Questo lavoro al servizio del cittadino deve trovare il giusto corrispettivo
Era stata espressa solidarietà e vicinanza da parte del SAC (Sindacato Autonomo Carabinieri), alla vice brigadiere di Matera, Maria Biasi, originaria di Palagianello (Taranto), ricoverata in condizioni serie all’ospedale San Carlo di Potenza, dopo essere stata investita durante i rilievi di un incidente stradale, avvenuto di notte sulla Provinciale 3 nel territorio di Montescaglioso.
Ed è arrivata un’altra notizia choc che riguarda la “Benemerita” che ha sconvolto l’Italia. Una donna in preda all’alcol e alla cocaina si è schiantata contro un’auto dei carabinieri uccidendone due, entrambi di origine pugliese. La tragedia si è consumata lungo la strada statale 91 che collega Eboli con il comune di Campagna.
“Il nostro non è un mestiere semplice, inutile sottolinearlo: fare il carabiniere è anzi un mestiere pericoloso. Specialmente di questi tempi dove le città e le strade sono diventate una vera e propria giungla urbana. Si tratta di pericoli tangibili che incombono in ogni istante della vita di un carabiniere”.
A parlare è Gianluca Tondo, Presidente del SAC che continua: “ne sono stati prova tanti episodi accaduti nel tempo, come quello occorso l’altro ieri alla nostra collega Maria Biasi, intervenuta durante un ordinario servizio di pattuglia su un incidente stradale nel comune di Montescaglioso e travolta essa stessa da un’altra auto nel mentre prestava gli opportuni soccorsi”.
“E siamo costernati e allo stesso tempo increduli per questa ulteriore tragedia che è costata la vita a due giovani carabinieri – è sempre Gianluca Tondo che parla – appena ieri avevamo, con riferimento al recente investimento di una collega nell’esercizio delle sue funzioni, rivendicato maggiori tutele per i carabinieri e col pensiero ancora rivolto a quell’evento è giunto come un macigno questo, ancora più grave, in cui due giovani carabinieri, Francesco Pastore e Francesco Ferraro, hanno perso addirittura la vita, inermi dinanzi ad un destino tragico, ancora una volta nello svolgimento di quello che in gergo viene chiamato ‘normale’ servizio ma che di normale non ha nulla. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo”.
Tondo ha sottolineato come “da quello che doveva essere dunque un ordinario servizio di pattuglia Maria Biasi si ritrova invece ora ricoverata in terapia intensiva in pericolo di vita e sorte peggiore è toccata a Francesco Pastore e Francesco Ferraro, che l’hanno persa”.
“A lei, alla sua famiglia e alle famiglie dei due giovanissimi carabinieri, caduti sul lavoro” continua il presidente “va tutto il sostegno morale e materiale del SAC – Sindacato Autonomo Carabinieri, corredato unanimemente da un grosso e sentito augurio di pronta guarigione per Maria Biasi”.
A questo augurio si è unito anche il Segretario Generale del SAC Massimo Borraccini il quale ha aggiunto: “Alle istituzioni governative chiediamo di tenerne debito conto quando si andrà al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto. Il Presidente Tondo ha, pocanzi, volutamente definito ordinario il servizio di pattuglia dei malcapitati colleghi, per indicare che per un carabiniere quel servizio è il pane quotidiano ma al contempo sottolineare come, invece, di ordinario – nel senso di normale, semplice – quel servizio non ha proprio nulla. Perché un servizio di pattuglia è un lavoro molto gravoso che richiede costante impegno e professionalità, finanche per portare a casa la pelle. Questo lavoro, ricordiamolo, al servizio del cittadino, dovrà trovare il giusto corrispettivo; un corrispettivo che i carabinieri vorranno presto vedere in termini di idonee tutele, di validi mezzi e di qualità del proprio impiego oltre, ovviamente, ad una più giusta remunerazione in busta paga”.
Il Segr. Gen. del SAC ha così concluso, ricordando le famiglie e in modo particolare quelle delle due vittime: “il nostro pensiero è adesso solo e soltanto per le famiglie dei nostri sfortunati colleghi, attorno alle quali ci stringiamo come segno di conforto in questo momento di dolore improvviso e inconsolabile. Per i nostri colleghi una sentita prece, oggi, al loro ultimo saluto. Ma nulla deve essere dimenticato. Da domani sarà il momento della riflessione, il tempo delle considerazioni su quanto si era appena detto nel recente comunicato e che questo funesto, drammatico episodio conferma ed amplifica ad un livello tale che oramai non si può più far finta di niente, che oramai non può lasciare nessuno indifferente”.
Intanto a nome del SAC: “Forza Maria, siamo tutti con te!”.
Per informazioni sul sindacato SAC è disponibile questo indirizzo di posta elettronica sac.nazionale@gmail.com
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