
Una giornata insieme all’insegna della cultura e della natura
Buronzo è una piccola e affascinante cittadina della provincia di Vercelli che custodisce un complesso fortificato unico nel suo genere: il Consortile. Conserva ancora tre cinte murarie visibili. E’ la capitale della Baraggia, oltre che un importante centro agricolo e artigianale.
Alcune associazioni e sponsor del territorio, domenica 20 ottobre hanno organizzato una simpatica iniziativa che unisce l’attrazione culturale con l’amore e il rispetto della natura, con il seguente programma:
Ore 9:30 Ritrovo nel Cortile della Rocca del Castello, per registrazione, consegna passaporto del Camminando tra Baraggia e Bramaterra, cartine e mappa dei punti ristoro
Ore 10:00 Partenza camminata ludico motoria accompagnati da ASD Splendor di Cossato “Dal Borgo al sentiero Eusebiano”, per conoscere le risaie e la fauna delle Terre di Baraggia. Tαρρα all’Agriturismo Rosignolo. Durata circa 2 ore
Ore 12:30-14:30 Appuntamenti liberi gastronomici di buon gusto
Ore 14:45 Ritorno al cortile della Rocca al Castello
Ore 15:00 Conferenza itinerante sul Castello Consortile, a cura del Prof. Enzo Givone, per l’occasione alcune dimore private del Borgo verranno aperte dai proprietari che racconteranno la loro storia.
Programma accattivante che, per essere degnamente rappresentato, necessità di qualche ulteriore nozione sulla storia di quest’antico borgo.
Il Castello Consortile di Buronzo rappresenta una realtà interessante per la sua ricchezza architettonica e la sua complessità, che di fatto lo rendono unico nel panorama delle architetture fortificate del Nord d’Italia e non solo.
I signori di Buronzo sono la famiglia che nei secoli ha controllato e modellato dal punto di vista architettonico il Consortile. I Signori di Buronzo legano le loro origini a Casalvolone, un piccolo centro tra Vercelli e Novara.
Qui si era insediato un nucleo feudale antico e potente discendente da un Guala, vassallo e messo del re d’Italia Berengario II di Ivrea e Adalberto duo figlio nel 956.
Buronzo fu feudo dei Signori di Casalvolone come si evince da due investiture imperiali del 1039 e del 1152.
Con la prima Corrado II di Franconia confermò a Guala di Casalvolone ben otto paesi e castelli, tra questi anche il Castrum Burontii.
Con la seconda Federico I di Svevia riconobbe ad un altro Guala di Casalvolone il diritto di amministrare e far applicare la giustizia nel territorio di Buronzo, con il possesso dei pascoli e degli altri beni di pertinenza imperiale.
Alle investiture imperiali si aggiunsero quelle vescovili, di cui la più antica sinora conosciuta e storicamente certa risale al 1202.
Con essa il vescovo -conte di Vercelli sant’Alberto, concedette a Enrico di Buronzo, Pietro di Rosasco e Attone di Casalvolone, tutti signori di Casalvolone, patronati e decime su varie chiese della diocesi eusebiana. Il nucleo dei Casalvolone dall’unità originaria, si articolò, a partire dal XII secolo, in tre rami. Casalvolone, Rosasco e Buronzo.
Il primo a utilizzare in documenti ufficiali, a volte l’originario appellativo “di Casalvolone”, altre il nuovo “di Buronzo” fu Enrico II, di cui si hanno notizie dal 1197 al 1225. Chi invece utilizzò soltanto il nuovo appellativo fu Robaldo, non a caso considerato il vero capostipite della dinastia dei Buronzo, del quale la prima notizia risale al 1226.
Dai suoi discendenti si originarono sette rami famigliari, detti anche Colonellati (DELLE DONNE o Milleo, Agaci, Gottofredo, Plebano, Berzetti, Bucino, Presbitero o Del Signore o Signoris) i quali costituirono il vasto consortile nobiliare che emerge con piena individualità nel XIV secolo, mantenendosi nei successivi sino a tutto il Settecento.
La potenza dei Buronzo si affermò particolarmente dopo la loro dedia al conte Amedeo VI di Savoia il 19 febbraio 1373.
La protezione di Casa Savoia garantì ai Buronzo molti anni di tranquillità e prosperità economica, anche quando il Vercellese fu coinvolto nello scontro tra Francia e Impero Asburgico, in una prima fase, poi tra Francia e Spagna per il dominio dell’Italia (il castello di Buronzo fu assalito dagli Spagnoli che abbatterono parte delle mura e catturarono un numero notevole i signori pretendendo un riscatto elevatissimo per il loro rilascio) .
Nonostante tutto, l’ascesa dei Buronzo proseguì tra 400 4 500, raggiungendo l’apice nei due secoli successivi.
Nel secolo XVII tutto il consortile beneficiò del grande prestigio ottenuto da alcuni suoi membri: Giovanni Francesco Delle Donne (1635) fu investito di tutto il feudo di Balocco e acquistò per 6000 lire Asigliano. Da lui ebbe inizio la linea Buronzo d’Asigliano alla quale si deve la ricostruzione dell’imponente palazzo settecentesco affacciato su via Duomo a Vercelli.
Francesco Giuseppe Berzetti divenne Signore di Murazzano, acquisendo il titolo marchionale. Anche i Berzetti edificarono un importante palazzo a Vercelli in piazza d’Angennes.
Da questo secolo, tutti i membri del Consortile si intitolarono Signori di Buronzo, Balocco e Bastia.
Avvisaglie di declino si rilevarono a partire dall’inizio dl secolo successivo, negli anni coincidenti la dominazione napoleonica.
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