Il sodalizio tra Luigi Bartolini, l’editore bolognese Cesare Ratta e lo xilografo Luigi Servolini nel volume di Francesca Cagianelli e Paolo Bassano, pubblicato dalla casa editrice Silvana Editoriale in occasione della mostra sull’arte dell’incisione italiana ed europea del Novecento
In occasione della mostra, “Luigi Bartolini e gli acquafortisti italiani al tempo di Cesare Ratta”, curata da Francesca Cagianelli e Paolo Bassano, da poco terminata, realizzata in collaborazione con i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi Macerata, con la partecipazione dell’archivio di Luciana Bartolini e dell’Archivio di Luigi Servolini, è stata accompagnata da un’importante catalogo, dove sono stati presentati importanti documenti di cui molti inediti conservati negli archivi dell’artista, e grazie alla sensibilità di Luciana Bartolini, figlia dell’artista, che in anteprima della mostra, li ha messi a disposizione per poterli produrli nel catalogo.
Il volume indaga, con dovizia di documentazione inedita proveniente dagli Archivi di Luciana Bartolini e Luigi Servolini, il sodalizio culturale ed estetico instauratosi tra gli anni Venti e Trenta tra Luigi Bartolini (Cupramontana, 8 febbraio 1892 – Roma 16 maggio 1963), l’editore tipografo Cesare Ratta e lo xilografo livornese Luigi Servolini.
In parallelo alla comparsa della ponderosa sequenza editoriale dedicata da Ratta alla rinascita del Bianco e Nero in Italia con la pubblicazione della monografia intitolata nel 1928 alle acqueforti inedite di Luigi Bartolini, seguita dai tre volumi intitolati agli Acquafortisti italiani, si snodano le tappe fondamentali dell’ascesa dell’artista tra i massimi protagonisti dell’incisione del Novecento.
Ed è proprio la consapevolezza nutrita da Bartolini riguardo al proprio primato che accompagna il percorso stilistico delle tre sezioni del volume, intitolate rispettivamente alla produzione dell’artista dagli esordi fino alla poetica degli anni venti, all’epoca cioè del sogno dell’avventura editoriale che dalle imprese di Ratta sfocia all’officina di Vallecchi; quindi alla maturità stilistica degli anni trenta, quando la definizione di un geroglifico tanto originale e immediato da costruire nell’immaginario critico “un specie di telegrafia poetica” conquista definitivamente le platee espositive nazionali.
A coronamento di tali riflessioni corre la sezione dedicata a una scelta ragionata di quegli acquafortisti italiani che a fianco di Bartolini. Il regesto delle oltre sessanta opere che erano presenti in mostra e una ricca bibliografia, si conclude il volume.
Descrizioni immagini:
Foto copertina catalogo, Luigi Bartolini “Il granchio “, acquaforte, 1930
Foto 1 Luigi Bartolini “La Quercia Bella”, 1913 acqueforti 172x112mm collezione Paolo Bassano
Foto 2 Luigi Bartolini “Caricatura dei sogni(I sogni abortiscono) 1923 acquaforte 238x175mm collezione Paolo Bassano
Foto 3 Luigi Bartolini “Anna” 1936 acquaforte 242x190mm collezione Paolo Bassano
Foto 4 Giovanni Fattori “Il ritorno a casa”, 1900-1908 acquaforte 256x190mm collezione Paolo Bassano
Foto 5 Carlo Servolini “Cieco con cane” acquaforte e acquatinta 210x160mm Collesalvetti, Pinacoteca Comunale Carlo Servolini
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal volume:
“Luigi Bartolini e gli acquafortisti italiani al tempo di Cesare Ratta”, a cura di Francesca Cagianelli Paolo Bassano, ill. 78 pp. Silvana Editoriale, 2024 Cinisello Balsamo
© 2024 CIVICO20NEWS – riproduzione riservata
Scarica in PDF