
Eugenio Bravo denuncia il grave fatto di violenza
“Questi giovani, provenienti da diverse parti d’Italia, hanno dimostrato un totale disprezzo per le Istituzioni, arrivando persino a lanciare artifizi lacrimogeni contro gli agenti di polizia. Un atto che va ben oltre la semplice trasgressione, rappresentando una chiara sfida all’autorità e una palese violazione delle leggi”.
Il SIULP ha espresso profonda preoccupazione riguardo al ruolo dei genitori di questi minori:
“Ci chiediamo dove siano e quale sia il loro livello di consapevolezza rispetto alle azioni dei loro figli. È inaccettabile che ragazzi così giovani possano agire in modo così spregiudicato e pericoloso senza una supervisione adeguata da parte delle loro famiglie. La responsabilità genitoriale non può e non deve essere delegata unicamente alla scuola o alle i tituzioni pubbliche; essa è un dovere primarioe non negoziabile che implica l’obbligo di educare i figli al rispetto delle regole, delle persone e delle autorità”.
Bravo sottolinea altresì l’urgenza di introdurre sanzioni rieducative che coinvolgano non solo i giovani responsabili di tali atti, ma anche i loro genitori:
“Sanzioni che potrebbero includere percorsi educativi obbligatori sia per i ragazzi che per le famiglie, che abbiano l’obiettivo di sensibilizzare al rispetto delle leggi e al riconoscimento dell’importanza del ruolo delle forze dell’ordine. In casi direiterata negligenza, si potrebbero applicare sanzioni pecuniarie ai genitori, per responsabilizzarli concretamente rispetto al comportamento dei propri figli”.
Il Segretario Generale Provinciale SIULP ha altresì confermato come questo fenomenonon possa essere trattato semplicemente come un problema giovanile:
“Esso riflette una deriva culturale e sociale che vede nel disprezzo perl’autorità e nelle azioni illegali una forma di espressione legittima. Questa interpretazione distorta della democrazia, che celebra la ribellione e il conflitto come simboli di libertà, trascura completamente il rispetto per le norme di convivenza civile e per l’etica del rispetto verso le istituzioni dello Stato”.
Bravo ha unitamente espresso forte preoccupazione nel constatare come alcuni capipopolo e leader di movimenti giovanili promuovano questa visione, entusiasmati dall’idea di giovani nelle piazze come sinonimodi nuove idee e libertà, ignorando completamente le regole del rispetto reciproco e della legalità.
“È necessario – ha aggiunto – un profondo ripensamento su come la società, la famiglia e le istituzioni educative affrontano questi temi. L’introduzione di misure rieducative e di responsabilizzazione genitoriale rappresenta un passo necessario per frenare questa deriva e promuovere una cultura del rispetto e della legalità”.
Il vero progresso democratico, precisa in conclusione, si fonda sulla capacità di confrontarsi con le istituzioni in modo costruttivo, di esprimere il dissenso attraverso il dialogo e le idee, non attraverso la violenza e l’illegalità:
“È compito di tutti, a partire dalle famiglie,fino alle scuole e alle istituzioni, lavorare per educare i giovani ai valori della convivenza civile, della responsabilità individuale e del rispetto per le regole condivise, elementi imprescindibili per una società giusta e democratica”.
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