
Fotomontaggio con ruota panoramica (credits architetto Grosso)
La segnalazione – denuncia di due Consiglieri della Circoscrizione n. 8 di Torino
La tentazione di utilizzare lo strumento del “panem et circenses” è dura a morire e tutto sommato fa parte di quell’armamentario irrinunciabile dei politici.
La storia in merito ci offre numerosi esempi confermando il fatto che in fondo il potere spera sempre di attivare un segno di riconoscenza, anche se inconscio, da parte dell’utenza a cui si cerca di offrire un’accattivante proposta.
Tutto sommato la ricerca del consenso passa ancora nell’offrire il “superfluo” ai cittadini, nella speranza che riesca a nascondere o ad attenuare l’urgente domanda del “necessario”.
Questa è la via obbligata di una classe politica che antepone la propria autoconservazione, a quello che le priorità della collettività richiederebbero.
In questo desolante e immodificabile contesto ci giunge l’articolo di denuncia in merito all’installazione della “Ruota Panoramica nei giardini Ginzburg” da parte dei Consiglieri di Circoscrizione 8 di Torino Raffaella Pasquali e Vittorio Francone. Costoro hanno presentato una mozione , votata all’unanimità dal Consiglio di Circoscrizione stesso, sulla inopportunità ambientale di questo inconsistente e irrazionale progetto.
Il progetto non pare gradito neanche dalla maggioranza dei cittadini che vorrebbero una riqualificazione ed una libera fruizione del Parco. A rischio inoltre la 41esima edizione della regata internazionale di fondo “Inverno sul Po” prevista per febbraio 2024 e che storicamente usava i giardini per il rimessaggio delle barche dei concorrenti.
La mozione circoscrizionale avrà un destino molto incerto (essendo la Circoscrizione un organo consultivo); oltre a ciò sappiamo che è in corso una petizione al Consiglio Comunale di Torino, promossa dai cittadini. Tuttavia il Comune sembra voler procedere per la sua strada e il recente abbattimento di alcuni pioppi cipressini del giardino, dichiarati pericolosi, pare essere in preparazione all’installazione della Ruota.
Riportiamo integralmente il documento giuntoci.
Buona lettura e riflessione.
RUOTA PANORAMICA AI GIARDINI GINZBURG
Come abbiamo scoperto della ruota panoramica?
Ad agosto da organi di stampa è emersa la volontà dell’amministrazione comunale di collocare una ruota panoramica (chissà perché) nei giardini Leone Ginzburg, situati sulla sponda destra del Po tra il ponte Umberto I e quello della Gran Madre, lungo corso Moncalieri.
Le prime voci di dissenso si sono levate dalle associazioni ambientaliste.
Cronistoria
Non è una idea nuova quella di voler collocare in posti non idonei una ruota panoramica.
La volontà politica di mettere una ruota panoramica ha origini antiche: già nel maggio 2011 alla fine del mandato della giunta Chiamparino ci fu una delibera per mettere una ruota panoramica nel piazzale del Monumento Amedeo di Aosta al Parco del Valentino.
Il progetto, ripreso dalla giunta Fassino, che prevedeva una ruota di 70 metri al fianco di Torino Esposizioni prima venne bocciato dalla Soprintendenza ai Beni culturali. Successivamente venne modificato con l’idea di una ruota più bassa, da 40 metri, con un diverso sistema di ancoraggio.
Si pensò anche di spostarla nel parco di Italia ’61, accanto al Palazzo del Lavoro, ma alla fine il progetto si arenò.
Il progetto venne ripresentato dalla ditta Wonder Wheel sotto l’amministrazione a Cinque Stelle ma, sia il Comune, sia la Soprintendenza bocciarono l’iniziativa. La ditta fece ricorso al TAR che però fu respinto nel 2019: secondo i giudici amministrativi il Comune di Torino e Soprintendenza al Paesaggio, avevano svolto una analisi congrua sui vincoli paesaggistici che insistono sul Parco del Valentino.
La ruota ai giardini Ginzburg
Ora il progetto, supportato questa volta dalla nuova Giunta comunale Lo Russo e dall’assessore allo sport e ai grandi eventi Carretta avrà una collocazione, dichiarata temporanea, nei giardini Leone Ginzburg. Il soggetto che dovrà occuparsi dell’installazione, della gestione, della manutenzione e del disallestimento della ruota panoramica è stato individuato tramite avviso pubblico in data 9 settembre: si tratta della ditta The Wheel s.r.l., C.F. e P. IVA 04013120409, avente sede a Riccione.
Considerazioni ambientali e paesaggistiche
I Giardini Ginzburg ospitano da molti decenni un’alberata di tutto rispetto, costituita da pioppi cipressina d’alto fusto, oltre ad un patrimonio arboreo lungo la sponda fluviale, nonché un campo sportivo di libero utilizzo, panchine, e attrezzi per il fitness. Questo patrimonio verrebbe certo pesantemente intaccato se non distrutto da tale installazione, in una zona per di più priva di parcheggi.
L’intervento provocherà molto probabilmente la rimozione di alberi ad alto fusto e, in ogni caso, la modifica dell’area a verde, impedendone la fruizione a giardino.
La collocazione immediatamente sotto al terrazzo del Monte dei Cappuccini – da cui si ha una vista dall’alto dell’intera città – rende la motivazione di una vista ‘panoramica’ originale dalla ruota assolutamente falsa; dalla massima altezza della ruota si potrà osservare solamente il versante ovest, verso la città storica, a volo radente di poco sopra i tetti.
La posizione della ruota sul fondo del filare di pioppi alla base sull’ampia area di vegetazione, sottostante il Monte dei Cappuccini, è in palese, sostanziale, contrasto paesaggistico e deturpa la vista del Monte dei Cappuccini.
Considerazioni di merito valutata la documentazione
Visionata la documentazione della ditta proponente, si evince una totale sottovalutazione del problema tecnico, sia dal punto di vista statico, equiparando la ruota ad una giostra, mentre si tratta di una struttura ex novo (che come tale soggiace pienamente alla vigente normativa antisismica), sia da quello economico, di cui si espone in seguito.
Peraltro essendo una struttura leggera di forma rastremata pur non essendo particolarmente soggetta all’effetto ” vela” sotto la spinta del vento, ma stante l’altezza, richiederebbe in ogni caso un calcolo dinamico sia alla spinta del vento, che alle oscillazioni sismiche (queste da prevedersi per effetti normativi, come detto precedentemente).
Si ricorda infatti che sono previste oltre un centinaio di persone per “giro” e questo rende ancora più evidente la necessità di applicazione della normativa antisismica e di valutazioni approfondite.
Le piastre metalliche e la ghiaietta per le fondazioni proposte nella documentazione proposta (si veda documento Relazione Tecnica in merito alla installazione di una ruota panoramica nel parco dei Giardini Ginzburg a Torino – Fattibilità appoggi sul posto – ripartizione carichi), sono da ritenersi completamente insufficienti per quanto esposto precedentemente.
Per un corretto ancoraggio, stante il peso e la spinta sismica, occorrono almeno gli ancoraggi con i micropali!
Va da sé che la ruota deve essere denunciata strutturalmente e collaudata dopo averla messa in opera ai sensi della vigente normativa sulle strutture!
Inoltre i costi di montaggio, stante la complessità e le dimensioni della ruota, ammonterà sicuramente a diverse decine di migliaia di euro, cosa che mal non si concilia con la provvisorietà, in quanto determinerebbe un grave danno per il gestore imprenditore. Nell’offerta economica del gestore è presente un Piano Economico sul ritorno dell’investimento? E il tempo di massimo sei mesi è congruo per il ritorno economico?
I sei mesi partiranno dal montaggio o dal fine lavori? La delibera di giunta si esprime in termine massimo di mesi sei, quindi se la ruota fosse una struttura provvisoria, il tempo di permanenza dovrebbe essere considerato da quando inizia il cantiere.
Il montaggio e la messa in funzione prevedono almeno trenta giorni lavorativi (se venisse correttamente considerata come nuova struttura), salvo imprevisti, quindi un mese e mezzo almeno.
Difficile pensare ad un rientro economico per il gestore in 4 mesi e mezzo.
Gli elaborati sono generici e addirittura riferiti ad altre collocazioni, “vicino alla Stazione”, e non sicuramente alla scala esecutiva che è prevista per questa fase attuativa.
Il periodo di sei mesi parrebbe un escamotage per assicurare una procedura semplificata, mentre a fronte dei costi necessari avrebbe senso solo una collocazione permanente.
Infine in una situazione del genere, qualcuno ha pensato alla sicurezza dei fruitori?
Per altro il motore della ruota deve essere collocato in una postazione idonea e quindi in una costruzione stabile.
Qui di provvisorio ci sono solo le carte!
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Forse avrebbe più senso ripristinare, ovviamente ammodernata alla attuali tecnologie, l’ovovia di Italia ’61: https://www.guidatorino.com/l-ovovia-di-italia-61-quando-a-torino-si-viaggiava-in-cielo/
Ennesima deturpazione del paesaggio ma i cosiddetti AMBIENTALISTI..???
Pro Natura Torino è in prima fila fra gli oppositori al progetto come del resto anche Italia nostra. La decisione ci dicono è frutto di una “lunga” riflessione che dura da anni. Io parlo discretamente il piemontese ma non trovo nel nostro bel dialetto espressioni adeguate per definire la ruota panoramica. Però recentemente mia figlia ha sposato un giovane di origini siciliane e un poco di dialetto siciliano gli zii di mio genero me lo hanno insegnato, integrando le nozioni che avevo derivate dalla lettura di Camilleri. E in Sicilia si dice.: “più lunga è a pinsata più grossa a minchiata!”
Grazie anche ai silenziosissimi sinistri ecologisti.
Il titolare del cognome dei giardini, sicuramente si “ ruoterà” nel suo sonno mortale a causa di questo aggeggio per me obsoleto . Ma le idee quelle utili e innovative che fanno bene al paesaggio e agli occhi delle gente dove sono? Quel gusto che si lega alla nostra Torino del passato che si deve tutelare e far da ponte verso il futuro a quali teste appartiene? L’improvvisazione povera delle teste senza idee in questa melting pot torinese docet. I soldi pubblici delle tasse ….ruotano……😅