
Un protagonista dei fatti legati alla data del 10 febbraio (di Alessandro Mella)
«Più e più volte, nel rientrare a Pola fui bersagliato dai colpi di mitra sparati dai partigiani comunisti slavi …. che cercavano con tutti i mezzi di ostacolare l’esplorazione e il recupero delle salme dalle foibe»
(Dal racconto di Arnaldo Harzarich)
Arnaldo Harzarich è stato un personaggio, suo malgrado, protagonista della storia. Sottufficiale dei vigili del fuoco di Pola, fu a capo del gruppo di ragazzi che nel 1943 entrarono per primi nelle foibe carsiche. La sua opera non fu ovviamente gradita agli uomini di Tito che avevano interesse a nascondere le prove del tentativo di pulizia etnica da loro messa in opera.
Con le peggiori accuse ed azioni si tentò di liquidarlo ma, fortunatamente, egli scampò sempre a chi voleva freddarlo. La storia ha raccontato molto di quest’uomo umile e silente che si trovò, per motivi di servizio, catapultato nella grande, ed in questo caso triste, storia.
Questo brevissimo incontro, con poche parole, vuole far emergere il lato umano di un uomo su cui si è molto scritto. Una figura che riemerge nelle parole di una sua nipote che lo conobbe direttamente.
L’intervista con Sara Harzarich fu redatta molti anni fa e dopo la scomparsa di alcuni siti, su cui era stata pubblicata, si è creduto utile restituirla alla rete ed alla divulgazione. Chi scrive desidera rinnovare un sincero ringraziamento a Claudio Gioacchini che fu fondamentale per la raccolta di queste parole (a.m.).
Ricorda come si avvicinò il giovane Arnaldo al suo straordinario mestiere?
Oh beh, il padre di Arnaldo aveva un negozio di calzature a Pola e riforniva tutte le persone importanti. Arnaldo doveva entrare alla Shell ma rifiutò per entrare nei vigili del fuoco, allora aveva appena 20 anni. Quel posto allora andò mio padre.

Che tipo di carattere aveva il maresciallo?
Aveva un carattere piuttosto chiuso ed era una persona di poche parole sicuramente non era un soggetto particolarmente “comunicativo” od “espansivo”.
Quali passioni od hobby impegnavano il suo tempo libero?
Amava molto andare nei boschi che circondano Pola la dove passeggiava e passava molto del suo tempo (1) oppure frequentava un maneggio perché a adorava andare a cavallo insieme alla sua famiglia. Amava anche andare in bicicletta e ne aveva una molto vecchia (della Prima Guerra Mondiale). Una volta percorse il tragitto da Bressanone a Trieste interamente in bici.
Con che spirito visse il recupero delle salme delle foibe?
Era molto sensibile e questo influì sempre sulla sua vita e, specialmente in quella triste occasione, fu di poche parole e si chiuse molto perché quello spettacolo avrebbe fatto impressione a chiunque. Lui non solo coordinava i suoi ragazzi ma egli stesso si calò in quell’inferno.
Con che spirito affrontò le gravi conseguenze di quest’attività?
I parenti per un periodo non ebbero più sue notizie, aveva sempre gli agenti dell’OZNA (2) alle calcagna e più di una volta gli entrarono dentro casa (la casa era su un terrapieno e lui con una scala fuggì insieme ai suoi famigliari). Nel marzo del 1945 andò esule a Bressanone e lì un sicario della polizia dell’OZNA gli sparò e lo colpì di striscio ad un braccio. Arnaldo fu costretto ancora una volta a fuggire e si stabilì a Genova Sestri Levante dove prese servizio con i vigili con il suo vero nome.
C’erano episodi dei suoi anni in servizio che raccontava o colleghi che ricordava volentieri?
Come dicevo non era molto dedito ai racconti e quindi non mi sono rimasti suoi aneddoti da raccontare.

Aveva particolari pregi o difetti? che tipo di uomo era?
Era un uomo molto attaccato alla famiglia ricordo bene che la moglie era austriaca. Non c’è da stupirsi perché in fondo Pola era stata austriaca prima.

Era amato dai suoi colleghi? Che rapporto aveva con loro od i suoi superiori?
I colleghi lo stimavano molto mentre con i superiori aveva comunque un rapporto condizionato dal suo carattere schivo e di poche parole, amava più stare con la famiglia.
Alessandro Mella
NOTE
1) Si racconta che Harzarich avesse l’abitudine, nei boschi polesani, di dare la caccia alle vipere a cui prelevava, con un tampone, il veleno per fornirlo ai farmacisti.
2) La Odeljenje za Zaštitu NAroda, OZNA) (in cirillico Одељење за заштиту нaрода, ОЗНА) Dipartimento per la Sicurezza del Popolo, in sigla OZNA, o Oddelek za zaščito naroda (letteralmente Dipartimento per la protezione del popolo), era parte dei servizi segreti militari slavi e de facto fu una polizia politica titina.