
La denuncia dell’ASCOM (Epat) di Torino alle autorità competenti
Torino è diventata una città oppressa e violentata da una criminalità che sembra attualmente incontrollata. Le cause sono note e diverse tra cui emergono gli effetti dell’immigrazione clandestina e non, che è sempre stata un serbatoio di manovalanza per le mafie nostrane e straniere (‘ndrangheta, camorra, cosa nostra, cinesi, nigeriane, ecc.), ben radicate da tempo sul territorio cittadino e regionale, come le inchieste della Magistratura hanno chiaramente evidenziato (ad esempio: l’inchiesta Minotauro, Echidna, ecc.).
E’ una situazione oramai intollerabile che crea paura, insicurezza, che genera una qualità della vita ingiustificata, in particolar modo per quella fascia di cittadini “deboli”, che si sentono abbandonati dalle istituzioni, che in queste tragiche circostanze vengono percepite come inadeguate, distanti dai problemi della realtà quotidiana e pertanto ”inutili”.
Stessa sensazione negativa viene proiettata ingiustamente sulle Forze dell’ Ordine, tutto sommato vittime di politiche della gestione dell’ordine pubblico, molto discutibili e troppe volte contradditorie.
Precisiamo subito che a tutte le Forze dell’Ordine, impegnate quotidianamente in questa impari lotta, va tutto il riconoscimento dei cittadini onesti e consapevoli. La contraddizione sta appunto nel fatto che la “politica -politicante”, ipocrita e permissiva, produce in merito provvedimenti insufficienti, ambigui e sovente rinunciatari che mettono in difficoltà, se non nell’impotenza, le stesse Forze dell’Ordine.
Il problema fondamentale per una convivenza civile resta l’annientamento della criminalità organizzata, che nel nostro Paese ha assunto dimensioni impressionanti e comportamenti tracotanti che, oltre a inquinare e condizionare l’economia legale, trova nell’immigrazione clandestina, un braccio operativo a bassissimo costo, per il controllo del territorio urbano.
Un territorio che dal centro alle periferie diventa una giungla dove sembra prevalere la legge di questa e dove il cittadino più indifeso è destinato ad diventare una preda sacrificale nell’indifferenza totale. Torino non merita di essere precipitata in questa bolgia infernale.
Affermare che questa assurda situazione costituisce una vergogna, un insulto alla civile convivenza e alla legalità, resta ancora una narrazione riduttiva che sconfina in un patetico eufemismo.
In questo desolante contesto di degrado sociale segnaliamo l’iniziativa dell’ASCOM – Epat, con la lettera inviataci da Giorgia Brescia – Ufficio Stampa ASCOM Confcommercio Torino e provincia – Via Massena, 20 – 10128 Torino – Tel. + 39 011 5516234 – Mob. 334 3510351 – www.ascomtorino.it , che denuncia una situazione ormai insostenibile da parte dei titolari delle attività commerciali nell’ambito cittadino.
Nella fattispecie la lettera fa riferimento alle situazioni di invivibilità di San Salvario, per le quali l’Associazione dei pubblici esercizi Epat ha scritto al Prefetto e al Sindaco per ribadire le difficoltà del quartiere, sollevata negli ultimi giorni con un appello anche dai residenti.
Riportiamo la lettera inviata alle suddette autorità.
(m. b.)
Egr. Sig.ri, con riferimento all’appello dei residenti di San Salvario 11 febbraio ultimo scorso, inviatovi ed a noi pervenuto per conoscenza, ci corre l’obbligo di rappresentarvi la situazione della zona dal punto di vista del settore della somministrazione e del commercio.
Nel mese di aprile 2024 la Nostra associazione in apposito incontro con la Circoscrizione 8 nelle persone del Presidente, nonché delle Forze dell’Ordine di stanza nel quartiere e della Polizia municipale, sollevava le prime attenzioni su quanto stesse avvenendo nella Zona San Salvario sotto il profilo della sicurezza, ricevendo le opportune assicurazioni d’attenzione.
A nove mesi da detto incontro dobbiamo registrare al contrario l’ormai noto aggravamento della situazione coinvolgente non solo gli esercizi commerciali di zona, ma proprio la vivibilità della stessa per gli stessi residenti.
Ad integrare questa incresciosa situazione s’aggiunga la microcriminalità, che ha raggiunto livelli insopportabili, come dimostrato dagli ultimi gravissimi eventi di aggressioni da parte delle minigang.
Le conseguenze sul comparto commerciale sono sotto gli occhi di tutti, con una desertificazione palese per il mondo del commercio e del pubblico esercizio di zona.
Locali sfitti, serrande abbassate e proposte di vendita dei pochi ancora aperti possono verificarsi con una semplice passeggiata. L’accesso dell’utenza ai locali aperti registra una riduzione del 60%, rispetto anche solo alla situazione di un anno fa.
Vi richiediamo pertanto anche nell’interesse della vivibilità dell’area, una immediata presa di coscienza della situazione da parte delle Autorità preposte, manifestando la Nostra disponibilità ad ogni tipo di collaborazione necessaria.
In attesa di opportuno riscontro inviamo cordiali saluti.