Lo spiega la Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori
Occhi bene aperti in estate su compagnie aeree e bagaglio a mano. Un tema e un rapporto sul quale, purtroppo, vista la varietà delle regole imposte dalle diverse compagnie, esiste una pluralità di casi con cui confrontarsi.
“E’ bene sapere che un settore così regolamentato comporta comunque delle potenziali sorprese. La situazione appare decisamente ancora più confusa, visto che un orientamento dato dalla Corte Europea di Giustizia è quotidianamente sconfessato dalle compagnie. Senza dire che talvolta accade che, nonostante tutti abbiano il posto assicurato, chi sale per ultimo non è più sicuro di trovare spazio nelle cappelliere per il proprio bagaglio a mano. Così, chi è più rilassato (e rimane seduto fino all’ultimo per imbarcarsi quando la fila è ormai finita) corre il rischio che il proprio bagaglio a mano sia imbarcato nella stiva. La cosa è gratuita, per la gran parte delle compagnie, ma significa separarsi dai propri effetti personali per la durata del volo, e soprattutto perdere tempo all’arrivo aspettando che i bagagli della stiva arrivino sui nastri all’aeroporto di arrivo”
Lo spiega Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
Del resto, il sovraffollamento dei bagagli nelle cappelliere, oltre a causare qualche pericolo di caduta sulla testa dei passeggeri, rallenta le procedure di imbarco e “appesantisce” il velivolo con un aumento dei costi per le compagnie.
“Ed ecco che molte compagnie hanno via via adottato soluzioni drastiche: a cominciare da chi da qualche anno permette di portare con sé sull’aereo soltanto uno zainetto o una piccola borsa, che deve stare sotto il sedile. Tutto quello che è più grosso va pagato separatamente! E non solo per disincentivare i viaggiatori con troppi bagagli al seguito, ma anche per una diffusa strategia volta a gonfiare il prezzo dei biglietti con vari balzelli. Ahimé capita spesso anche a voi di dover pagare per la scelta del posto, per fare check-in in aeroporto o anche solo per stampare la carta di imbarco!
Insomma, le compagnie aeree hanno verificato negli ultimi anni che far pagare priorità d’imbarco che consentono di portare trolley a bordo è una strategia redditizia, anche perché spesso i ricavi che derivano dai servizi opzionali sono meno tassati di quelli derivanti dai prezzi dei biglietti veri e propri”, approfondisce il noto legale.
“E proprio su questo – conclude la Presidente di Unc Piemonte – dopo la Corte di Giustizia, è intervenuta anche recentemente La Commissione Europea per strigliare le compagnie low-cost per la loro scelta, divenuta sistemica negli ultimi mesi, di scorporare dal prezzo base del biglietto il bagaglio a mano: eppure, i viaggiatori hanno il diritto di imbarcare, senza pagarlo, il proprio bagaglio a mano in aereo. È questo, in buona sostanza, il cuore di una recente risoluzione con cui la Commissione Europea chiede alle compagnie – in particolare le low-cost – di porre fine alla pratica sempre più diffusa del trolley da cabina a pagamento. E questo perché il bagaglio a mano – nel momento in cui soddisfa i requisiti ragionevoli di dimensione e di peso – è un aspetto necessario del viaggio”.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.
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