
La Radioterapia può fare la differenza nella cura del tumore della cervice uterina.
La “Fondazione Ospedale Cuneo ETS”, da diversi anni impegnata a sostenere ed affiancare l’Azienda Ospedaliera “Santa Croce e Carle” nel percorso di formazione, diagnosi e cura, ha ideato il progetto: “Dona una nuova cura alla Radioterapia”.
A motivare tale iniziativa il fatto che “in Italia ogni anno si registrano circa 3.500 nuovi casi di tumore alla cervice uterina, l’1.3% di tutti i tumori diagnosticati dalle donne. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi delle pazienti con tumore della cervice uterina è del 68% circa”.
Questa carrellata di dati deve forzosamente far riflettere. Quando si parla di salute, di persone patologicamente instabili, di tumori aggressivi e potenzialmente mortali, non si può sottovalutare la questione.
Per questo motivo la “Fondazione Ospedale Cuneo ETS” ha dunque deciso di “raccogliere 20.000 euro necessari a formare l’équipe del reparto di Radioterapia dell’Ospedale di Cuneo, diretto dalla Dr.ssa Anna Maria Merlotti, su una nuova tecnica di cura chiamata brachiterapia interstiziale”.
La brachiterapia interstiziale permette – come fanno sapere i promotori del progetto – “di aggredire il tumore dall’interno permettendo il passaggio di una sorgente radioattiva nei tessuti accanto all’utero, aumentando del 10% la probabilità di sopravvivenza della paziente rispetto al solo passaggio della sorgente radioattiva nella cavità uterina”.
Il percorso di formazione che intende finanziare la “Fondazione Ospedale Cuneo ETS” “coinvolgerà un medico, un fisico, un ginecologo, un’infermiera e un anestesista” che si recheranno a Milano dove verranno formati dal dottor Andrea Vavassori dell’Istituto Europeo Oncologico, centro d’eccellenza nazionale ed internazionale nel campo dell’oncologia.
Il fatto molto grave – che dovrebbe sollevare indignazione nei Consiglieri Regionali verso il Governatore Alberto Cirio, “Forza Italia” – è che “In Piemonte nessuna struttura ospedaliera pubblica, finora, pratica la brachiterapia interstiziale per curare il tumore della cervice uterina”.
Negli scorsi cinque anni cos’ha fatto in tal senso l’Assessorato Regionale alla Sanità guidato dall’allora Assessore Luigi Genesio Icardi, “Lega”?

L’attuale Assessore alla Sanità, Federico Riboldi, “Fratelli d’Italia”, invertirà la tendenza pessima dell’Assessorato Regionale alla Sanità, puntando maggiori risorse formative ed economiche per affrontare le emergenze patologiche?
“Civico 20 News”, con dovizia di particolari, segue e monitora la sanità pubblica: ne esalta l’eccellenza e ne critica le amenità.
Va dato atto al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “Santa Croce e Carle”, Livio Tranchida, di star lavorando in modo alacre e mirato per migliorare le diverse Strutture Semplici e Complesse del nosocomio affidatogli.
E’ bene che la cittadinanza e l’utenza cuneese sappiano che il corso per l’apprendimento della tecnica di brachiterapia interstiziale “durerà 6 mesi e consentirà all’équipe della Radioterapia di Cuneo di mantenere la gestione delle pazienti trattate sotto le 8 settimane, garantendo loro maggior possibilità di successo della cura grazie al fatto che potranno effettuare tutto il trattamento per intero all’Ospedale Santa Croce e Carle”.
Diversi nostri lettori si chiedono: è possibile che la sanità pubblica, per fare le cose, debba essere sempre supportata da Fondazioni, Associazioni, Comitati, … privati? Le tasse per la sanità pubblica, che vengono forzosamente prelevate da stipendi e pensioni, dove vanno a finire? Il ticket sanitario, sempre più caro, come viene impiegato?
Ci riserviamo di tornare sul tema.