Jorge Mario Bergoglio invoca la pace in Terra Santa.
Pochi giorni fa, Jorge Mario Bergoglio ha riunito Cardinali, Vescovi, Ambasciatori e Diplomatici legati alla Santa Sede per un “Momento di Preghiera nel decennale della Invocazione per la pace in Terra Santa”.
Durante il discorso, tenuto all’interno della Celebrazione, Bergoglio ha detto: “Fare memoria di quell’evento è importante, specialmente alla luce di quanto purtroppo sta accadendo in Palestina e in Israele. Da mesi ormai assistiamo a una crescente scia di ostilità e vediamo morire sotto i nostri occhi tanta gente, anche tanti innocenti”.
Anche chi non riconosce l’autorità di Jorge Mario Bergoglio non può ignorare queste parole. La pace sta a cuore a tutti o, perlomeno, a quanti hanno una coscienza e un minimo di amore per la specie umana.
Citando la sua Lettera Enciclica “Fratelli tutti”, Bergoglio afferma: “Invece che illuderci che la guerra possa risolvere i problemi e portare alla pace, dobbiamo essere critici e vigilanti verso un’ideologia oggi purtroppo dominante, secondo cui ‘il conflitto, la violenza e le fratture fanno parte del funzionamento normale di una società’”.
Il Monarca assoluto della Città del Vaticano non ha torto. Una società civile ed evoluta non può giustificare e sdoganare “il conflitto, la violenza e le fratture”.
In fondo è dal 7 ottobre 2023 che in Terra Santa muoiono donne, anziani e bambini, del tutto incolpevoli per quanto sta accadendo.
Ecco perché, dando ragione a Bergoglio, “dobbiamo lavorare e impegnarci affinché si raggiunga una pace duratura, dove lo Stato di Palestina e lo Stato d’Israele possano vivere l’uno accanto all’altro, abbattendo i muri dell’inimicizia e dell’odio”.
Sicuramente l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) potrebbe, avrebbe potuto, e potrà fare di più. Non è possibile far finta che nulla stia accadendo.
Il Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, sulla politica internazionale ha fatto acqua da tutte le parti. In tutti i conflitti, anziché costruire la pace, ha sempre fomentato venti di contesa e rivalsa.
In conclusione, non possiamo non dare spazio all’auspicio di Bergoglio che, rivolgendosi al mondo, ha chiosato: “Non smettiamo di sognare la pace, che ci regala la gioia inattesa di sentirci parte di un’unica famiglia umana”.
Bah, speriamo che lo pensi davvero; ha un po’ troppo l’abitudine di dire tutto e il suo contrario