Si può costruire un futuro sulle fondamenta dei nostri figli uccisi?
L’uccisione di una vita umana nel grembo materno viene solennemente promossa dall’attuale maggioranza dell’Europarlamento come un “diritto fondamentale” e un “valore comune” da incentivare”. Lo afferma in una nota *Jacopo Coghe*, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.
Per protestare contro la decisione del Parlamento Europeo Pro Vita & Famiglia sta facendo circolare a *Bruxelles* un grande camion-vela con l’immagine stilizzata di un feto insanguinato e lo slogan: “To Kill a Baby is Not a Fundamental Right”, *Uccidere un bambino non è un diritto fondamentale.*
Con 336 voti favorevoli, 163 contrari e 39 astensioni, il “diritto all’aborto” si prepara ad entrare nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue.
Leggiamo sul sito di “Family Day. Difendiamo i nostri figli”.“Decidiamo di costruire le “fondamenta” della nostra Europa su milioni di bambini innocenti morti perché indesiderati”,
Si può costruire un futuro sulle fondamenta dei nostri figli uccisi? Sui figli morti?
L’eutanasia, l’aborto, il suicidio assistito, l’inverno demografico, la guerra. Un vento gelido sta percorrendo un popolo grande che aveva conosciuto una prosperità e un orizzonte straordinario. Un popolo, il popolo europeo, che ha creato arte, bellezza, musica, storia, legge, ingegneria, cultura, vita, che ora si è ripiegato nella paura e nel desiderio di morte. Sono finiti gli slanci. E’ finito l’ardore. E’ finita la ricerca del bello, del buono, del giusto. Le nuove fondamenta sono costruite sui figli morti. Morti a causa di chi ha perso la speranza. (Marco Salvagno. LE NUOVE FONDAMENTA DELL’EUROPA, 11.4.24, Family Day. Difendiamo i nostri figli).
E’ intervenuto sul voto anche il presidente del Family Day, Massimo Gandolfini, “Aggiungere l’aborto alla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue è un’imposizione ideologica divisiva che interferisce con le diverse sensibilità dei popoli europei e che minaccia la sovranità degli Stati sui temi etici sensibili rispetto ai quali non possono esserci diktat da parte di Bruxelles”.
“Uccidere un bambino nel ventre materno non potrà mai essere considerato un diritto inalienabile. Quello alla vita è infatti il primo diritto da cui discendono tutti gli altri e senza il quale non può esserci alcun’altra rivendicazione individuale e sociale. L’Europa mortifera delle culle vuote in questo modo dimostra di essere incapace di sostenere i soggetti più deboli e le madri con gravidanze difficili. Questo ennesimo sfregio ai valori, che stanno alla base della civiltà europea, deve incoraggiare ad andare a votare candidati per la vita e la famiglia, alle prossime elezioni europee di giugno”.
Sul tema è intervenuto anche Il Centro Studi Rosario Livatino che auspica che “i futuri parlamentari europei sappiano rimediare ad un’offesa che colpisce il cuore dell’Unione Europea, nata per assicurare la pace e non per calpestare i diritti di chi non ha voce”.
Pur essendo una risoluzione NON vincolante, il voto di ieri è preoccupante, – scrive Federica Picchi sul suo profilo Fb – perche’ esprime il pericolo di una potenziale dittatura di pensiero che non consentirebbe neppure agli stessi medici di operare secondo quei principi deontologici e morali che spesso hanno determinato la loro scelta professionale. Ringrazio gli europarlamentari italiani che hanno espresso voto contrario in particolare Fratelli d’Italia, unico partito che ha il merito di aver votato compatto contro questa risoluzione, la Lega con un astenuto e in parte Forza Italia. Invito gli elettori delle prossime europee a tenere conto di questa votazione e scegliere con attenzione i propri rappresentanti europei.
VOTO DEGLI EUROPARLAMENTARI ITALIANI
CONTRARI:
FDI: Fidanza, Procaccini, Berlato, De Blasis, Fiocchi, Gemma, Nesci
Lega: Adinolfi, Basso, Borchia, Campomenosi, Ceccardi, Conte, Ghidoni, Grant, Lancini, Lizzi, Patricello, Rinaldi, Rossi, Tardino, Tovaglieri, Zanni
FI: Comi, De Meo, Dorfmann, Zambelli
ASTENUTI:
Lega: Bonfrisco
FAVOREVOLI:
5 Stelle: Beghin, Ferrara, Pignedoli
FI: Vuolo, Mussolini
Azione: Castaldo
PD: Bartolo, Benifei, De Castro, Moretti, Picierno, Pisapia
Verdi: D’Amato, Corrao
Non iscritti: Cozzolino, Giarrusso
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