
Cuneo, grazie a “NovaCoop” e al “Progetto Im.Patto”, ha un “Forno di Comunità”.
A Cuneo, da qualche mese c’è un “Forno di Comunità” che è stato “installato nella Casa del Quartiere Donatello” per diventare “luogo di incontro e aggregazione per il quartiere e per la città”, come scrive Sara Tresso di “Consumatori”.
A detta della giornalista, a Casa del Quartiere Donatello “sarà incentivata la partecipazione attiva dei cittadini, promuovendo la cultura alimentare locale attraverso la valorizzazione delle filiere corte e della panificazione tradizionale”.
Probabilmente nelle intenzioni di “NovaCoop”, attraverso il “Progetto Im.Patto”, vi è la volontà di costruire e creare iniziative sociali e culturali per la valorizzazione del territorio e dei prodotti a km0.
Il 3 dicembre 2024, sulla pagina ufficiale di Casa del Quartiere Donatello, si leggeva: “Non siamo nelle borgate montane, ma ci piacerebbe vivere quelle sensazioni di vicinanza e calore che un forno può donare a chi ha voglia di condividere ricette e tradizioni”.
Al di là della poetica immagine, l’idea di creare, anche nelle città urbanizzate, dei luoghi dove poter cuocere prodotti da forno riducendo in tal modo il carico sulle bollette domestiche non è malvagia.
A detta dei responsabili della Casa del Quartiere Donatello “il Forno sarà per tutti” e da questo assunto nasce un invito: “se sei interessato viene a conoscerci e a proporti”. Si spera sarà proprio così e che sia davvero “per tutti”.
“NovaCoop” è sicura nel dire che “esperti e produttori locali saranno coinvolti in laboratori di panificazione e incontri di approfondimento su biodiversità e sostenibilità”.
La cosa piace a vari cittadini cuneesi, diversi dei quali residenti al Quartiere Donatello, perché finalmente a Casa del Quartiere Donatello si vedrà un evento culturale, un momento conviviale nel quale poter apprendere qualcosa e sostenere una filiera complessa come quella della panificazione sostenibile.
Sara Tresso chiosa il suo articolo scrivendo che sono “previsti anche eventi di comunità e percorsi didattici dedicati a scuole e famiglie, con esperienze pratiche sulla trasformazione dei cereali e l’uso del forno”.
La speranza che molti hanno è che questo “Forno di Comunità” serva a creare un luogo di collaborazione e affluenza a Casa del Quartiere Donatello visto che tanti residenti del Quartiere, specie i confinanti con il Quartiere Gramsci e con il Quartiere Cuneo 2 non frequentano Via Augusto Rostagni 23L da anni.
Quando si realizzano iniziative “per tutti” e alla portata di tutti è sempre una splendida notizia. Quando si entra all’interno di una comunità con proposte innovative, conservazione della cultura, riscoperta della tradizione, è sempre una notizia degna di menzione.
Chissà che grazie a “NovaCoop” non si riescano a portare alla Casa del Quartiere Donatello quelle persone – e sono molte – che oggi non la frequentano perché la sentono troppo distante dalle “loro corde” e dal loro interesse.
Il mondo cooperativo che gravita attorno a “Coop Italia” ha competenza, esperienza, grande spirito di socialità e cooperazione. Apprendere qualcosa da “NovaCoop”, dunque, è ampiamente auspicabile.
Sarebbe bello che Casa del Quartiere Donatello, oltre a collaborare con la Cooperativa Momo, l’Associazione Culturale “Rigenerazione”, l’Associazione “Mano nella Mano”, l’Associazione “Seven Stars Movement”, la Consulta Giovanile di Cuneo, l’Istituto di Istruzione Superiore “Virginio-Donadio” di Dronero, e la Cooperativa “Il Panatè – Gli Evitati”, aprisse anche un dialogo e una qualche forma di collaborazione con la Parrocchia “San Giovanni Bosco” e l’Oratorio Salesiano che nei decenni tanto ha fatto per il Quartiere Donatello e la sua gente.
Casa del Quartiere deve essere un luogo plurale, democratico ed aperto a tutti. Grazie al “Progetto Im.Patto” e alla generosità di “NovaCoop”, forse, si giungerà all’inclusione di quei residenti che oggi si sentono esclusi, non coinvolti, tenuti ai margini.
La storia ci darà il responso.