Un autentico atto d’amore verso la Città di Venezia, un documentario originalissimo che propone possibili soluzioni al declino demografico della città più bella d’Italia.
Domenica 7 aprile nella sala del patronato parrocchiale di Quarto d’Altino la seconda di una lunga serie di tappe che il regista torinese, Ruggero Romano, presenterà sul territorio nazionale.
Di Ruggero Romano ci siamo già occupati in alcuni precedenti articoli, attraverso i quali abbiamo raccontato i primi passi di un giovane aspirante regista torinese.
Il suo percorso professionale lo ha guidato alla realizzazione del docufilm “Cielo aperto”, che da qualche giorno ha iniziato un tour attraverso l’Italia.
Cliccando sul Link in basso… una sorpresa per i nostri Lettori…
https://youtu.be/AJvL7zoDi3A
Quando un progetto possiede un’anima vera, una autentica ispirazione cresciuta tra i desideri profondi di produrre positività e ricchezza emotiva, significa che colui che lo ha prima pensato e poi realizzato, è dotato di quelle rare caratteristiche che forniscono ai suoi progetti un significato non solo estetico ma soprattutto etico.
Come scrisse Italo Calvino nel suo romanzo “le città invisibili”: “Una città può passare attraverso catastrofi e medioevi ma deve, al momento giusto, ritrovare i suoi dei”.
Ruggero osserva gli effetti di una recessione demografica, vede la crisi che costringe i residenti del centro storico di Venezia ad abbandonare luoghi e affetti per andare a vivere in terraferma con la famiglia.
Ad accompagnare Ruggero alla presentazione erano presenti anche due protagonisti del documentario: il prof. Claudio Peressin, un veneziano di nascita, costretto ad emigrare con la famiglia, e Mohamed Kaba, giovane ivoriano che con grande coraggio ha intrapreso un pericoloso viaggio della speranza, dall’Africa all’Europa, con il sogno di una vita migliore.
Il docufilm ci rivela sei storie diverse che raccontano di coloro che essendo nati a Venezia hanno deciso di restare nonostante tutte le concrete difficoltà.
Parla dei residenti che dopo essere emigrati vi hanno fatto ritorno, vinti da una insostenibile nostalgia.
Narra anche la storia degli stranieri che vi sono approdati e integrati nel tessuto sociale.
I dialoghi sono autentiche opportunità per sondare l’animo umano, per scoprire i motivi che hanno costretto alcuni ad andarsene, per poi tornare con un potente sentimento di inguaribile dolore.
Il valore aggiunto spetta soprattutto al merito di coloro che sono riusciti, nonostante le evidenti difficoltà, ad inserirsi positivamente in una realtà completamente nuova e a tutti gli effetti straniera, dimostrando come molti pregiudizi siano privi di sostanza.
Ruggero ci ha stupito anche per una sua originalissima idea:
Partendo dalla simpatica proposta del “caffè sospeso”, ovvero il “buono per un caffè” che qualunque avventore di un bar può mettere a disposizione di uno sconosciuto o di colui che non abbia la possibilità di pagarselo, Ruggero elabora l’idea del “film sospeso”, che permette a chiunque di donare un biglietto che consentirà ad uno spettatore di poter vedere il film in occasione della proiezione successiva.
Un atto di generosità, un gesto anonimo, un modo elegante per promuovere un docufilm di indubbio valore.
Venezia ha perso in 20 anni oltre 22.000 residenti, spopolando soprattutto il centro storico. Il rischio che si trasformi in una città fantasma è dunque reale.
Un rischio che come cittadini non possiamo accettare.
Spopolare significa abbandonare al degrado e all’ingiuria del tempo, significa perdere una parte di noi stessi, immortalata in opere d’arte di immenso valore che nelle sale dei musei raccontano il fascino della storia della Città eterna.
Come ha dichiarato Ruggero in una recente intervista: «Il film è una lettera d’amore nei confronti di Venezia e di chi si prende cura del suo centro storico, così come di tutti i centri storici d’Italia. Dopo aver vissuto e lavorato cinque anni in Canada, a Vancouver, ho sentito una chiamata molto forte nei confronti di Venezia, mi sono chiesto cosa stesse succedendo e una volta arrivato qui sono stato accolto dalla comunità. Parlando con chi ne fa parte ho capito di avere una storia, anzi più storie, da dover raccontare»… «Nel lungo lavoro di ricerca mi sono imbattuto sempre in storie che confermavano la narrativa di una città morente e decadente senza mai dare vera mente luce alle persone che se ne prendono cura e che, dal mio punto di vista, sono la città» …«In questo momento storico così complesso, in una città così fragile, credo ci sia del potenziale incredibile. L’ ho visto in chi ho incontrato, ne gli occhi delle persone che mi circondano. “Gente Veneta – 12.04.24”:
Una pellicola che va intesa come un gesto d’ amore per la gente e per Venezia, forse una rara opportunità per riflettere su ciò che consideriamo di valore autentico e oggettivo.
Le incantevoli riprese ci porteranno tra quelle calli e quelle antiche costruzioni, facendoci sentire, attraverso gli occhi, il profumo mai dimenticato della vera laguna di Venezia.
https://www.moviesmoveus.com/cinema-sospeso