La Polizia Locale di Pavia viene sollevata dall’uso del taser. La sicurezza non si fa con le infradito ma con le armi.
Per la gioia dei nostri lettori che servono la collettività con la divisa della Polizia Locale siamo a parlare di un caso che sta facendo inferocire, non solo gli appartenenti ai vari Comandi di Polizia Municipale ma, soprattutto, i contribuenti.
L’Assessore con delega alla Polizia Locale del Comune di Pavia, Rodolfo Faldini, con l’inspiegabile appoggio del Sindaco, Michele Lissia, ha deciso di mettere fine alla “sperimentazione del taser per la Polizia Locale, preferendo un approccio preventivo alla sicurezza”, come ben riporta il quotidiano “Il Giorno”.
Inutile dire che le polemiche e le lamentele dei pubblici contribuenti non si sono fatte attendere.
L’Assessore Faldini, incalzato da cittadini e giornalisti, ha dichiarato: “Il nostro approccio è più improntato sulla prevenzione che sulla repressione con l’utilizzo di strumenti aggressivi”.
Parole che ci permettiamo – con il dovuto rispetto – di definire sconclusionate.
Un Operatore che si trova a dover fare i conti con un soggetto ubriaco, tossico, spesso armato, non deve fare l’educatore professionale ma deve mettere in atto la coercitività dello Stato.
Per il giustificazionismo oltranzista di chi delinque ci sono già “Radicali Italiani”, “+Europa”, “Partito Democratico”, “Alleanza Verdi e Sinistra”, e sinistre varie.
Lo Stato deve difendere i cittadini che si rivolgono alle Forze dell’Ordine ed alla Pubblica Sicurezza. Non si può pensare di impietosirsi dinanzi a chi delinque e di disattendere le istanze di chi ha la semplice pretesa di vivere al sicuro nella propria città.
Soprattutto lascia perplessi il modo in cui l’Assessore Faldini ha dichiarato: “Abbiamo deciso di sospendere la sperimentazione in attesa di approfondire il grado di preparazione degli agenti ai quali va tutta la mia stima e gratitudine”.
L’Assessore sa che il personale della Polizia Locale di Pavia è dotato di arma da fuoco carica di proiettili? L’illustre membro di Giunta sa che per ottenere un porto d’armi e ricevere un’arma di servizio (o d’ordinanza) si fanno visite mediche e test psico-attitudinali?
Se un Agente di Polizia Locale è ritenuto in grado di usare un’arma da fuoco – potenzialmente letale – perché non dovrebbe essere in grado di maneggiare un taser che – per chi non lo sa – dà semplicemente una scossa elettrica per inibire il sistema nervoso del colpito?
Dinanzi alla demagogia di certi Amministratori Pubblici si resta sempre basiti.
Non a caso i Consiglieri Comunali dell’opposizione – eletti in area “Lega” – hanno tuonato: “Grave errore dell’Amministrazione di centrosinistra” sottolineando come il taser è “uno strumento di difesa e di tutela per gli Agenti di Polizia Locale e per i cittadini che si è ridotto ad una discussione e lotta politica interna, a discapito della città e della prevenzione alle situazioni di pericolo”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni, “Lega”, che ha chiarito: “Ricordo che il taser è già in dotazione, e con risultati straordinari, alle forze di polizia nazionale così come a diverse polizie locali, con molte altre che ne stanno ultimando la sperimentazione”.
Queste parole, pronunciate da chi lavora “gomito a gomito” con il Viminale e con il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, hanno un sapore del tutto differente da quelle dell’Assessore Faldini che – con tutta evidenza – non conosce né la funzione né l’importanza del taser.
E’ sempre l’Onorevole Molteni, infatti, che spiega come “il taser non è uno strumento di offesa bensì di difesa, di sicurezza e non di violenza a tutela dell’incolumità di chi garantisce la sicurezza delle nostre città”.
Molti nostri lettori, appartenenti al Corpo di Polizia Locale, ci hanno spiegato come questo accade perché a livello nazionale non si prende una decisione rispetto ad una Riforma della Polizia Locale.
Le prefetture, sempre più spesso, impiegano il personale di Polizia Locale in servizi di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, contrasto al degrado urbano derivante da orde di immigrati ostaggi di alcool e droghe, controllo delle aree ad alta frequentazione, stazioni ferroviarie, discoteche, pub, …
Praticamente i “Vigili Urbani” si trovano a dover fare gli stessi servizi della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza ma con tutele dimezzate, paghe non adeguate e, grazie ad assessori ideologizzati, senza taser.
Le Organizzazioni Sindacali della Polizia Locale hanno detto la loro, sottolineando come decisioni come questa mettono a repentaglio l’incolumità degli operatori del settore.
A festeggiare, invece, “Sinistra Italiana” di Nicola Fratoianni che non si è fatta scappare l’occasione di dire: “Al momento della scelta scellerata della loro introduzione, avevamo denunciato (venendo poi pubblicamente derisi) come il taser rappresentasse un’arma vera e propria”.
Che dal partito di Fratoianni escano fuori simili esternazioni non ci sorprende.
Non dimentichiamo che Aboubakar Soumahoro, Mimmo Lucano e Ilaria Salis sono entrati nei Palazzi Istituzionali grazie alla “meticolosa cernita” di quella sinistra che dell’ideologia ha fatto virtù.
“Civico 20 News” coglie l’occasione per ringraziare, uno ad uno, gli Agenti della Polizia Locale che svolgono con dedizione, impegno e competenza il servizio affidatogli. Quando si parla di sicurezza non ci possono essere ambiguità: o si sta con la vittima, o si sta con il carnefice.
Complimenti alle forze dell’ordine e speriamo che il comune torni sui suoi passi dotando il personale di teaser per contrastare la criminalità in modo non violento
Le forze dell’ordine non devono essere violente ( il taser non è violento), noi cittadini non abbiamo nemmeno il diritto di difendere la nostra proprietà , ma se la difendiamo andiamo dritti in galera anche se abbiamo ragione; bisogna avere tutti i riguardi per dei clandestini che ci riempiono di crimini, ma quando ci sarà qualcuno che protegge noi????