
A Torino si indaga un anarchico di 78 anni per “istigazione a delinquere”. Questa è la Magistratura che piace agli italiani.
Il 2025 inizia con una bellissima notizia sul fronte della giustizia.
E’ fatto di questi giorni che “il 78enne Pasquale Valitutti, figura carismatica del movimento anarchico in Italia, è indagato a Torino per istigazione a delinquere aggravata dalla finalità terroristica”.
A darne notizia il TG3 Piemonte che, nella pagina dedicata a Torino, i giornalisti della RAI hanno tenuto a precisare che per la Procura della Repubblica di Torino il frutto della contestazione non è la partecipazione del geriatrico Valitutti agli scontri del marzo 2023 in favore del giustamente condannato Alfredo Cospito.
Al vaglio dell’autorità inquirente vi sono “le parole pronunciate durante alcune interviste rese agli organi di informazioni nelle settimane precedenti”, come ben sottolineano dalla RAI.
Per la Procura di Torino, infatti, “la chiarezza letterale delle sue esternazioni dell’auspicare reazioni violente contro le istituzioni e contro una parte della popolazione ritenuta complice del destino di Cospito è talmente chiara che non lascia margini di dubbio”.
In tutto questo c’è un grosso quanto imbarazzante problema. Molti sindaci, specie se con in tasca la tessera del “Partito Democratico”, sono soliti autorizzare iniziative di Gruppi e Collettivi anarchici.
Quasi un anno fa il nostro Condirettore Francesco Rossa scriveva un ficcante articolo dal titolo “Torino – Il Sindaco Lo Russo è il “compagno che sbaglia”. La giunta comunale approva la legalizzazione di Askatasuna”.
Ancora una volta “Civico 20 News” è stato precursore del degrado politico di una Sinistra che definire imbarazzante è poco.
Le cose, però, non vanno meglio a Cuneo dove il 13 dicembre 2024, presso la “Casa del Quartiere Donatello”, tale “gruppo informale denominato Biblioteca Rebeldies”, come ha scritto il Sindaco di Cuneo, Patrizia Manassero, PD, ha tenuto la presentazione di un opuscolo dal titolo “Democrazie Reali”.
In detta occasione è stato impedito l’accesso a chi scrive con la seguente motivazione: “non vogliamo giornalisti”. E’ mai possibile che un locale pubblico possa esser dato in concessione a persone che – di riffa o di raffa – solidarizzano con Ivan Alocco?

Ivan Alocco è quel signore che il 24 novembre 2022, durante un interrogatorio effettuato da un Giudice Istruttore ha reso questa “breve” dichiarazione: “Sono anarchico. Condivido ogni atto che vada contro lo Stato e il capitale e verso l’emancipazione sociale ed individuale, compresi gli atti di degradazione di cui sono accusato nella presente procedura. Sono attualmente in sciopero della fame, in solidarietà con Alfredo Cospito, compagno imprigionato in Italia, in isolamento, nel regime chiamato 41 bis”.
Cospito è quel delinquente che nella notte fra il 2 e il 3 giugno 2006 – come narra “La Stampa” – fece esplodere “due bombe davanti all’ingresso della caserma allievi carabinieri “Dalla Chiesa” in via Centallo a Fossano. Le deflagrazioni non fecero vittime e si limitarono a danneggiare case e recinzioni”.
A soggetti che dicono “La solidarietà è l’attacco!”, che hanno in odio lo Stato e che auspicano una “Rivoluzione Anarchica”, i Comuni, che sono parte dello Stato, non dovrebbero concedere un bel niente, altro che le sale della “Casa del Quartiere Donatello”.
La speranza che molti nostri lettori hanno è che Pasquale Valitutti venga condannato, Alfredo Cospito resti in carcere a vita e che gruppi e collettivi anarchici vengano posti al di fuori della legge e, di conseguenza, il Ministero dell’Interno chiuda tutti i Centri Sociali di matrice anarchica, “Askatasuna” in primis.