L’orchestra barocca dell’Academia Montis Regalis inaugura la propria stagione con un concerto interamente dedicato alla produzione della Serenissima
Sabato 13 aprile alle ore 16 la Sala Ghislieri ospiterà il debutto stagionale dell’orchestra barocca dei Giovani dell’Academia Montis Regalis, che per l’occasione sarà diretta dal noto oboista e flautista fiorentino Paolo Faldi.
Va sottolineato il fatto che Faldi è stato per anni una delle colonne dell’Academia Montis Regalis, formazione in cui ha affinato il suo stile interpretativo e che nel suo cuore ha sempre avuto un posto speciale. Il programma propone un affascinante excursus nella gloriosa tradizione musicale della Serenissima, che grazie ai suoi straordinari protagonisti influenzò per almeno due secoli il mutare degli stili musicali di tutta Europa.
La diffusione dello stile veneziano fu reso possibile non solo dalla pubblicazione delle opere più significative dei suoi autori principali (per fare un solo esempio, Vivaldi fece stampare molti dei suoi capolavori da editori olandesi), ma anche dalla presenza a Venezia di molti giovani musicisti giunti da tutte le nazioni d’Europa a perfezionarsi con i maestri più celebrati dell’epoca e dall’esodo all’estero di parecchi musicisti veneziani desiderosi di far valere il loro talento in altre piazze prestigiose ma meno competitive della capitale lagunare.
Grazie ai suoi straordinari protagonisti, da Claudio Monteverdi ad Antonio Vivaldi, la gloriosa tradizione musicale della Serenissima influenzò per almeno due secoli il mutare degli stili musicali di tutta Europa. La diffusione dello stile veneziano fu reso possibile non solo dalla pubblicazione delle opere più significative dei suoi autori principali (per fare un solo esempio, Vivaldi fece stampare molti dei suoi capolavori da editori olandesi), ma anche dalla presenza a Venezia di molti giovani musicisti giunti da tutte le nazioni d’Europa per perfezionarsi con i maestri più celebrati dell’epoca e dall’esodo all’estero di parecchi musicisti veneziani desiderosi di far valere il loro talento in altre piazze prestigiose ma meno competitive della capitale lagunare.
Il concerto si apre con il Concerto per flauto dolce, archi e basso continuo RV 433 “La Tempesta di mare”, una delle opere “a programma” più note del Prete Rosso, che evoca con incredibile realismo una burrasca marina con le rapide figurazioni del flauto e degli archi. Il clima concitato della tempesta è uno dei topos più frequentati della produzione barocca e di Vivaldi in particolare, che lo propose anche in un concerto per violino della raccolta Il cimento dell’armonia e dell’invenzione, nel finale dell’Estate e in numerose arie di opere teatrali.
Tra i compositori attivi a Venezia che cercarono fortuna altrove merita di essere citato il padovano Giacomo Facco, che – dopo un breve soggiorno a Messina – si trasferì a Madrid, dove scrisse diverse opere teatrali, tra cui Amor es todo invención, lavoro messo in scena nel 1721 e passato alla storia per essere il più antico melodramma in lingua spagnola giunto fino ai giorni nostri. Lo stile di Facco alterna efficacemente una vitalità molto coinvolgente a intensi spunti lirici, due caratteristiche che si ritrovano nel Concerto per violino op. 1 n. 9 tratto dalla raccolta Pensieri Adriarmonici, pubblicata nel 1716 ad Amsterdam.
Fratello del più noto Benedetto, Alessandro Marcello apparteneva al patriziato veneziano, per cui si dedicò alle arti (non solo alla musica, ma anche alla pittura e alla poesia) per diletto, in quanto a quel tempo quella dell’artista era ancora ritenuta una professione poco onorevole. Nonostante questo, il maggiore dei fratelli Marcello ci ha lasciato un nutrito corpus di opere di gradevole ascolto, come questo Concerto per oboe, che delinea un vivido affresco della Serenissima.
Come il suo concittadino Facco, Giovanni Benedetto Platti fa parte della schiera di compositori che decisero di emigrare all’estero. Infatti, dopo aver studiato con Francesco Gasparini, Platti non riuscì a emergere in un ambiente veneziano che in quel periodo era monopolizzato da autori del calibro di Vivaldi e di Albinoni, un fatto che nel 1722 lo convinse a partire alla volta di Würzburg, dove entrò al servizio del principe-arcivescovo Johann Philipp Franz von Schönborn, per il quale nei successivi 40 anni compose una vasta messe di opere di grande bellezza, tra cui il Concerto per clavicembalo, archi e basso continuo presentato in questo concerto, dal quale emerge tutta la prepotente personalità artistica di questo compositore ancora in attesa di una seria rivalutazione.
Nel 1426 Brescia entrò a far parte dei territori di terraferma della Repubblica di Venezia, una situazione che proseguì per oltre tre secoli e mezzo fino al Trattato di Campoformio del 1797. Questa appartenenza ebbe evidenti risvolti sul panorama culturale della città, che risentì dello stile raffinato di Venezia e poté contare sulla presenza di numerosi musicisti di vaglia, tra cui i fratelli Giulio e Luigi Taglietti, oggi purtroppo caduti in un ingiusto oblio, come dimostra il brillante Concerto per archi di Luigi.
Il concerto si chiuderà in maniera perfettamente simmetrica con un’altra opera di Vivaldi, stella di prima grandezza dello splendido firmamento veneziano, ossia il Concerto per due violini, violoncello, archi e basso continuo RV 578a nella variante del manoscritto di Dresda, un brano di straordinaria bellezza, che rappresenta nel modo migliore l’irraggiungibile grandezza toccata dalla civiltà musicale veneziana nella prima metà del XVIII secolo.
Sabato 13 aprile 2024 – ore 16
Sala Ghislieri
Via Francesco Gallo – Mondovì
IL BAROCCO VENEZIANO
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Concerto in fa maggiore per flauto dolce, archi e basso continuo RV 433 “La Tempesta di mare”
Allegro – Largo – Presto
Giacomo Facco (1676-1753)
Concerto per violino, archi e basso continuo op. 1 n. 9 (“Pensieri Adriarmonici”)
Allegro – Adagio – Allegro
Alessandro Marcello (1673-1747)
Concerto per oboe, archi e basso continuo
Andante e spiccato – Adagio – Presto
Giovanni Benedetto Platti (1697-1763)
Concerto per clavicembalo, archi e basso continuo op. 2 n. 3
Andantino moderato – Adagio – Allegro
Luigi Taglietti (1668-1744)
Concerto per archi e basso continuo op. 6 n. 4
Andante – Allegro – Adagio – Allegro
Antonio Vivaldi
Concerto in sol minore per due violini, violoncello, archi e basso continuo RV 578a (“L’Estro Armonico” variante ms di Dresda)
Adagio e spiccato – Allegro – Largo e spiccato – Allegro
I Giovani dell’Academia Montis Regalis
Paolo Faldi, direttore
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