Killer di tank, di navi e di esseri umani confezionati a basso costo; incubo tra le truppe, scenari da fantascienza
La guerra in Ucraina ha mandato in seconda linea gli elicotteri, ormai tiro al piccione per ogni missile terra aria. In simultanea, ha santificato i droni come nuovi ordigni letali, tanto sul terreno che in mare aperto. Dall’occhio di un drone, la zona dello scontro equivale allo sguardo attento di un rapace in volo che, tra prati, cespugli o flutti, cerca il suo bersaglio e spesso non lo manca.
Dai droni kamikaze, ai terrestri e quelli antinave (gli ucraini Palyanitza), la gamma di questi ordigni è in continua evoluzione. Hanno forme e dimensioni differenti, costano relativamente poco e consentono di attaccare a lungo e corto raggio, oppure svolgere ricognizioni senza rischio della perdita di un pilota, che però esiste. È un esperto che guida il drone da remoto tramite un PC, stando al sicuro.
Dal fronte ucraino giunge voce di droni fabbricati col cartone, materiale già scelto dagli appassionati di alianti per costruire modelli incollati con precisione.
La stessa tecnica produce droni logistici e militari, capaci di portare rifornimenti oppure combattere, dotati di armi anticarro, anti camion e antiuomo; i più temuti, perché l’ottica del drone vede un soldato fino a 3 km di distanza.
I droni di cartone sono un prodotto australiano sviluppato dalla Sypaq, con sede a Melbourne. Un economico killer reputato “sacrificabile” sul campo di battaglia, ma gli ucraini sono riusciti a usare gli stessi droni anche fino a 60 voli. Ogni mese, l’esercito ucraino acquista dall’Australia, circa 100 di questi micidiali giocattoli.
Particolare non trascurabile: il mercato dei droni militarizzati, è sbarcato su Amazon dove si possono acquisire pericolosi modelli a partire da circa 300.000 €, fino a grosse cifre con sei zeri per “giocattoli” più sofisticati.
Il tecnologico drone di cartone può fotografare, stabilire un contatto facciale e ricevere l’ordine sia di colpirlo che di seguirlo per scoprire il rifugio anche degli altri soldati della stessa squadra. Immagini dell’ultima ora poi, riportano l’azione devastante dei nuovi droni ucraini tipo “Drago”, che spargono sulle trincee nemiche metallo fuso che incendia tutto all’istante (orribile).
I grossi droni iraniani Shahed che i russi chiamano Geran-2 costano “solo” 50 mila $ e trasportano da 50 a 100 kg di tritolo con una gittata tra 3,5 e 10 Km. Hanno un impatto molto potente, ma sono privi di ottica e si fanno cadere come kamikaze per misurato calcolo. Ma l’orso russo è sveglio: Andrei Nikitin, capo della regione di Novgorod, ha dichiarato che i droni invisibili a fibra ottica Knyas Vandal of Novgorod (KVN) vengono già da tempo impiegati contro gli ucraini, i quali, a loro volta stanno autoproducendo nuovi droni quadripale, denominati black widow , con la capacità di colpire di giorno, ma soprattutto nel buio delle ore notturne. La competizione per una nuova epopea bellica, è dunque in divenire.
I droni, al momento sono evoluti, ma ancora modesti soldati “per procura”, con molta scienza e poca coscienza demandata a distanza. Però, il mondo degli inventori d’armi è in fermento.
Attualmente nuovi droni attaccano altri droni e la carenza di rimpiazzi umani ha indotto l’industria ucraina a forgiare micidiali cani robot low-cost, capaci di impegnare i soldati nemici. Il programma sembra preveda la creazione di un vero e proprio esercito robotizzato.
La tecnologia corre in fretta in tempi di guerra e non è una fiction immaginare scontri tra feroci mostri meccanici quasi indistruttibili, guidati da un’IA propria e applicata, contro soldati umani, infine obsoleti, padroni di armi via via inutili contro una robotica che, prima o poi, ci si volterà contro.
Essendo un’intelligenza ultra-umana, ma creata “a nostra immagine e somiglianza” sarà ancor più desiderosa di impadronirsi del mondo in cambio di Energia Elettrica! Che cosa conteremo ancora noi, uomini molli in cerca d’aria, d’acqua e incomprensibile cibo?
La fantascienza ha anticipato questo ed altro: Mazinga; la saga dei Transformers; la guerra dei robot…. Su molti soggetti non si è resa credibile, ma su altri ci ha azzeccato con sapiente preveggenza …
In psicologia, l’avvento di potere della robotica, potrebbe essere inserita nella: “La profezia dell’auto avverantesi?”