismo viennese potranno proseguire l’esplorazione del repertorio sacro di questo compositore di grande interesse, la cui figura continua a essere avvolta da un ingiustificabile oblio, grazie al concerto Il sacro e il profano nella Salisburgo del Classicismo musicale, che vedrà protagonisti il soprano Francesco Lo Verso, il mezzosoprano Margherita Scaramuzzino, il contralto Ester Ferraro, il Coro di Voci Bianche, il Coro Giovanile del Sistema Scuola di Musica dell’AMR e l’Orchestra Barocca dei Giovani dell’Academia Montis Regalis sotto la direzione di Luigi Pagliarini.
Rispetto alla vita attiva e ricca di successi di Franz Joseph, Johann Michael Haydn condusse un’esistenza assai più tranquilla, che lo portò a ricoprire per ben 43 anni il posto di maestro di cappella del principe arcivescovo di Salisburgo, dopo la partenza di Mozart per Vienna.
Nell’atmosfera serena di Salisburgo – il microcosmo ovattato e un po’ ristretto che tanto era spiaciuto a Mozart – il minore degli Haydn compose un’imponente messe di opere sacre, che conta oltre 360 lavori in gran parte ancora da riscoprire, senza peraltro trascurare i generi strumentali come il concerto e la sinfonia, nei quali sfoggiò una scrittura elegante e di gradevolissimo ascolto, che sotto il profilo stilistico si pone a cavallo tra gli ultimi fuochi del Barocco e i primi passi del Classicismo.
Poco prima del Natale del 1805, Michael Haydn completò per la festa dei Santi Innocenti (28 dicembre) la partitura della Missa sub titulo Sancti Leopoldi pro festo Innocentium, l’ultima opera che portò a termine prima di spegnersi il 10 agosto dell’anno successivo.
Nonostante le penose conseguenze della malattia che lo avrebbe condotto alla morte e alle terribili devastazioni causate dall’invasione delle truppe napoleoniche, Haydn seppe trasfondere in questa messa una semplicità quasi fanciullesca, che trova piena espressione nel timbro luminoso delle voci bianche, che sembrano riportare in vita gli sventurati fanciulli che il re Erode fece massacrare nella tristemente famosa Strage degli innocenti allo scopo di eliminare il piccolo Gesù.
Il tono generalmente ottimistico che pervade questa messa trova un netto contrasto nel Credo, movimento dalla scrittura estremamente complessa e innovativa, che fa emergere nel Crucifixus un’atmosfera drammatica, nella quale si può ravvisare un’eco della rassegnata partecipazione dell’infermo Haydn alle sofferenze di Cristo in croce.
Nei primi mesi del 1772, poco prima di partire per il suo terzo viaggio in Italia, Mozart compose i tre Divertimenti K.136, 137 e 138, che molti studiosi sono più inclini a definire “Sinfonie di Salisburgo”.
Questo fatto è dovuto alla loro struttura ricca e molto elaborata, che si discosta dalla collaudata fattispecie del divertimento settecentesco, genere descritto da musicologi come il Paumgartner come diretto antecedente del quartetto per archi, così come le raffinate Harmoniemusiken altro non sarebbero che le antenate dei quintetti per fiati che tanta fortuna ebbero nell’Austria e nella Germania del XIX secolo.
Nonostante su questo tema il dibattito sia tuttora vivace, la realtà è più complessa di quanto potrebbe fare credere un’affermazione così categorica e il corpus mozartiano rappresenta uno degli argomenti più validi in possesso degli studiosi propensi a ritenere il divertimento in relazione sia con il quartetto sia con la sinfonia, visto e considerato che anche le sinfonie di Johann Stamitz, leader e ispiratore della prima felicissima stagione dei Mannheimer, sono caratterizzate dalla presenza di movimenti molto brevi e da un organico spesso limitato ai soli archi che le renderebbe eseguibili anche a parti reali.
La struttura in tre movimenti dei Divertimenti di Mozart – che non comprende il minuetto – sembrerebbe piuttosto avvicinarsi alla sinfonia d’opera italiana, un fatto che potrebbe essere spiegato con il desiderio di Wolfgang di presentarle anche ai raffinati pubblici del Belpaese, da sempre amanti della concisione e della brillantezza melodica.
Il Divertimento in re maggiore K.136 presenta una scrittura squisitamente classica, vantando un movimento iniziale strutturato secondo il consueto schema tripartito esposizione-sviluppo-ripresa, seguito da un Andante intriso di una meravigliosa vena elegiaca, i cui toni sinceri si discostano dalla compassatezza standardizzata di gran parte della produzione coeva.
L’ultimo movimento è invece un capolavoro di arguzia, accostando un passaggio contrappuntistica – quasi un ricordo della gloriosa stagione barocca da poco conclusa – a una scrittura pervasa da una brillantezza concertante, in cui non è difficile ravvisare l’ombra di Johann Christian Bach.
A differenza delle due opere “sorelle”, il Divertimento in si bemolle maggiore K.137 non si apre con il canonico Allegro bensì con un Andante di aristocratica compostezza, dal quale traspare la maturità del sedicenne autore, che lascia ben presto posto a un agile Allegro di molto, chiudendo con un Allegro assai all’insegna di una meravigliosa spensieratezza.
Sabato 25 maggio 2024 – ore 18
Sala Ghislieri
Via Francesco Gallo – Mondovì
IL SACRO E IL PROFANO NELLA SALISBURGO DEL CLASSICISMO MUSICALE
Wolfgang Amadeus Mozart (1797-1828)
Divertimento in re maggiore KV 136
Allegro
Andante
Presto
Divertimento in si bemolle maggiore KV 137
Andante
Allegro di molto
Allegro assai
Johann Michael Haydn (1737-1806)
Missa sub titulo Sancti Leopoldi MH 837
Kyrie
Gloria
Credo
Sanctus e Benedictus
Agnus Dei
Francesca Lo Verso, soprano
Margherita Scaramuzzino, mezzosoprano
Ester Ferraro, contralto
Coro di Voci Bianche e Coro Giovanile del Sistema Scuole di Musica AMR
Orchestra Barocca dei Giovani dell’Academia Montis Regalis
Luigi Pagliarini, direttore