Chiare le parole del sacerdote palermitano intervenuto a Cuneo per la presentazione di “Codice Ratzinger” di Andrea Cionci.
Il 4 dicembre, per la prima volta dall’inizio del suo ministero pastorale a servizio del “Piccolo Resto Cattolico”, don Alessandro Maria Minutella, fondatore del “Sodalizio Sacerdotale Mariano”, è stato nella città di Cuneo per incontrare i fedeli del Piccolo Resto della terra di Granda e per aprire la conferenza del giornalista Andrea Cionci sul “Codice Ratzinger”.
Dinanzi ad una sala gremita e contenta di vederlo dal vivo, il sacerdote palermitano ha detto: “Il Piccolo Resto resiste a questo corso apostata, eretico. In questi anni non sono stato creduto, sono stato diffamato, preso in giro ma una cosa è certa: Bergoglio e i suoi stanno cambiando il Vangelo”.
Per rafforzare questa sua affermazione don Minutella ha spiegato come sia assolutamente inopportuna “la benedizione delle coppie gay all’altare” che sta per essere approvata dal Sinodo sulla Sinodalità in corso nella “falsa chiesa”.
Don Minutella, detentore di due Dottorati in Sacra Teologia, ha detto: “La Chiesa non ha mai condannato le persone gay. Con la Grazia di Dio essi sono chiamati a vivere la castità. Se ci crediamo, questo è quello che insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992”.
Nulla di più vero. Don Minutella, infatti, fa riferimento ad un Magistero della Chiesa ben determinato ed ampiamente conosciuto che, per fare un esempio, portò Papa Giovanni Paolo II, rivolgendosi al Tribunale della Rota Romana, a dire che “è incongrua la pretesa di attribuire una realtà coniugale all’unione fra persone dello stesso sesso. Vi si oppone, innanzitutto, l’oggettiva impossibilità di far fruttificare il connubio mediante la trasmissione della vita, secondo il progetto inscritto da Dio nella stessa struttura dell’essere umano. E’ di ostacolo, inoltre, l’assenza di complementarietà interpersonale che il Creatore ha voluto, tanto sul piano fisico-biologico quanto su quello eminentemente psicologico, tra il maschio e la femmina”.
Parole chiare che Giovanni Paolo II, oggi santo, rivolgeva ai giudici rotali affinché prendessero coscienza di ciò che stava accadendo nel mondo contemporaneo. Evidentemente Jorge Mario Bergoglio non conosce il Magistero che lo ha preceduto.
Nel documento “Homosexualitatis problema”, del 1 ottobre 1986, sulla cura pastorale delle persone omosessuali, Giovanni Paolo II, al paragrafo 15, scrive ancora: “Nessun programma pastorale autentico potrà includere organizzazioni nelle quali persone omosessuali si associno tra loro, senza che sia chiaramente stabilito che l’attività omosessuale è immorale. Un atteggiamento veramente pastorale comprenderà la necessità di evitare alle persone omosessuali le occasioni prossime di peccato”.
Per questo motivo don Minutella ha detto: “Al Sinodo hanno chiesto di approvare il peccato dell’omosessualità concedendo la benedizione delle coppie gay all’altare. Bergoglio è l’Anticristo ed è capomastro della mostruosa falsa chiesa; non sono validi i sacramenti celebrati “una cum” Papa Francesco”.
La sala degli astanti è esplosa in un fragoroso applauso. I Cuneesi presenti all’incontro hanno sostenuto con affetto e calore – nonostante gli 0 gradi presenti all’esterno – il sacerdote palermitano che, proprio dal misericordioso Bergoglio, ha ricevuto due scomuniche: una per eresia e una per scisma.
Il 4 dicembre 2023, in quel di Cuneo, si è scritta una pagina storica che resterà negli annali cittadini per sempre.
Peccato che non abbiano preso parte agli incontri i membri della Diocesi di Cuneo-Fossano. Sarebbe stata senz’altro un’occasione propizia per provare a confrontarsi sui temi che tanto stanno a cuore al Popolo di Dio in terra cuneese.
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