
La Polizia Locale va dritta verso una possibile abrogazione? Secondo il Comitato Promotore del Referendum Abrogativo è l’unica strada percorribile.
Il nostro interesse verso la Polizia Locale non è mai calato e, nel tempo, si è concentrato sulla situazione contrattuale e sull’evoluzione che il Corpo ha avuto nella storia repubblicana.
Il 22 febbraio 2025 – come ci fa sapere Alessandro Albanese – “si è formalmente costituito il Comitato Promotore del Referendum Abrogativo della Polizia Locale”. Sembra una boutade propagandistica ma non lo è.
Il Presidente del Comitato Promotore del Referendum Abrogativo della Polizia Locale, Alessandro Albanese, unitamente al Vicepresidente Claudio Lamari, tengono a precisare come “non si tratta di una mera provocazione mediatica. Il Comitato, privo di orientamento politico o sindacale, costituito da Operatori appartenenti a differenti Corpi e Servizi di Polizia Locale d’Italia, si propone il realistico obiettivo di abolire l’attuale forma della Polizia Locale mediante proposizione di n. 5 referendum abrogativi delle disposizioni di legge fondanti le odierne funzioni, qualifiche ed organizzazione di tale istituto di polizia”.
La notizia è oltremodo importante ma, soprattutto, le ragioni che hanno spinto molti appartenenti alla Polizia Locale a dar vita al Comitato Promotore del Referendum Abrogativo della Polizia Locale sono concrete e tangibili.
“L’attuale Polizia Locale”, ci fa sapere Alessandro Albanese, “è ormai anacronistica ed inadeguata alle esigenze della società contemporanea. Essa è legalmente priva di strumenti di lavoro e di tutela necessari al corretto adempimento della funzione di protezione del Cittadino”.
Queste cose in molti comuni si vedono bene. Ci sono comandi di Polizia Locale (o Polizia Municipale) che mandano gli Agenti in giro con divise differenti per forma e colore, con autovetture sgangherate, ecc…
Albanese lamenta come la Polizia Locale “è posta in secondo piano rispetto alle altre Forze di Polizia Statali, nonostante sempre più le sia richiesto di svolgere attività equiparabili a quelle compiute dagli omologhi Corpi dello Stato”.
Su questo punto ci sarebbe da disquisire per giorni. I Comandanti di Polizia Locale, infatti, spesso cercano di emulare i Comandanti Provinciali dei Carabinieri o i Questori di Polizia facendo fare ai loro Agenti servizi e interventi per i quali non hanno né la formazione né la capacità.
Non è raro vedere, soprattutto nelle grandi città, Agenti di Polizia Locale emulare il NORM Carabinieri o la Squadra Volanti della Questura, a bordo di utilitarie, e senza la necessaria capacità d’intervento tecnico-operativa.
Questo accade perché – come ben precisa il Comitato Promotore del Referendum Abrogativo – la Polizia Locale “è spesso condizionata dalla Politica locale ed usata come strumento di essa. Vive, in altre parole, una situazione non più sostenibile che si ripercuote negativamente sulle esigenze della Cittadinanza”.
Ci sarebbe da discutere anche su questo punto dal momento che Alessandro Albanese afferma che la Polizia Locale non avrebbe Operatori con “un basso livello professionale”.
Purtroppo, spesse volte la Polizia Locale non è preparata ad affrontare le nuove sfide che la sicurezza urbana propone e il personale non ha la benché minima idea di come affrontare le questioni.
Ci sono diverse occasioni, poi, nelle quali è il Cittadino che si trova a dover informare la Polizia Locale di ipotesi di reato, specialmente in ambito ambientale, e, nella maggior parte dei casi, non vede un riscontro alle segnalazioni, seppur puntuali.
Ad Albanese va senz’altro riconosciuto che è vero quando parla del fatto che gli Agenti di Polizia Locale “devono spesso ingegnarsi e porre in campo risorse proprie per risolvere situazioni complesse in cui si imbattono e che sono rese ancora più complesse proprio dall’assenza di mezzi adeguati, ma a causa dell’immobilismo politico”.
Il personale della Polizia Locale, quando si trova in situazioni per le quali non è all’altezza, non dovrebbe “ingegnarsi” ma chiamare la Polizia di Stato o i Carabinieri – che hanno mezzi, nuclei, reparti, … – e fare in modo che siano loro ad intervenire.
Lo “scaricabarile” tra Istituzioni e Forze di Polizia è insopportabile per il contribuente che, oltre a vivere nell’insicurezza, deve anche mantenere economicamente tali realtà.
Dal Comitato Promotore del Referendum Abrogativo della Polizia Locale le accuse sono chiare: “A nulla sono valsi, fino ad oggi, i tentativi di portare la Politica a risolvere la questione in modo pieno e soddisfacente: nonostante le manifestazioni, proteste, interlocuzioni istituzionali e scioperi messi in campo dalla Categoria, l’attuale Polizia Locale continua ad essere un ibrido tra un organo di polizia e un organo amministrativo, a cui sono imposti i doveri del primo e gli strumenti del secondo”.
Forti anche le accuse e le responsabilità rivolte al Ministero dell’Interno quando Alessandro Albanese scrive: “Il d.d.l. n. AC 1716 proposto in febbraio 2024 alla Camera dei Deputati dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha manifestato ulteriormente la volontà istituzionale di lasciare sostanzialmente tutto com’è, paventando una riorganizzazione della Polizia Locale, ma di fatto ratificando l’odierno stato di cose”.
Dal Comitato Promotore del Referendum Abrogativo della Polizia Locale arriva il motivo della rivolta e della presa di posizione: “Non credendo più ad un’efficace soluzione proveniente dalla Politica nazionale, i membri del Comitato hanno pertanto deciso di unirsi nell’estrema azione abolitrice della Polizia Locale oggi esistente, proponendo invece soluzioni più moderne, razionali ed efficaci quali l’accorpamento degli appartenenti alla Polizia Locale alle Forze di Polizia statali, ovvero la sostituzione della Polizia Locale con nuovi Corpi di Polizia Regionali, in tutto equiparati alle Forze dello Stato e meglio organizzati”.
Bisognerebbe prevedere anche che chi desidera entrare nella Polizia Locale abbia svolto almeno un anno di Servizio Militare nelle Forze Armate, che abbia una condizione fisica ineccepibile e una cultura giuridica adeguata.
Va dato atto al Comitato Promotore del Referendum Abrogativo della Polizia Locale che ha avuto estremo coraggio a presentarsi presso la “Cancelleria della Corte di Cassazione” dove “è stato avviato l’iter formale volto alla promozione dei n. 5 referendum” a cui “dall’11 aprile 2025 farà seguito l’inizio della fondamentale raccolta firme a sostegno”.
Chi lavora va sempre rispettato. Chi lavora per lo Stato lavora per la collettività. La Polizia Locale non fa eccezione e, se deve far rispettare le leggi dello Stato, deve essere Essa stessa rispettata.
Soliti discorsi datati.
Trovo ingiusto che la polizia locale, cioè i vigili urbani, siano poco preparati e pagati anche meno della polizia stradale ecc. e dei carabinieri. Anche i vigili si trovano a dover affrontare situazioni pericolose, perciò, dato il momento storico e la carenza di forze dell’ordine di ogni genere, trovo che si dovrebbe utilizzare tutto il personale possibile per contrastare e prevenire il crimine. Ovviamente tutti devono essere pagati alla stesso modo e comunque più di ora!! Non si può chiedere alle forze dell’ordine di fare sorveglianza continua , con i relativi rischi, con stipendi offensivi, quasi simbolici!! Come osino i parlamentari intascare stipendi e vitalizi da nababbi e poi mandare giovani persone a rischiare la vita per un pezzo di pane, è inconcepibile!!!
Sopprimete ci come la forestale forse è meglio una morte clinica di una sopravvivenza inutile.
Sfruttano la PL per pubblica sicurezza e ordine pubblico quando per legge sono compito esclusivo della polizia di stato quindi abusivamente, non avendo lo status giuridico (ausiliari di PS – arma per difesa personale) senza lo SDI, senza trattamento economico e pensionistico adeguati, senza addestramento operativo adeguato. La PL però non è compresa nelle forze dell’ordine (legge 131/1982) ed è normativa dalla legge quadro 65/1986 vecchia di 39 anni e totalmente obsoleta. PL da abolire SUBITO
Non direi abolire, ma riqualificare quanto a preparazione e adeguamento di stipendio e mezzi operativi
Quando ero piccolo i vigili urbani così si chiamavano erano quelli che al centro degli incroci dirigevano il traffico al posto del semaforo e facevano le multe al guidatore indisciplinato che lasciava l auto fuori dei parcheggi.Poi mi ricordo che hanno cambiato nome in Polizia municipale e infine è diventata Polizia Locale..
Non lo con sentiranno mai in quanto é uno stato di comodo per ogni istituzione e grado…. A iniziare dal governo, alle altre forze di Polizia, a finire alle amministrazioni comunali stesse! … Fin quando esistiamo tutti questi soggetti possono facilmente scaricare addosso ai “vigili” le loro competenze e congiuntamente alla responsabilità dell’operato (soprattutto se inattuabile)
Non sono riuscito non appare Abolizione della Polizia Locale e non ho potuto sottoscrivere. Forse è finita la sottoscrizione?
La raccolta firme – solo tramite Carta d’identità elettronica o SPID – inizia l’11 aprile. Per tutt le info si deve andare su https://referendumabrogativopolizialocale.eu/
Basterebbe un sindaco volonteroso di una media citta’, magari capoluogo di provincia, che smantellasse il corpo della sua polizia locale, raccogliesse le domande di mobilita’ dei componenti verso la Polizia di Stato, con le quali andare dal prefetto a consegnarle con anche i mezzi in dotazioni, le armi gli edifici e gli uffici e scaricare sulla prefettura TUTTO!! La sicurezza pubblica e’ compito dello Stato tutelarla ebbene che la tuteli PER INTERO! Da quel momento ogni telefonata dirottarle verso la questura/prefettura per qualunque intervento richiesto, dal divieto di sosta all’omicidio!