
Il digiuno disintossicante visto dai medici.
Quando si parla di alimentazione si crede si parli solo di cibo e di ingestione di alimenti solidi.
Dietro alla parola “alimentazione”, invece, c’è letteralmente un mondo.
Uno degli aspetti che spesso si tende a trascurare è quello del digiuno o, meglio, del “digiuno disintossicante”. Per fare un po’ di chiarezza sul tema ci faremo aiutare dal Medico specialista in Psichiatria, Raffaele Morelli, e da suo figlio, il Sociologo Michael Morelli.
In una puntata di “Uno Mattina Estate” del 13 giugno 2018, in onda su RaiUno, si parlava del fatto che il digiuno disintossicante fosse tornato di moda. Oggi, dopo oltre sei anni, si parla ancora di questo metodo per provare a ridurre il grasso addominale, i depositi adiposi indesiderati e l’aumento di popolazione obesa nel mondo.
Il dottor Morelli, volto noto della televisione, forte della sua decennale esperienza clinica, ha detto: “Il digiuno ha percorso la vita di tutte le culture, di tutte le tradizioni, di tutte le religioni, e il significato profondo era depurativo per il corpo”.
Affermazione molto interessante che, in effetti, si trova in tutti i libri sacri delle grandi religioni monoteiste. Sin dagli albori della presenza umana sulla terra, il digiuno ha ricoperto una forma di autodepurazione che l’individuo ha adottato per riprendere in mano la sua salute.
Oggi, con una popolazione sempre più obesa, diabetica e ipertesa, la presa di coscienza di un regime alimentare migliore e più sano è quanto mai necessaria.

Secondo Raffaele Morelli “togliersi un po’ di cibo vuol dire togliersi il rischio di gravi malattie, ma il digiuno serve anche – oggi lo sappiamo dalle ricerche sul cervello – a modificare le cellule nervose. Il digiuno allontana le cellule vecchie, e il loro materiale viene utilizzato per le cellule nuove”.
“Bastano poche ore di digiuno per rimettere in moto tutto il metabolismo e staccarsi un po’ da questa cultura del cibo” per il noto psichiatra che, non contento, sottolinea come “gli animali selvatici non ingrassano, gli animali domestici ingrassano come i loro padroni. Il nostro atteggiamento mentale è alla base del nostro ingrassare ma è anche alla base delle nostra infelicità”.
Notizie interessanti che ampliano le tematiche della riflessione, specialmente ora che su diversi canali del digitale terrestre parlano di chirurgia bariatrica come se fosse la “soluzione magica” a tutti i problemi del soggetto obeso.
Tanti professionisti del settore sono piuttosto scettici sia verso la chirurgia bariatrica che verso le soluzioni farmacologiche ad effetto rapido. Da mesi in televisione si parla dell’uso smodato ed improprio del “semaglutide” un farmaco che diminuisce l’appetito ed aumenta in modo rapido il calo ponderale.
La dottoressa Maura Levi, Medico Chirurgo specialista in Psicologia Clinica, parlando dei fattori psicologici nell’aumento di peso, ha detto: “A volte si pensa che l’intervento di chirurgia bariatrica possa rappresentare la vera svolta per il dimagrimento, che questo possa rappresentare l’unica modalità per poter perdere peso e, soprattutto, mantenerlo”.
Parole assolutamente intelligenti che rivelano come – se non c’è la volontà del paziente di star bene e seguire, a vita, un regime nutrizionale sano, bilanciato ed equilibrato – la chirurgia o la terapia farmacologica sono efficaci nell’immediato ma inutili, se non addirittura dannose, nel lungo periodo.
Per aiutare il soggetto obeso è necessario lavorare in equipe multidisciplinari, composte da dietologi, nutrizionisti, endocrinologi, diabetologi, psicologi e psichiatri, per accompagnare il paziente nel percorso di dimagrimento e di consapevolezza del valore di una nutrizione sana ed equilibrata.
Gli organi di stampa, dal canto loro, non possono esimersi dal sottolineare come tali problematiche sono spesso figlie di ansie, paure, diniego di ciò che accade nel quotidiano.
La nostra società, spesse volte, consegna notizie veloci, per fare lo scoop, ma non sviscera a fondo le vicende, lasciando nei lettori il dubbio e il senso di incertezza.
Parlare di “aumento dell’obesità”, senza analizzare il tessuto nel quale essa si manifesta, senza analizzare la condizione psicologica di chi ne è afflitto, senza valutare l’incidenza sul tasso complessivo degli abitanti di una determinata area geografica, non ha alcun senso.
Un’informazione così rapida e non approfondita serve solo a fomentare la paura nei lettori, a far crescere nella popolazione una percezione esagerata di scarsa vigilanza sanitaria e a veicolare il messaggio che l’essere umano è preda dei suoi istinti.
Dietro all’obesità, invece, vi sono diverse cause di natura patologica, oltreché una quantità abnorme di prodotti “spazzatura” sugli scaffali della grande distribuzione. Una buona e corretta educazione alimentare andrebbe inserita nei programmi curricolari, a partire dalla Scuola Primaria.
Il digiuno disintossicante, come dicono molteplici specialisti, può servire a diminuire la quantità di zuccheri nel sangue, il tessuto adiposo addominale e, soprattutto, a dare a chi lo pratica la consapevolezza che non è schiavo del cibo ma padrone indiscusso della sua vita.
Ecco perché il dottor Raffaele Morelli asserisce che: “il digiuno è un incontro con se stessi. Poche ore di digiuno la settimana”, bevendo solo acqua, magari il venerdì sera, possono impedire un aumento spropositato del peso corporeo.
Sicuramente torneremo sul tema.
Molto interessante. Siamo talmente abituati ad avere lo stomaco sazio che il pensiero del digiuno sembra insopportabile. Credo che fatto in compagnia possa essere visto in modo meno drammatico. Anche facendolo come pratica religiosa, ad esempio il venerdì in segno di ricordo della passione di Gesù, condiviso con altri, può rivelarsi più facile