In Venezuela il popolo viene represso con una violenza inaudita. Pare di essere in un film horror.
Da diversi giorni si parla di Venezuela e di ciò che è accaduto da quando il Presidente Nicolàs Maduro è stato riconfermato a capo della nazione sudamericana.
L’avvocato penalista, esperta di Diritti Umani, Tamara Suju Roa, attraverso i suoi account social, ha condiviso dei video nei quali si vedono le atrocità compiute dai sostenitori di Maduro nei confronti di quanti protestano contro la dubbia elezione.
A commento dei filmati, l’avvocato Suju Roa scrive: “Questi video non sono tratti da un film horror. Sono presi da cittadini terrorizzati che sono stati sistematicamente attaccati in tutto il Paese da organizzazioni di sicurezza e gruppi sovversivi armati che hanno agito congiuntamente e con totale impunità per uccidere, rapire, far sparire, detenere e torturare manifestanti, uomini, donne e giovani che chiedevano di rispettare il voto e il loro diritto di scelta”.
Affermazioni molto gravi che, però, giungono da una donna di diritto che, stando a Caracas, è in grado di fornire in tempo reale informazione di ciò che sta accadendo in Venezuela.
A sostenere l’azione di protesta e denuncia portata avanti dall’avvocato Suju Roa anche l’organizzazione internazionale Anonymous che – come fanno sapere dalla redazione di “ANSA” – sta diffondendo materiale foto/video atto a documentare i “diretti responsabili del genocidio ordinato dal dittatore Maduro”.
Poche ore fa, poco prima dell’ora di pranzo, è intervenuto anche Edmundo Gonzàlez Urrutia, oppositore di Nicolàs Maduro che, purtroppo per i suoi sostenitori, fra cui gli USA di Joe Biden, il 28 luglio scorso, non ha vinto le elezioni presidenziali.
Gonzalèz, seppur caldamente invitato, non ha preso parte alle piazze di protesta ed opposizione a Maduro. Molti suoi elettori lo vedono come un pavido candidato che, per non aver problemi con “il dittatore Maduro” non si espone più del necessario.
Lo sconfitto sfidante, anziché unirsi ai manifestanti di Caracas, Anaco, Cagua, Maracay, Valencia, Cumaná, Barinas, Maracaibo, … si è limitato a scrivere sui social: “Faremo in modo che la vostra decisione venga rispettata e inizieremo la re-istituzionalizzazione del Venezuela”.
Gli osservatori internazionali hanno storto un po’ il naso dal momento che le rivoluzioni si fanno in piazza, di persona, e non sui social network, nella comodità del proprio divano.
Molto apprezzata la tenacia con cui la leader dei movimenti di opposizione, Maria Conina Machado, sta contrastando Maduro e il suo stuolo di sostenitori “chavisti”.
La Machado, considerata una “lady di ferro”, continua a dire che Edmundo Gonzalez è stato eletto presidente con il 67% delle preferenze mentre il figlio politico di Hugo Chavez, pessimo presidente del Venezuela deceduto nel 2013, si è fermato ad un magro 30%.
Soprattutto, in un momento in cui sta rischiando la sua stessa vita, la Machado asserisce che “il Venezuela e il mondo intero sanno che la violenza è l’ultima risorsa del regime di Maduro”.
Parole confermate anche dal fatto che, nei giorni scorsi, Nicolàs Maduro ha asserito che “i gringos, i narcos colombiani, e l’arci-nemico Musk” avrebbero finanziato “minorenni drogati, con un pacchetto di caramelle” per andare nelle piazze a compiere atti vandalici e creare disordini nella Capitale.
Per il “Partito Socialista Unito del Venezuela”, di cui Nicolàs Maduro è discusso leader, le opposizioni sono un fastidio e le voci contrarie al “potere chavista” vanno silenziate perché – il mantra è sempre lo stesso – sono finanziate e sostenute dagli Stati Uniti d’America e dall’Occidente.
Un fatto è certo. In Venezuela stanno avvenendo gravi fatti dopo le elezioni presidenziali e non pochi cittadini venezuelani sono stati letteralmente massacrati, sulla pubblica piazza, dall’Esercito e dalla Polizia.
Nicolàs Maduro, esattamente come Hugo Chavez, non ama chi lo contesta e, se può, lo mette a tacere.
Sulla vicenda è intervenuto anche Jorge Mario Bergoglio che, all’Angelus da Piazza San Pietro, parlando del Venezuela, ha detto “che sta vivendo una situazione critica” ed ha chiosato: “Rivolgo un accorato appello a tutte le parti a cercare la verità, ad esercitare moderazione, ad evitare ogni tipo di violenza, a comporre i contenziosi con il dialogo, ad avere a cuore il vero bene della popolazione e non interessi di parte”.
Parole che lasciano un profondo segno se si considera che l’Inquilino di Casa Santa Marta proviene dall’Argentina e, di conseguenza, conosce molto bene le vicende interne al Venezuela.
Maduro accoglierà l’appello di Bergoglio o persevererà con i discutibili comportamenti adottati sin ora?
Ci riserviamo di tornare sul tema.
Maduro, da buon sinistrorso, o comanda o distrugge con tutti i sistemi possibili e impossibili.
Bergoglio e i suoi accoliti e sostenitori è indecifrabile come l’acqua torbida di uno stagno. Esorta in modo dolce e misericordioso ma é contraddittorio e duro nei fatti.