Qual è il livello di sicurezza negli ospedali torinesi?
9 settembre 2024. Aggredita mentre sta per entrare in ospedale e prendere servizio: la vittima è una dottoressa di medicina d’urgenza dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Ecco i fatti: la dottoressa sta per entrare nel pronto soccorso, quando si accorge di essere seguita. Un giovane l’ha presa di mira, lei: non fa in tempo a chiedere aiuto che si ritrova con un coltello puntato all’addome. A salvarla è la tracolla che tiene stretta, che casualmente funge da protezione ed evita che la lama la colpisca. Nel tentativo di divincolarsi, la donna cade a terra, così come il suo aggressore che tenta di colpirla di nuovo. La dottoressa riesce ad allontanarlo scalciando, poi si rialza e scappa correndo tra le auto in sosta; ma neanche le sue urla di disperazione e richiesta di aiuto servono a tenere a distanza l’uomo, che la rincorre finché lei riesce a mettersi in salvo dentro al San Giovanni Bosco, dove i colleghi le medicano ferite ed escoriazioni.
L’ospedale richiede l’intervento del 112; quando arrivano le volanti, l’aggressore è già fuggito, facendo perdere le proprie tracce. Gli investigatori acquisiscono i filmati del sistema di videosorveglianza per risalire al malvivente.
In passato il personale ospedaliero del presidio che si trova alla periferia nord di Torino aveva denunciato altre aggressioni, avvenute spesso nel parcheggio antistante.
Arrestato l’aggressore, nel pomeriggio di lunedì 9 settembre 2024. La fuga è durata solo qualche ora. Grazie alle descrizioni fornite dalla vittima, l’aggressore viene rintracciato dagli agenti del commissariato Barriera di Milano e fermato da una pattuglia nel primo pomeriggio in via Palestrina. Al momento della perquisizione, oppone resistenza, inizia a scalciare i poliziotti e ne ferisce uno con un’unghiata. Ora dovrà rispondere del tentato omicidio della dottoressa, di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Mi sono recato all’ospedale San Giovanni Bosco nella medesima giornata, per osservare i luoghi del fatto criminoso. La triste realtà e che non risulta in essere, all’apparenza, alcun controllo, sia all’ingresso dell’ospedale che al pronto soccorso, dove il posto di pubblica sicurezza è addirittura chiuso. Questo è il livello di sicurezza degli ospedali torinesi e italiani, a difesa dei pazienti e dei medici ed infermieri e personale ausiliario che vi lavorano.
Due giorni dopo, alle Molinette, si verifica un nuovo episodio di violenza ai danni degli operatori sanitari, una versione ridotta ben recente e noto fattaccio di Foggia. Stavolta i protagonisti sono i parenti di un ragazzo tossicodipendente, andati su tutte le furie perché lo psichiatra che lo ha visitato dopo l’arrivo in Pronto soccorso decide di non ricoverarlo. Una decisione non gradita dai famigliari del paziente, che cominciano a urlare e a insultare il medico, per poi rovesciare la scrivania nella stanza, danneggiando computer e stampante. I sanitari fanno intervenire i Carabinieri e l’ospedale Molinette sporge denuncia per i danni subiti.
Nei giorni scorsi, qualcosa di nuovo è avvenuto, in Calabria, dove l’esercito vigilerà sull’ospedale di Vibo Valentia. La decisione è stata presa dal prefetto Paolo Giovanni Grieco e rientra in un piano di rimodulazione dei servizi di vigilanza già operati dall’Esercito su obiettivi sensibili nel territorio vibonese, nell’ambito dell’operazione ‘Strade sicure’.
Nell’ospedale di Vibo, nei mesi scorsi, si sono verificati diversi casi di medici ed infermieri aggrediti da pazienti o da loro familiari. Per questo motivo, il prefetto ha ritenuto di rafforzare la vigilanza, spostando personale in mimetica nei pressi del nosocomio, in coordinamento con i Carabinieri e la Polizia. La vigilanza al pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino era già stata rafforzata su iniziativa dell’Azienda Sanitaria Provinciale, per contrastare e prevenire il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario.
Senza smania di militarizzare la vita civile, a questo punto la domanda è: i poteri pubblici nostrani, vale a dire Sindaco e Prefetto di Torino si sono accorti o si accorgeranno che vi è un reale problema di ordine pubblico negli ospedali torinesi?
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