I Carabinieri di Alba, alle dipendenze del Capitano Giuseppe Santoro, smantellano una discarica abusiva e deferiscono 21 soggetti all’Autorità Giudiziaria.

Poco fa, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo, per mezzo del Comandante del Reparto Operativo, Tenente Colonnello Daniele Riva, ci ha informati riguardo all’Operazione “Tanaro” nella quale è stata è stata scoperta una discarica abusiva lungo l’area protetta del Tanaro.
I fatti si sono svolti il 12 giugno scorso quando, “è stata eseguita una complessa ed articolata operazione dei Carabinieri condotta dalla Compagnia di Alba e dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) di Cuneo”.
I reati di natura ambientale sono sempre più diffusi e, va detto, la politica si riempie sempre la bocca di “rivoluzione green” ma nel concreto non fa assolutamente nulla. Le Forze dell’Ordine, invece, con la concretezza che le contraddistingue si adoperano per garantire anche il rispetto delle norme ambientali.
Prova ne è che “70 militari del Comando Provinciale di Cuneo, 30 del Gruppo Carabinieri Forestale di Cuneo, unità cinofile del Nucleo Carabinieri di Volpiano (Torino), medici del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL CN2 e personale dell’ARPA di Cuneo hanno fatto ingresso nel campo nomadi “Pinot Gallizio” per eseguire perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Asti, nonché accertamenti di natura tecnica volti a verificare le condizioni attuali dell’area a livello ambientale e di salute”.

Inutile dire che la Compagnia Carabinieri di Alba, magistralmente comandata dal Capitano Giuseppe Santoro, è “sempre sul pezzo” e che la Procura della Repubblica di Asti, diretta dal Procuratore Biagio Mazzeo, non lascia nulla al caso.
Dal Comando Provinciale ci fanno sapere che “l’attività d’indagine è scaturita da approfondimenti informativi svolti dalla Compagnia di Alba a seguito di una segnalazione dell’AIPO (Agenzia Interregionale per il Fiume Po), originata da un precedente controllo dei Carabinieri svolto nel 2022 che attestava la presenza di rifiuti speciali presso la sponda del Fiume Tanaro ove è presente il campo nomadi ‘Pinot Gallizio’”.

La domanda sorge spontanea: il Comune di Alba, l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Alba, la Polizia Locale della capitale delle Langhe, non si sono mai accorti che al “Pinot Gallizio” vi era una simile situazione pericolosa per la salute pubblica?
La questione era nota da tempo visto che, come fa sapere il dottor Biagio Mazzeo, “la situazione ha subito negli anni un drastico peggioramento, con un accumulo sempre maggiore di rifiuti lungo la sponda del Tanaro e all’interno dello stesso campo nomadi”.
Al Capitano Giuseppe Santoro e al suo valentissimo personale va riconosciuto che “hanno iniziato un’attività di monitoraggio mediante servizi ad hoc volti ad identificare gli autori dell’illecita gestione di rifiuti che ruota attorno al campo nomadi. La laboriosa attività, unitamente alle analisi compiute dal N.I.P.A.A.F., ha portato al deferimento all’Autorità Giudiziaria astigiana di 21 soggetti della comunità sinti, i quali in concorso tra loro, o con condotte autonome, sfruttavano l’area compresa nel campo nomadi “Pinot Gallizio” come base per porre in essere un’attività di trasporto, gestione e smaltimento illecito di rifiuti, realizzando in tale area una discarica abusiva con rifiuti di varia natura, pericolosi e non, lavorando i rifiuti stessi al fine di recuperare le componenti di valore (rame, ferro e ottone) per poi scaricare il residuo, privo di valore economico, nell’area limitrofa alle abitazioni del campo o lungo la sponda del Fiume Tanaro, area peraltro sottoposta a vincolo paesaggistico”.
Il 12 giugno l’Autorità Giudiziaria ha predisposto un’azione di perquisizione nella quale “sono state sequestrate ingenti quantità di rifiuti non recuperabili che dovranno essere analizzati al fine di verificarne la eventuale pericolosità, che dovranno ora essere smaltiti, nonché significativi quantitativi di materiale ferroso, tra cui anche rame e ottone; sono stati altresì sequestrati 13 mezzi utilizzati per il trasporto di rifiuti e denaro in contante, ritenuto provento dell’illecita attività di smaltimento dei rifiuti”.
Il Procuratore Mazzeo sottolinea come, durante le operazioni, “è stato arrestato un soggetto per detenzione illegale di arma comune da sparo e ricettazione, nonché deferito all’Autorità Giudiziaria altro soggetto per detenzione abusiva di munizionamento. Denunciato anche un soggetto in quanto trovato in possesso di materiale atto alla contraffazione di targhe”.
Per non lasciare nulla di intentato, e di incerto, “è stato eseguito da parte del personale tecnico di ARPA il campionamento del suolo in prossimità dei cumuli di rifiuti sequestrati per accertare se vi sia inquinamento ambientale dell’area, mentre i medici del Dipartimento di Prevenzione hanno verificato le condizioni di abitabilità all’interno del campo alla luce delle risultanze odierne e tenuto conto anche dell’ordine di abbattimento pendente dal 2016 con sentenza passata in giudicato su case abusive ivi presenti”.
E’ assai singolare che dal 2016 penda un ordine di abbattimento di case abusive ma che, nel 2025, non sia ancora stato eseguito. Come mai gli Enti preposti non sono intervenuti in tal senso?
Dalla Procura della Repubblica di Asti hanno spiegato che “ai 21 indagati contestati i reati di discarica abusiva, gestione, trasporto e smaltimento illecito di rifiuti, nonché deturpamento di bellezze naturali, reati aggravati dall’essere stati perpetrati in area sottoposta a vincolo paesaggistico”.
Una carrellata di reati importante e considerevole che, però, va detto, non è sinonimo di colpevolezza certa. La posizione dei 21 soggetti, infatti, è ora al vaglio della Magistratura che ne valuterà l’eventuale colpevolezza nel corso del prossimo processo dibattimentale.

E’ doveroso ringraziare il Procuratore Capo di Asti, Biagio Mazzeo, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Cuneo, Colonnello Marco Piras, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Alba, Capitano Giuseppe Santoro, i Carabinieri Forestali, ARPA, ASL CN2, e quanti hanno operato in concorso per garantire legalità, sicurezza e salute pubblica.
Un particolare ringraziamento al Tenente Colonnello Daniele Riva, Ufficiale che cura i rapporti con gli Organi di Stampa, per la disponibilità, la cortesia e la cordialità, con cui svolge la sua delicata quanto preziosa funzione.

I nomadi sinti ultimamente sono passati in secondo piano rispetto al turbine di atti criminosi dei migranti che arrivano qui e subito entrano nelle gang e ci appestano l’esistenza; però i sinti sono un flagello di antica data ormai e tutti, ma proprio tutti, nell’albese e nel Roero ne abbiamo fatto esperienza diretta. Avviso i carabinieri che ad Alba e dintorni fanno anche combattimenti tra cani, una crudeltà insopportabile in un mondo civile. Prego i carabinieri di indagare, intervenire e stroncare questa inciviltà