
Medicina Interna a servizio della popolazione cuneese. Il dottor Luigi Fenoglio eccellente direttore e formatore per i giovani medici internisti.
Il focus che “Civico 20 News” riserva alla sanità pubblica non conosce battute d’arresto.

Siamo nuovamente a parlare di un’eccellenza della sanità cuneese che trova sede nella Struttura Complessa di Medicina Interna dell’Azienda Ospedaliera “Santa Croce e Carle”, competentemente diretta dal dottor Luigi Fenoglio, eccellenza della specialità a livello nazionale.
La Medicina Interna di Cuneo, allo stato attuale, “gestisce le attività diagnostiche e terapeutiche proprie della disciplina, in regime di ricovero e ambulatoriale, e collabora con il Gruppo Interdisciplinare delle Cure Oncologiche” nell’ambito della patologia oncologica epatica.
Oltre a ciò, una delegazione del nosocomio cuneese ha partecipato, assieme ad altri 2.500 medici di tutta Italia, al 125esimo Congresso Nazionale di Medicina Interna – tenutosi a Rimini dal 10 al 13 ottobre, ed organizzato dalla Società Italiana di Medicina Interna (SIMI).
Particolarmente rilevante il Simposio relativo a “La tossicità gastrointestinale da farmaci” nel quale il Socio d’Onore della SIMI, dottor Luigi Fenoglio, ha approfondito un tema che, troppo spesso, non viene tenuto in considerazione nel percorso di cura ed attenzione verso il paziente.
Interessante anche l’intervento su “Il trattamento del dolore cronico in Medicina Interna” e delle “Problematiche del fine vita”, tenuti dal dottor Christian Bracco che, nella Struttura Complessa guidata dal dottor Fenoglio, ricopre ruolo di primissimo piano.
In un’ottica di ricambio generazionale e di valorizzazione delle competenze dei “nuovi medici”, il dottor Fenoglio ha messo in risalto “sette medici specializzandi della Medicina Interna di Cuneo con nove contributi scientifici”.
Tra questi sono degni di menzione la Comunicazione Orale dal titolo “Atypical site arterial thrombosis: approach to diagnosis and treatment” ad opera della dottoressa Victoire Komguem e “To cure or to care, responsible communication in medicine: survey from the Ethics and Communication course” tenuta dal dottor Roberto Galliano.
Particolarmente apprezzata dai congressisti la relazione in cui la dottoressa Floriana Mao “ha presentato i risultati della sua tesi di laurea, svolta nella Medicina Interna di Cuneo” nella quale ora si trova ad operare.
Apprezzati anche i contributi dei dottori Angela Dupuis, Francesca Posillico, Giorgia Sasia e Irene Ruoco che hanno portato una ventata di gioventù e freschezza nell’assise della più antica società scientifica medica italiana.
Cuneo, grazie alla competenza del dottor Luigi Fenoglio, che tra le altre cose è titolare di diversi ambiti d’insegnamento della Medicina Interna, Medicina d’Urgenza e Geriatria, per l’Università degli Studi di Torino, si posiziona ad un alto livello medico-diagnostico a servizio della popolazione sofferente della Granda.
Il dottor Fenoglio ha da sempre “un occhio di riguardo” per i giovani internisti che sono e saranno il futuro della specialità in una sanità pubblica sempre più chiamata ad affrontare sfide e complessità terapeutiche con metodologie multidisciplinari e tecnologie sempre più avanzate.
In un nosocomio il reparto di Medicina Interna prende in carico i pazienti con disturbi epatologici, autoimmuni, allergologici, gastroenterologici, reumatologici e di tutte quelle patologie che non hanno necessità della valutazione e dell’intervento della chirurgia.
La mole di lavoro e di conoscenza che alberga nelle strutture di Medicina Interna è dunque vasta e variegata.
Il medico internista, perciò, acquisisce esperienza e capacità diagnostica multipla che diventano fondamentali per accorciare i tempi di attesa, la durata dei ricoveri ma, soprattutto, l’incertezza terapeutica che troppo spesso il paziente trova nella medicina di base.
L’Azienda Ospedaliera “Santa Croce e Carle” si posiziona in tal senso ai vertici delle strutture del Piemonte. Tantissimi sono i pazienti che, transitati dalla Struttura Complessa di Medicina Interna del dottor Fenoglio, la consigliano a terzi.
Spesso, sempre più spesso – grazie anche a trasmissioni di approfondimento giornalistico come “Fuori dal Coro”, di Mario Giordano – sentiamo parlare di “ladri di salute”, ossia di presidi sanitari che non mettono al centro il paziente ma la libera professione e l’istituto della libera professione intramuraria, altrimenti chiamata “Intramoenia”.
Quando si sente parlare di strutture sanitarie che formano personale, partecipano a studi scientifici, prendono parte a pubblicazioni scientifiche universitarie, il tutto in regime di sanità pubblica ci si stupisce e si è restii a credervi.
Il dottor Luigi Fenoglio, esempio mirabile di direttore medico e formatore, è la prova che, se si ha la volontà di preservare un welfare sanitario efficiente, lo si può fare.
Noi, come sempre, continueremo a tastare il polso della sanità pubblica e a rendervi partecipi del monitoraggio.
È davvero confortante sapere che nella nostra provincia esista un ospedale così valido e degno di fiducia, dove lavorano medici studiosi specializzati in tanti campi di medicina interna, e sotto la guida e direzione di un così bravo primario. In un momento storico così difficile per la nostra società, è un raggio di luce fra le tenebre della guerra, della politica, del lavoro e della morale