
Interessanti argomenti, che spaziano dalla cronaca di un tempo, all’arte, al ritratto di vita del territorio, alle nuove produzioni di vini di nicchia
L’ultimo appuntamento dell’anno 2024 della “Rivista Biellese” ( foto copertina) inizia come sempre da una interessante fotografia della Fondazione Sella – Biella. In questo numero è riportata una fotografia dello Studio Rossetti, “il Signor Bolinger con automobile”, scattata nel cortile dello studio Rossetti a Biella antecedente al 1908 (Foto 1). Riccardo Quaglia “Arriva la benzina! Il testo riporta, la storia i punti dell’erogazione della benzina nel Comune di Biella, quando tra il 1925 e il 1932 vi fu un boom di richieste per l’istallazione di distributori. Oltre alle grandi compagnie petrolifere, tra gli operatori vi si inserirono anche aziende private.
Angelo Stefano Bessone, illustra le due opere del milanese Lodovico Pogliaghi, un classicista a Oropa”, che erano state collocate per la ristrutturazione e il restauro del sacello della basilica antica di Oropa, in occasione dell’ incoronazione della Madonna, agosto 1920. A suo tempo queste opere sono state rimosse. Don Angelo Bessone, nel suo intervento ripercorre la vicenda di questa rimozione.
Pier Mario Mello Teggia con “La scuola di montagna” ci parla dell’iniziativa del sacerdote don Pietro Serra, il quale crea dal 1837 al 1882 nel paese di Veglio ben tre istituzioni didattiche, un vero e proprio esperimento sociale. Il sacerdote negli anni della gestione di queste attività le portò avanti fra mille difficoltà finanziarie e nonché contrasti con parrocchiani, amministrazione comunale e insegnanti.
Matteo Negro, affronta “Una strage silenziosa”, i numerosi investimenti di animali selvatici, creando una seria minaccia per la biodiversità e un forte rischio di incidenti per gli automobilisti che percorrono le strade del territorio biellese. L’articolo ne indica anche le possibili misure di mitigazione.
Massimiliano Franco “Vite parallele”, pone l’attenzione e la storia di due biellesi di adozione: Ruggero Battistella, Clemente Marassi.
Commovente l’intervento di Giulia Ghisio con, “Un’amicizia senza tempo”. Attraverso una cartolina illustrata del 1945 ripercorre il rapporto di fratellanza nato nel campo di concentramento tedesco di Warsndorf tra Annibale Comerro di Tollegno ( Biella) e Gian Paolo Durando di Parma.
Pier Luigi Perino, “Molti vini, poco vino”. La vitivinicoltura biellese, con sei produzioni di nicchia, presenti sul territorio, che si fregiano della denominazione di origine, ma come molte altre realtà sul futuro di questi vini incombe l’incognita del cambiamento climatico.
Giovanni Vachino , affronta la storia di “Mario Vineis una figura da riscoprire”, in quanto il Vineis che di professione faceva il geometra e impresario, riusciva anche a dedicarsi alla pittura en plein air ( suo il quadro “notturno a Trivero”, riportato sulla copertina numero 4 della Rivista Biellese di ottobre 2024).
La pubblicazione si conclude, con la rubrica lo scaffale dove vengono riportate le recensioni dei nuovi libri, e in cucina di Mina Novello. Mentre Rocco Casella con il suo consueto intervento “i numeri”, illustra attraverso grafici e confronti l’andamento della popolazione nel Biellese negli anni 2009-2023.
“Rivista Biellese”, numero 4 – Ottobre 2024 pp.80 ill. Biella 2004, € 6.00
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