Diffuse le ultime intenzione di voto curate da NOTOSONDAGGI
La campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale del Piemonte continua senza sosta. I candidati presidenti si confrontano in incontri e dibatti organizzati da Enti ed Associazioni, mentre i singoli candidati non perdono occasione per stabilire un contatto con i potenziali elettori.
Rispetto alle confusioni del passato, partecipando ad alcuni incontri abbiamo potuto ascoltare l’esposizione di tematiche pertinenti con le competenze regionali. E’ già indubbiamente una crescita per la democrazia e per la serietà dei candidati.
Da poche ore sono state rese note le intenzioni di voto alle liste elettorali, redatte da NOTOSONDAGGI, partner di importanti istituti di ricerca e consulenza in Europa e nel mondo, ovvero sinonimo di professionali e serietà.
Il lettore potrà constare tendenza già note e novità da tenere ben presenti.
Il Centro destra è in testa con il 58% dei voti, in forchetta dal 56 al 60 per cento. La lista Cirio è stimata all’8% in forchetta dal 7 al 9 per cento. I Fratelli d’Italia sono in testa alle intenzioni di voto con il 28% in forchetta 26-30 per cento. La Lega in Piemonte con l’11% supera il dato medio nazionale, così Forza Italia con l’8% in forchetta tra il 7 e il 9.
La sorpresa nell’ambito del Centro destra la riserva la lista “Noi Moderati” che raddoppia le precedenti previsioni e si attesta al 3% in forchetta dal 2 al 4 per cento.
Gli elettori del collegio di Biella per motivi formali, dopo la pronuncia del Consiglio di Stato non potranno votare per la lista di Forza Italia, per cui, nell’ambito dei partiti di Centro destra si prevede che sulla lista NOI Moderati potrà riversarsi un numero significativo di voti degli elettori moderati che di solito scelgono Forza Italia.
Il Centro sinistra sconta alcune vicende scabrose e quindi poco favorevoli al voto.
Le indagini che stanno interessando la famiglia Gallo con il ritiro dalla lista di Gallo jr, già capogruppo a Palazzo Lascaris, figlio di Salvatore Gallo detto Sasà inquisito per scambio di favori con l’intervento dell’Antimafia.
Vicenda che era stata preceduta nei mesi scorsi da altre indagini della magistratura legate alla rete di nomine e favori ordite da un noto deputato.
Poi si è palesata a contrapposizione tra l’anima riformista del PD e quella gravitante sulla segretaria nazionale Elly Schlein che di fatto aveva contributo a bloccare la designazione del candidato del PD alla presidenza della regione. Con notevole ritardo è poi giunta l’imposizione da parte della stessa Schlein di Gianna Pentenero candidata alla presidenza della regione Piemonte, mal digerita dalla nomenclatura torinese.
L’esito del PD viene stimato al 15% in forchetta 13 17 per cento, molto ad di sotto delle previsioni nazionali.
La lista Pentenero è stimata al 4% contro l’8% della lista Cirio.
Buona affermazione di Verdi – Sinistra al 4% in forchetta 3-5. Arranca la Lista Stati Uniti d’Europa al 3%, mentre la lista Piemonte Ambientalista e Solidale è ormai fuori gioco con l’1%. Il Centro Sinistra come coalizione si attesta nel suo complesso al 27%.
In caduta il M5S all’11% e ormai fuori gioco le liste Libertà e Piemonte Popolare entrambe al 2%.
Queste sono intenzioni di voto. Mancano ancora oltre 15 giorni alle elezioni e i Partiti e i candidati che riusciranno a coinvolgere maggiormente l’elettore potranno fare la differenza. Per Gianna Pentenero il miracolo non potrà arrivare dalla presenza crepuscolare del sindaco Lo Russo che, conscio delle proprie potenzialità si è tenuto ben lontano dalle manifestazioni di partito.