Comunicato stampa della LAV
Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa che rappresenta le Associazioni animaliste e ambientaliste ENPA, LAV, LEGAMBIENTE, LIDA, LIPU, OIPA, PAN, PRO Natura e SOS Gaia, in cui si annuncia il ricorso al TAR da parte di alcune associazioni animaliste nei confronti della Città metropolitana di Torino contro il piano di cattura e uccisione dei colombi.
Il Comunicato stampa, sotto riportato, è stato inviato da Rosalba Nattero, Presidente di SOS Gaia e portavoce delle Associazioni animaliste sopra citate.
In merito al tema, oggetto di discussione, pubblichiamo le considerazioni di un lettore (arch. A. Calligaro – Consigliere comunale di minoranza di Moncalieri) sui danni che la proliferazione incontrollate dei “colombi” causa nei centri urbani e che può costituire un potenziale pericolo sanitario per la comunità.
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Torino, 19 aprile 2024
COMUNICATO STAMPA
FERMIAMO LA GUERRA AI COLOMBI
Le Associazioni ricorrono al TAR
Nello scorso febbraio il Consiglio della Città metropolitana di Torino ha approvato un piano di cattura e uccisione dei colombi in aree rurali e urbane che prevede anche il coinvolgimento dei cacciatori, sempre disponibili a dare il loro contributo quando si tratta di uccidere animali innocenti.
Anche questa volta, sfruttando il pretesto dei danni all’agricoltura, si sta per avviare una nuova strage di animali selvatici, che saranno perseguitati anche all’interno dell’ambito urbano, catturati con le gabbie per poi essere uccisi tirando loro il collo. Gli interventi di controllo non cruenti non sono stati presi in considerazione.
Le Associazioni LAV, OIPA, SOS Gaia, ENPA, PAN e Pro Natura Torino, tutte facenti parte del Tavolo Animali & Ambiente, si sono quindi rivolte allo Studio legale Fenoglio – Callegari per la presentazione di un ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) nei confronti della Città Metropolitana di Torino relativamente al Piano di controllo del colombo per gli anni 2024/2029. Il ricorso evidenzia che nel piano non sono stati previsti i dovuti metodi indiretti e preventivi non cruenti dando illegittimamente per scontata la loro inefficacia.
Per quanto riguarda i metodi di soppressione il piano non garantisce che gli abbattimenti vengano fatti risparmiando agli animali dolori, ansia o sofferenze evitabili.
Il Piano deve essere ritirato e il tema deve essere ridiscusso coinvolgendo le associazioni che operano per la tutela degli animali.
Per le Associazioni
LAV, OIPA, SOS Gaia
ENPA, PAN, Pro Natura Torino:
Marco Francone
LAV
c/o SOS Gaia – Piazza Statuto, 15 10122 Torino
tel. 011 530 846 cellulare: 338 7196 000 www.animaliambiente.it – info@animaliambiente.it
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In merito a questa problematica pubblichiamo le osservazioni inviateci dal Consigliere Comunale di minoranza di Moncalieri – architetto A. Calligaro .
Il suddetto ci segnala che in una interrogazione alla Giunta sul grave problema del contenimento dei volatili e del conseguente pericoloso inquinamento fecale, l’Amministrazione ha “scaricato” la responsabilità alle Asl, evidenziando che l’Amministrazione stessa ha la sola competenza della pulizia delle strade.
Il Consigliere prosegue:
La delibera del Consiglio della Città Metropolitana, in cui si dichiara “la guerra ai colombi con gabbie e fucili per abbatterli” e che ha indignato le Associazioni Animaliste, richiede di fare alcune riflessioni in merito.
Innanzitutto inviterei coloro i quali hanno a cuore il destino dei colombi a camminare in alcune aree del centro storico della Città di Moncalieri, dove il sottoscritto abita e che possiede un immobile coinvolto in questa problematica.
Il transito pedonale in queste strade, delimitate da palazzi storici, avviene su di uno strato di guano di alcuni centimetri, con il rischio certo di essere colpiti dagli escrementi dei colombi che stazionano numerosissimi sui cornicioni degli edifici.
Da tenere presente che alcuni di questi edifici sono destinati a scuole elementari, asili dove il rischio igienico ricade maggiormente sugli alunni e bambini utenti.
Suggerirei agli animalisti del “ Tavolo Animali & Ambiente, costituito dalle più importanti Associazioni animaliste e ambientaliste quali: ENPA, LAV, LEGAMBIENTE, LIDA, LIPU, OIPA, PAN, PRO NATURA Torino e SOS Gaia” che contestano la decisione della Città Metropolitana, di prendere seriamente in considerazione il grave danno creato da questi volatili e nel contempo l’ipotesi di contribuire economicamente a sanarlo. I proprietari degli immobili, che si vedono devastare i fabbricati devono subire in silenzio questo scempio e addossarsi gli oneri della manutenzione e delle riparazioni?
Evidenzio che la gran parte dei fabbricati dei centri storici ha i tetti in orditura lignea e la copertura in coppi, dotati sovente di abbaini e sottotetti che costruttivamente presentano spazi e fessure dove i colombi possono infilarsi. Il danno si presenta nel sollevamento e spostamento dei coppi, causa di infiltrazioni d’acqua piovana che danneggia orditura e solai in legno.
In aggiunta, la presenza costante dei volatili causa l’intasamento delle grondaie (che devono essere di plastica altrimenti si corroderebbero al contatto con il guano), con piume, escrementi e residui di varia natura, tra cui le carcasse dei colombi deceduti per cause naturali o per malattie. Da non sottovalutare il fatto che i “ricoveri” dei colombi nei sottotetti sono invasi da cimici, pidocchi e altri parassiti di cui sarebbe bene evitarne la presenza per la possibile pericolosità di diffusione alle persone. A meno che anche questa simpatica “fauna parassitaria” non venga considerata degna di tutela!
Curioso poi che si citi il Comune di Bruxelles, che utilizza la contraccezione per ridurre la popolazione dei volatili, senza però indicarne i risultati raggiunti. Sarebbe stato più significativo tenere in considerazione le migliaia di Comuni Italiani che hanno attuato iniziative di contraccezione e che si sono dimostrate fallimentari, oltreché enormemente costose per la collettività. Sarebbe stato più razionale, prima di fare annunci miracolosi, consultare le nostre ASL sui risultati negativi di queste inefficaci campagne di sterilizzazione.
Un amministratore, che ha la responsabilità e il dovere di tutelare il diritti della collettività, non può dimenticare la priorità di garantire la salute e i legittimi beni dei cittadini del territorio di competenza. Il paradosso insostenibile è quello che incrementando la proliferazione incontrollata dei colombi nei centri urbani, si mette a rischio la salute dei cittadini e nel contempo si favorisce il degrado del patrimonio edilizio.
Argomenti questi che dovrebbero essere presenti sul tavolo delle Associazioni Animaliste.
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Concordo totalmente con l’architetto Calligaro.