Sabato 9 marzo 2024, Marta Martiner Testa ha raccontato La stazione dei tulipani, si scopre un paesaggio storico e magico
La Confraternita della Misericordia di Costigliole d’Asti, in via Provale 6, all’interno della Rocca, ha svolto per quasi quattro secoli funzioni caritative ed assistenziali a favore della comunità.
I lavori di costruzione iniziano nel 1611, ma soltanto il 26 marzo 1626, in occasione della festa dell’Annunciazione, vi si celebra la prima messa. Poco dopo il 1680 viene sistemata sull’altare una immagine dell’Annunciazione a Maria. Nel 1882 si modifica l’impianto architettonico, si aggiungono gli stalli in noce del coro e un nuovo ambiente diventa l’abitazione dei cappellani, fino al 1970. All’acquisto da parte del Comune, nel 1982, seguono alterne vicende e complessi lavori di restauro. A maggio 2023 la sua riapertura, con una mostra sui novant’anni del Consorzio dell’Asti Docg.
Il tema del territorio rimane la sua vocazione: sabato 9 marzo 2024 è stata presentata l’antologia Monferrato paesaggio vivo, pubblicata dalla Neos Edizioni, che raccoglie i racconti selezionati nel 2023 nella prima edizione del premio di narrativa “Parole in collina”. Scopo del concorso e della susseguente antologia è il racconto del paesaggio monferrino, nelle diverse declinazioni astigiane ed alessandrine, in un secolare intreccio fra bellezza naturale e opera dell’uomo.
Protagonista del pomeriggio è stato il racconto “La stazione dei tulipani” della giornalista e scrittrice Marta Martiner Testa che ci conduce nel territorio e narra la scoperta ed il recupero di un sentiero a lato di un tratto dismesso della ferrovia Asti – Alba, grazie al lavoro dei camminatori e manutentori della Associazione Costigliole Cultura, presieduta dal prof. Filippo Romagnolo.
Marta Martiner Testa ha già al suo attivo un romanzo a sfondo giallo, intitolato Giulia di via dei Tigli, che si muove fra la storia e il paesaggio del Monferrato, fra passato e presente, luci ed ombre come dall’alba al tramonto di un giorno vissuto su queste colline.
In avvio di presentazione, Patrizia Monzeglio, responsabile del suo comitato organizzatore, ha presentato la seconda edizione del premio letterario “Parole in collina 2024”, che avrà come tema “Monferrato, terra di borghi e di città”, storie ispirate a paesi o città delle province di Asti e Alessandria, scritti da autori anche da non residenti. La scadenza per l’invio degli elaborati è fissata al 15 aprile (per informazioni: Neos Edizioni, tel. 011 7413179 – mail info@neosedizioni.it).
Il Sindaco di Costigliole, Enrico Cavallero, oltre a portare il saluto del Comune, ha ricordato come una rete di cultura sul territorio permetta ai paesi di vivere e crescere il sostegno del Comune, annuncia in questa occasione l’imminente rientro “a casa” di una parte dell’archivio della nobile famiglia Asinari, con la preziosa collaborazione dello studioso di storia don Paolo Prunotto; questo archivio è attualmente conservato a Trequanda, in provincia di Siena, dove è arrivato alla morte di in seguito al matrimonio di Amalia Asinari di San Marzano, ultima della linea primogenita, con un Luserna di Rorà, Una storia affascinante e tutta da raccontare!
Questo patrimonio cartaceo si aggiungerà lavoro di digitalizzazione di quanto già presente nell’Archivio Comunale, grazie ai fondi stanziati dal P.N.R.R. Due ulteriori parti dell’immensa storia dei secolari feudatari costigliolesi si trovano presso l’Archivio di Stato e nella parte privata (riferita ai Verasis) del Castello di Costigliole d’Asti.
Il professor Romagnolo ha offerto un excursus storico sul territorio e sulla economia costigliolese, a partire da fine Ottocento, quando i braccianti dovevano ingegnarsi in quattro diverse attività per sfamare le famiglie: la coltura della vite, la bachicoltura, il lavoro nelle cave e la coltivazione (dimenticata) dello zafferano.
Su questo territorio la sua associazione, Costigliole Cultura, porta a camminare persone del luogo e forestieri, per far scoprire la diversità naturale e biologica del Monferrato, che cambia da paese a paese.
Ed è proprio in una di queste camminate che Marta Martiner Testa, con l’occhio attento della cronista e dell’amante dei luoghi, ha scoperto il tratto della ferrovia dismessa che saprà trasformare in un racconto dai colori raffinati e delicati. Il successivo lavoro di ripulitura del sentiero ne ha permesso la fruizione, merito esclusivo dei soci e amici di Costigliole Cultura. La ricerca storica che ne è seguita ha permesso di riscoprire la ex stazione (scomparsa) di Nosserio, chiusa nel 1951 e soppressa definitivamente il 1°gennaio 1964, ritornata in luce anche nella mostra presso l’Archivio di Stato di Asti, che si è chiusa il 31 ottobre scorso, dal titolo emblematico “La storia corre sui binari. Documenti, racconti, tracciati della ferrovia Asti-Alba”. L’attenzione della mostra, in occasione della riapertura della linea Asti – Alba, si è rivolta sia agli aspetti infrastrutturali che al ruolo sociale ed economico che la ferrovia ha rivestito per le popolazioni dei Comuni attraversati dalla ferrovia stessa. E questa è un’altra grande storia locale che merita un ampio spazio di ricostruzione e narrazione, come un’epopea storica che ha attraversato pianura e vallate, che ci rimanda a un racconto pavesiano.
«Fu Nuto che mi disse che col treno si va dappertutto, e quando la ferrata finisce cominciano i porti, e i bastimenti vanno a orario, tutto il mondo è un intrico di strade e di porti, un orario di gente che viaggia, che fa e che disfa, e dappertutto c’è chi è capace e chi è tapino».
L’autrice del racconto, in chiusura, riporta l’attenzione sull’importanza del trasporto pubblico locale, un mezzo di fruizione collettivo, senza distinzione di classi sociali, che nei decenni scorsi è stato tagliato e ridotto, a discapito dei meno abbienti. Una nuova mobilità, che passa dall’antico e da quanto abbiamo avuto in eredità, è più compatibile con l’ambiente del modello di sviluppo che ci vuole imporre un’economia sempre più deregolamentata. Viaggiare in treno è qualcosa di sociale, che permette di instaurare rapporti e relazioni, fa incontrare le persone, spesso riduce i tempi di viaggio e i costi e disagi dei parcheggi, oltre a permettere di parlare, ascoltare, narrare.
Siamo, quindi, tornati ai racconti, al centro di questo mio viaggio e breve narrazione “costigliolese”. E sotto le antiche volte della Confraternita della Misericordia tutto si tiene, come in un cerchio, e raccontare la storia serve a far vivere per sempre la nostra memoria, perché anche questo è lo scopo dei racconti, come nel tempo perduto dei nostri nonni, perché nulla avviene per caso, un incontro può diventare scoperta e una parola innescare la voglia di cercare e scoprire: la nostra storia e le nostre radici, per capire chi siamo oggi e dove andremo domani.
Grazie Ezio, ineccepibile il tuo racconto e la cronaca della presentazione del libro che racchiude il racconto di Marta