
Ottanta opere, dipinti incisioni grafiche di uno degli artisti protagonista del Novecento toscano, nella importante mostra, curata dallo studioso Emanuele Bardazzi e dalla storica dell’arte Francesca Cagianelli fino al 15 marzo 2025, ingresso gratuito nelle sale della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini
Gli ambienti di Villa Carmignani a Collesalvetti, ospita la mostra,”Raoul Dal Molin Ferenzona: Enchiridion notturno . Un sognatore decadente verso l’occultismo e la teosofia “, promossa e organizzata dal Comune di Collesalvetti ideata e curata da Emanuele Bardazzi, massimo esperto dell’artista e dalla storica dell’arte e studiosa Francesca Cagianelli, con il contributo della Fondazione Livorno in collaborazione con la Società Teosofica Italiana, presentano in un percorso espositivo degli ambienti della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini (Villa Carmignani) una ottantina di opere pittoriche, grafiche e illustrative, provenienti dalle più prestigiose collezioni italiane, illustrando la prestigiosa carriera dell’artista Raoul Dal Molin Ferenzona, raffinato protagonista del Novecento toscano, che da un po’ di anni la sua arte è caduta nel dimenticatoio.
All’ incirca ottanta opere, suddivise in quattro sezioni, i curatori , Emanuele Bardazzi e Francesca Cagianelli propongono e coinvolgono , per la prima volta il visitatore, in una immersione totale nell’universo eclettico, tra misticismo e decadentismo nell’arte di Ferenzona, un protagonista del Novecento toscano, di una personalità complessa e intrigante,contraddistinto da un inguaribile tormento spirituale, acuito dall’inquietudine di eterno déraciné votato alla vita nomade, dall’abuso di alcool e da un’instabilità nervosa capace di scatenare nella sua mente ossessioni paranoiche e voci persecutorie, e la cui tensione ascetica alla ricerca spasmodica di mete arcane e trascendentali rappresentava un autentico processo evolutivo dell’anima e di trasmutazione alchemica della coscienza.
Vengono inoltre approfondite, attraverso ricerche inedite, le relazioni dell’artista con i cenacoli del Novecento livornese, dove confluì dopo infinite peregrinazioni internazionali, da Parigi a Vienna, da Bruges a L’Aya, dalla Moravia a Praga, riuscendo a radicarsi brillantemente nella compagine cittadina del Caffè Bardi al Gruppo Labronico, con una congerie di ritratti, paesaggi,capisaldi mistici, esoterici e occultistici destinati a esercitare sulla critica e sul pubblico un’attrazione fatale, fino a imporsi come artefice.
La prima sezione dal titolo “Raul Dal Molin Ferenzona tra l’Italia e l’Europa: il viatico eterodosso di un iniziato rosacrociano”, è curata da Emanuele Bardazzi, affida a trentadue punti salienti della carriera pittorica e grafica dell’artista, particolarmente significativi di un percorso iniziato all’alba del Novecento ed evolutosi fino alla morte con fedeltà e coerenza ai propri principi estetici anticonvenzionali e alle proprie simbologie anagogiche , attraverso un intreccio complesso di esperienze italiane e internazionali multiformi e costellate di innumerevoli viaggi in patria e all’estero , scanditi da letture, conferenze ed esposizioni. Si tratta di dipinti , acquarelli e incisioni dove spiccano vari inediti di straordinario fascino.
Tra le opere presenti legate al tema della femminilità tentatrice e funesta si segnalano alcuni capolavori mai visti , tra cui “Le sorelle”, raffigurante due intriganti volti di donna dalle sembianze luciferine; “Mashere, divagazione fantastica animata da nudi femminili e personaggi grotteschi allusivi alle masquerades, e ancora , “Paesaggio con faunesse”, dove due creature misteriose e ibride giacciono immerse in una natura metaforica e selvaggia.
La seconda sezione, dal titolo “Come croce del tuo sogno: nomadismi spirituali di Ferenzona dal crepuscolarismo corazziniano alla Società Teosofica di Roma”, curata da Francesca Cagianelli, intende ripercorrere tappe e relazioni inerenti i reiterati soggiorni romani dell’artista, dalla primissima congiunta del 1904, contrassegnata dalla contiguità con i circuiti artistici e letterari del decadentismo crepuscolare, culminante con la stesura de “La Ghirlanda di stelle”, edita nel 1912 e dedicata ai più intimi amici, il collega faentino Domenico Baccarini, conosciuto all’epoca della frequentazione dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, e il poeta Sergio Corazzini, con cui doveva condividere la prestigiosa collaborazione alla rivista “Cronache latine”, di cui eseguì la copertina del primo fascicolo divenuto ormai di estrema rarità e oggi visibile in mostra.
La terza sezione “La stagione livornese di Ferenzona dal Caffè Bardi a Bottega d’Arte: gocce di veleno tra revival maudit e pastiches esoterici”, curata nuovamente dalla professoressa Francesca Cagianelli, punta a focalizzare la centralità dell’artista nell’ambito della compagine labronica primonovencentesca, inauguratasi nel 1916 con la cruciale esposizione ai Bagni Pancaldi recensita da Giuseppe Maria del Chiappa, e successivamente attestata dalla reiterata partecipazione al calendario espositivo di Bottega d’Arte Livorno, dapprima tra il 1922 e il 1923 e quindi nuovamente nel 1923, mentre nel 1924 figurerà alla VII mostra del Gruppo Labronico allestita nelle sale del regio Liceo Niccolini.
La quarta sezione,”Visionari, mistici e demoniaci: prodromi di grafica internazionale dell’idealismo estetico di Péladan all’occultismo praghese di Sursum”, curata da Emanuele Bardazzi, offre una preziosa rappresentanza del millieu simbolista europeo tra ‘800 e ‘900, che fu fonte di ispirazione primaria per produzione immaginifica di Ferenzona, maturata negli anni giovanili attraverso il suo peregrinare nelle diverse città straniere – da Monaco di Baviera a Bruges, da l’Aya a Berna, da Vienna a Praga – in cerca di affinità elettiva e nutrimenti spirituali presenti anche opere grafiche di Félicen Rops, Fernand Khnopff, Marcel-Lenoir e Carlos Schwabe, artisti prediletti dal capofila Joséphin Péladan perché in linea con il suo credo dell’arte idealista di impronta cattolico-esoterica.
Tra i capolavori editoriali esposti spicca il magnifico volume “Misteri Rosacrociani – Opera n°2), AÔB(Enchiridion Notturno) –“ Dodici Miraggi Nomadi”, “Dodici Punte di Diamante Originali”, vero e proprio diapason della collaborazione con i Fratelli Belforte di Livorno e le Edizioni di “Bottega d’Arte”, nella cui dedica “Al mio indimenticabile, invisibile fratello Frederik Chopin”, Ferenzona ribadiva il proprio notturnismo simbolo di filiazione crepuscolare dannunziana ed esoterica.
La mostra è accompagnata da un ampio e documentato catalogo edito da Silvana Editoriale, curato da Emanuele Bardazzi e Francesca Cagianelli, con il riporto di preziosi documenti inediti.
La pubblicazione è la ricostruzione dettagliata di alcuni importanti episodi lasciati dall’artista sul territorio labronico.
Descrizione immagini:
Foto copertina catalogo
Foto 1 Raoul Dal Molin Ferenzona “Le sorelle”, circa 1925 matita e acquarello su carta, 310x320mm Collezione Guidi
Foto 2 Raoul Dal Molin Fernzona “Gli occhi degli angeli”, 1926 olio su travola, 370x270mm Roma collezione privata
Foto 3 Raoul Dal Molin Ferenzona “La vetta”, 1929 olio su tela 81x59cm Roma colleziona privata
Foto 4 Raoul Dal Molin Ferenzona “Fulvia”, 1933, olio su tavola , 50x44cm Roma collezione privata
Foto 5 Raoul Dal Molin Ferenzona “Annunciazione” 1933 olio su tavola 52x42cm collezione privata
Foto 6 Raoul Dal Molin Ferenzona “Maschere”, circa 1935 tempera su tela, 650x440mm Roma collezione privata
Foto 7 Raoul Dal Molin Ferenzona “Canto la mia canzone sull’arpa del mio stesso dolore”, circa 1940 olio su tavola, 59x43cm collezione privata
Foto 8 Raoul Dal Molin Ferenzona “Ritratto di Domenico Baccarini”, 1906 matita nera e pastelli colorati su carta, 450x480mm collezione privata
Foto 9 Raoul Dal Molin Ferenzona “Zingara”, 1909 vernice molle ø185×185 mm collezione privata
Foto 10 Raoul Dal Molin Ferenzona “Vita di Maria Annunciazione”, 1921 acquaforte e acquatinta 300x200mm collezione privata
Foto 11 Marcel-Lenoir “Minuit Chrétiens!, 1897-1898 litografia a colori 366x241mm collezione privata
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal catalogo della mostra:
“Raoul Dal Molin Ferenzona. Enchiridion notturno. Un sognatore decadente verso l’occultismo e la teosofia”, visitabile gratuitamente tutti i giovedì, sabato e domenica dalle ore 15,30 -18,30, presso la Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini”. Ulteriori informazioni 0586 980118-227 e 392/6025703, cultura@comune.collesalvetti.li.it
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