L’ex-Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede dice la sua sulla gestione stravagante di Jorge Mario Bergoglio.
Negli ultimi due anni abbiamo spesso sostenuto che dietro a Jorge Mario Bergoglio vi fosse un consesso di soggetti vendicativi ed iracondi. In non pochi ci hanno detto che eravamo complottisti e che cercavamo lo scoop dove questo non c’era.
Oggi a sostenere le nostre teorie e ad avvalorare le nostre supposizioni è sceso in campo il Cardinal Gerhard Ludwig Mueller che, rilasciando delle importanti dichiarazioni alla scrittrice Franca Giansoldati, ha detto: “Vi è una sorta di cerchio magico che gravita attorno a Santa Marta formato da persone che, a mio parere, non sono preparate dal punto di vista teologico. In Vaticano sembra che ormai le informazioni circolino in modo parallelo, da una parte sono attivi i canali istituzionali purtroppo sempre meno consultati dal Pontefice, e dall’altra quelli personali utilizzati persino per le nomine dei vescovi o dei cardinali”.
Di questo qualche dubbio lo avevamo già avuto. E’ noto a tutti che Bergoglio nomini vescovi non in linea con la Sana Dottrina Cattolica e che in molte diocesi italiane si dia più spazio alla stravaganza che alla direzione spirituale.
Nelle scorse settimane, per esempio, vi abbiamo narrato di una parrocchia dell’Arcidiocesi di Torino – quella del Comune di Vinovo – che ha concesso i locali parrocchiali per uno spettacolo teatrale inneggiante alla transessualità e all’ideologia gender. L’Arcivescovo di Torino, Mons. Roberto Repole, interpellato dai fedeli scandalizzati, ha ritenuto di non doverli degnare neppure di risposta.
La cosa ci lascia con l’amaro in bocca visto che Bergoglio spesso dice che lui desidera “una Chiesa del dialogo”, “pastori che fanno odor di pecora” e “ponti al posto dei muri”. Se si vogliono costruire ponti, salotti del dialogo e occasioni di confronto bisogna avvicinarsi al gregge e non snobbarlo o, addirittura, ignorarlo come nel caso di Vinovo.
Una questione che stride in modo senz’altro plateale è quella degli abusi sessuali compiuti da uomini di Chiesa. Secondo l’eminente cardinal Mueller, ex-Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, fa discutere il doppiopesismo adottato da Bergoglio in questi anni di presenza in Vaticano.
Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di come Jorge Mario Bergoglio avesse abbandonato il Cardinale George Pell, australiano, accusato ingiustamente di molestie sessuali dal suo Paese.
La stessa condotta, però, l’inquilino di Santa Marta non l’ha adottata con l’argentino Mons. Gustavo Zanchetta, nominato vescovo proprio da Bergoglio il 23 luglio del 2013.
Monsignor Zanchetta, secondo le cronache giudiziarie, nel 2018 è stato pubblicamente accusato da tre seminaristi maggiorenni di violenze sessuali. Al contempo da altri dieci membri di chiesa di aver messo in atto abusi di potere e gestione finanziaria discutibile.
L’anno dopo, nel 2019, il Procuratore dell’Ufficio sulla Violenza di Genere e sui Crimini contro l’Integrità Sessuale di Oran (Argentina) ha richiesto un mandato di cattura internazionale nei confronti di Mons. Gustavo Zanchetta. Il Tribunale di Oran, nel 2022, ha condannato il presule a quattro anni e mezzo di carcere per violenza sessuale sui seminaristi.
Ciò nonostante il Cardinal Mueller, dialogando con la Giansoldati, dice che: “Zanchetta fa discutere poiché ha potuto godere di uno status privilegiato in quanto amico del Papa. Di norma le amicizie non possono influenzare il procedere della giustizia, tutti devono essere trattati in modo uguale”.
Le malelingue potrebbero pensare che il Cardinal Mueller parli così per delusioni o dissapori avuti con Jorge Mario Bergoglio, ma dobbiamo far notare che non può essere così visto che fu proprio l’inquilino di Santa Marta a crearlo Cardinale, nel Concistoro del 22 febbraio 2014.
Lo stesso Bergoglio, poi, il 21 giugno 2021 ha nominato il Cardinal Mueller quale membro del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica che, in parole povere, è il più alto tribunale di Diritto Canonico in funzione presso la Santa Sede.
Dopo la morte di Papa Benedetto XVI il pontificato di Bergoglio è entrato in una spirale di rivelazioni senza sosta. Sono moltissimi i sacerdoti, vescovi e cardinali che stanno rilasciando dichiarazioni sul pontificato di Bergoglio e sulle stravaganze accadute in Vaticano nell’ultimo decennio.
Sicuramente continueremo a seguire queste questioni e a tenervi opportunamente informati.
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