
Bonino e Magi vogliono pronare l’Italia agli Stati Uniti d’Europa.
In vista delle prossime Elezioni Europee nel fronte sinistro dell’emiciclo si stanno scatenando idee definibili come bizzarre.

Nei giorni scorsi, a Roma, la geriatrica fondatrice di “+Europa”, Emma Bonino, ha radunato una platea di simpatici dilettanti della politica per dare avvio alla fondazione degli Stati Uniti d’Europa.
A dare un’eco esagerato all’evento ci ha pensato il Segretario di “+Europa”, Riccardo Magi, che sui suoi profili social ha scritto: “Deve essere ben chiaro. Con le prossime elezioni europee saremo di fronte a una scelta netta”.
Tono aulico ed apocalittico per non dire niente.
Secondo Magi, infatti, ci si troverebbe dinanzi ad un bivio: da un lato l’“Europa debole dei veti e dei nazionalismi di Orban, Meloni e Salvini oppure un’Europa più forte, un’Europa federale, con una maggiore integrazione politica per rispondere alle sfide globali con una sola voce”.
Peccato che in “+Europa” non abbiano mai notato come Giorgia Meloni – deludendo buona parte del suo elettorato – abbia acconsentito a tutte le richieste dell’Unione Europea, seguendo la famigerata, e tanto decantata, “Agenda Draghi”.
Dove sarebbero, dunque, i “veti” e i “nazionalismi” millantati dal radical-chic Riccardo Magi?
Se vi fossero stati, probabilmente, l’Italia si sarebbe sfilata dagli accordi per inviare denaro e armi all’Ucraina. Forse i gregari di Emma Bonino non sanno che la maggioranza degli italiani è stufa di foraggiare Volodymyr Zelensky e il suo delirio bellico.
Ma non basta.
Secondo il Segretario di “+Europa” “si tratta adesso di dare gambe alla proposta lanciata da Emma Bonino di una lista di scopo nel nome degli Stati Uniti d’Europa. Senza perdere le nostre diversità, ma trasformandole in proposte condivise”.
L’appello è ovviamente indirizzato a Carlo Calenda, “Azione”, Matteo Renzi, “Italia Viva”, Elly Schlein, “Partito Democratico”, e tutti quei partitini – come “+Europa” – affinché si federino insieme per portare a Bruxelles politiche contro i singoli Stati membri.
Magi, nel suo soliloquio, insiste nel sostenere che “ci sono mille motivi per cui unirci in questa battaglia che sembra impossibile”.
Secondo lui, infatti, “il destino dell’Europa, il destino delle libertà e della democrazia” sarebbero in pericolo se dovessero trionfare le Destre europee.
Gli italiani, il 9 giugno prossimo, saranno chiamati nell’urna per decidere a chi affidare il futuro e le sorti dell’Europa.
Sceglieranno “+Europa”, che nel 2019, non raggiunse il 4% ma si fermò ad uno striminzito 3.11% (833.443 preferenze)?
Sceglieranno la “Lega” di Matteo Salvini, che nel 2019, raggiunse il 34.26% (9.175.208 preferenze), aggiudicandosi 29 seggi?
Oppure sceglieranno “Fratelli d’Italia” di Giorgia Meloni, che nel 2019, raggiunse il 6.44% (1.726.189 preferenze), aggiudicandosi 6 seggi?
Seguiremo l’evolversi degli eventi e vi terremo informati.
Le sinistre appaiono come un gruppo di esaltati disinformati di tutto che invocano a gran voce misure pseudo politiche che non porterebbero benefici a nessuno e non si curano minimamente delle reali necessità degli italiani: lavoro, controllo delle tasse, sostegno alle industrie, per non parlare delle famiglie completamente dimenticate, della sanità allo sbando e altre piccole cose che, giudicando dai loro atteggiamenti, sono da trascurare; ad eccezione della scuola che vorrebbero trasformare in un luogo dove si traviano i bambini con la stralunata ideologia gender. Attenzione italiani a non farvi prendere per il naso