Ricordiamo quest’anno a cent’anni dalla nascita e a trenta dalla morte, Paolo Volponi, scrittore manager e uomo politico di elevata cultura e sensibilità umana. Ricordo che soprattutto in Piemonte a Ivrea non dovrebbe essere sopito.
Paolo Volponi assunto da Adriano Olivetti fu a lungo responsabile dei Servizi Sociali e poi Direttore delle Relazioni Aziendali della grande Fabbrica di Ivrea. Con le sue intuizioni seppe interpretare e tradurre in realizzazioni lungimiranti, il pensiero dell’industriale illuminato e Uomo di Cultura.
Pubblichiamo la recensione del suo primo romanzo che prende le mosse da un caso umano all’interno della Fabbrica
Il memoriale di Volponi: Uno specchio sulla condizione umana nell’era dell’Industrializzazione
Memoriale, il primo romanzo di Paolo Volponi, pubblicato da Garzanti nel 1962, rappresenta un’opera fondamentale nella letteratura italiana del dopoguerra. Nonostante il rischio di essere relegato alla categoria di “letteratura industriale”, Volponi dimostra una profondità e una complessità che trascendono questa etichetta. Il romanzo è intriso di tematiche legate alla “diversità” dei personaggi, il che conferisce loro sia un malessere profondo sia una capacità conoscitiva fuori dal comune. Questo tema è particolarmente evidente nel protagonista, Albino Saluggia, la cui esperienza esistenziale offre uno spunto per una riflessione storica e filosofica sulla condizione umana nel contesto dell’industria del XX secolo.
Contesto Storico e Sociale
L’ispirazione per il personaggio di Albino Saluggia è nata dall’esperienza diretta di Volponi come capo dei Servizi Sociali alla Olivetti. La figura di Albino, un operaio tubercolotico con un evidente delirio persecutorio, riflette le tensioni sociali e personali dell’Italia del dopoguerra. Tornato dalla prigionia alla fine della Seconda Guerra Mondiale, Albino incarna le speranze e le disillusioni di un’intera generazione. La fabbrica piemontese, inizialmente percepita come una “terra promessa”, diventa il teatro del suo conflitto interno e delle sue lotte con la malattia e la percezione di essere perseguitato.
Analisi Filosofica
La “diversità” di Albino è una chiave interpretativa per comprendere il romanzo. Questo concetto, che lo rende al contempo alienato e percettivo, risuona con le idee di filosofi come Martin Heidegger e Michel Foucault. Heidegger, nella sua esplorazione dell’essere-nel-mondo, parla della “Geworfenheit” (gettatezza), una condizione che sembra rispecchiarsi nell’esistenza travagliata di Albino. Egli è gettato in un mondo industriale che non comprende e che lo opprime. Allo stesso tempo, la sua capacità di percepire il mondo in modo unico lo rende un outsider, ma anche un individuo dotato di un’acutezza rara. Foucault, con il suo concetto di “biopolitica”, ci offre un’altra lente per esaminare il controllo esercitato sulla vita di Albino. I medici aziendali, i sanatori, e persino la fabbrica stessa sono espressioni di un potere che tenta di normalizzare e controllare i corpi e le menti degli operai. Albino, con la sua resistenza e il suo rifiuto di conformarsi, rappresenta una sfida a questo potere, anche se a costo della propria sanità mentale.
Il Complesso Edipico e la Psicoanalisi
Il romanzo esplora anche la dimensione psicoanalitica del personaggio di Albino. Il suo rapporto conflittuale con la madre e la sospetta omosessualità inconscia, notata da Pasolini, aggiungono ulteriori strati di complessità. L’incapacità di Albino di stabilire relazioni concrete con il sesso femminile e il suo malessere profondo possono essere letti alla luce delle teorie di Freud sul complesso edipico. Questo conflitto interno, che si manifesta nel suo delirio persecutorio e nella sua ribellione contro l’autorità medica, sottolinea la tensione tra il desiderio di appartenenza e l’inevitabile alienazione.
Conclusioni
“Memoriale” di Paolo Volponi è un romanzo che va oltre la semplice etichetta di “letteratura industriale”. Attraverso la figura di Albino Saluggia, Volponi esplora tematiche universali come l’alienazione, il controllo sociale, e i conflitti psichici. La diversità del protagonista, che lo isola ma al contempo lo dota di una capacità conoscitiva unica, rappresenta un filo conduttore che attraversa tutta l’opera di Volponi. In un’analisi storico-filosofica, “Memoriale” emerge come un potente ritratto della condizione umana nel contesto dell’industrializzazione, offrendo spunti di riflessione che restano rilevanti anche oggi.
Daniele Onori
Se l’argomento è di interesse, ogni commento è gradito, e altrettanto la sua condivisione