Bergoglio è sempre più contestato e nell’anno giubilare le sue aporie vengono a galla.
Il Giubileo 2025 è in corsa ma Jorge Mario Bergoglio è appena all’inizio della sua opera di distruzione della Chiesa Cattolica.
Sino ad oggi aveva messo le mani sulla liturgia, ma la gente ha continuato a seguirlo, sulla formazione dei preti, ma la gente non vi ha fatto caso, sulla famiglia tradizionale, diventando l’idolo di una certa porzione di Lobby LGBT che si professa cattolica.
Anche se con posizioni discutibili, sul tema è intervenuto l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò che, a proposito di suor Simona Brambilla, religiosa dell’Istituto Missionarie della Consolata, ha detto: “La nomina di suor Simona Brambilla a “Prefetta” del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica costituisce l’ennesima provocazione di un personaggio che per primo vive nella finzione”.
In effetti, nella storia della Chiesa mai si era vista una simile aporia. Com’è possibile che a capo di un Dicastero che sovrintende a migliaia di religiosi in possesso degli ordini sacri vi possa essere una donna che gli ordini sacri non ha?
Monsignor Viganò non va per il sottile e continua: “Come falso-Papa legifera e governa la sua falsa-Chiesa e nomina false-Prefette così come crea falsi-Cardinali e promulga false-Encicliche”.
Rimane incredibile da credere come i Cattolici non abbiano ancora capito che Bergoglio tutto è fuorché il Papa. E’ assurdo che la gente non si renda conto di come costui stia usando tutte le frecce nella sua faretra per demolire le basi su cui si fonda la bimillenaria civiltà cattolica.
Per questo Monsignor Viganò sostiene che “il suo falso-Pontificato è un enorme inganno che si nutre del paradosso di un nemico della Chiesa che pretende di presiederla, di un eretico notorio che usurpa il nome di Cattolico, di uno scismatico che accusa di scisma i suoi oppositori, di un insabbiatore di scandali che si circonda di pervertiti molestatori e di corrotti ricattabili e osa parlare di trasparenza”.
Accuse molto forti e, se vogliamo, anche gravi ma Viganò, nella sua lunga militanza nel Corpo Diplomatico della Santa Sede, ha visto e sentito cose davvero turpi su come sono stati gestiti i casi di pedofilia nella Chiesa, specialmente negli Stati Uniti d’America.
Solo recentemente il “buon” Bergoglio, sui vergognosi casi di abusi sessuali compiuti da don Giuseppe Rugolo, ha fatto un intervento a difesa del Vescovo di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana, che ha insabbiato i fatti arrivando, addirittura, ad offrire del denaro alla famiglia del ragazzo abusato.
Incontrando un gruppo di pellegrini provenienti da Gela, accompagnati da monsignor Gisana, nonostante in Vaticano ben sapessero di don Rugolo e delle sue azioni delittuose, Bergoglio ha detto: “Saluto il Vescovo di Piazza Armerina, Monsignor Rosario Gisana: bravo, questo Vescovo, bravo. E’ stato perseguitato, calunniato e lui fermo, sempre giusto, uomo giusto. Per questo, quel giorno in cui andai a Palermo, ho voluto fare sosta prima a Piazza Armerina, per salutarlo; è un bravo Vescovo”.
A sostenere l’ambiguità di Bergoglio rispetto al tema degli abusi nella Chiesa Cattolica non è “Civico 20 News” ma Antonio Messina, il ragazzo abusato da don Rugolo che ha narrato tutto nella “Zona Bianca” di Giuseppe Brindisi.
In collegamento vi era anche il giornalista David Murgia, volto noto di “TV2000”, la televisione dei Vescovi italiani, che non sapeva più come difendere Bergoglio e le sue vergognose dichiarazioni.
Come sempre accade in questi casi – nonostante Antonio Messina abbia detto chiaramente: “Io per anni abusato in parrocchia. Ora vorrei una risposta dal Papa” – Murgia è arrivato a dire che probabilmente “Papa Francesco” non è stato correttamente informato.
A Murgia va detto che Antonio Messina ha chiesto a Bergoglio di concedergli un’udienza ma non ha mai ricevuto una risposta. Peccato però che Bergoglio trovi molto, moltissimo, tempo per andare a casa di Emma Bonino, sulla sua terrazza, per portarle cioccolatini e fiori.
Giustamente è meglio incontrare un’abortista convinta, fautrice della Legge 194/1978, una che odia la maternità, la Famiglia tradizionale, i preti, piuttosto che un Cattolico che è stato vergognosamente abusato da un sacerdote.
Ha ragione monsignor Viganò quando dice: “Ciò che sconcerta non è l’oscena impudenza del Gesuita Argentino, quanto il vile e pavido silenzio dell’Episcopato, il quale troppo spesso tace”. Certo che tace. Chissà quanti, nell’Episcopato, si sono comportati come il Vescovo di Piazza Armerina.
Il dubbio amletico del finale farebbe ridere se non facesse venire i brividi al pensiero che sia proprio così! Quanto a Bergoglio non vado oltre perché ha già detto tutto mons. Viganò, e finalmente lo chiama “ falso papa”!. Era ora! Nonostante ciò, temo che ancora la politica dello struzzo sarà la prescelta tra le talari rosse, simbolo del sangue che un cardinale dovrebbe essere pronto a versare per difendere la Verità della Parola di Dio; Che volete? Bisogna pur mangiare e abitare in un luogo degno della levatura di questi personaggi……