
Di Alessandro Mella
Sono tante, troppe, le storie di guerra dimenticate in questo paese. Di alcune è possibile, seppur con fatica, riscoprire molto prima che si perdano per sempre. D’altre si riesce a rimettere insieme, altrettanto faticosamente, qualche frammento. Magari sparso, ma sufficiente a salvare un ricordo.
È il caso del giovane Giuseppe Fragola, nato il 2 ottobre 1917, al tempo in cui una guerra funestava il pianeta. Quasi fosse destino che la sua vita dai conflitti venisse segnata. Egli venne al mondo negli Stati Uniti da una famiglia di origine piemontese originaria di Perosa Canavese.
Il nostro Giuseppe si diede agli studi in medicina, ma non ebbe modo di completarli poiché l’Italia, frattanto, si era trovata in guerra con la Francia e la Gran Bretagna, nel giugno 1940, per volontà incontestabile del regime.

Vestita l’uniforme azzurra della Regia Aeronautica, con i corsi di Pordenone e Pisa, egli conseguì il brevetto di pilota militare e come ufficiale fu destinato alla specialità degli aerosiluranti. I velivoli che, con quanta più perizia possibile e certo un poco di coraggio, si avvicinavano al naviglio nemico per poi colpirlo con i propri siluri opportunamente sganciati in prossimità degli obbiettivi. Decisamente brillante, il nostro si fece subito notare con un’azione clamorosa nel corso della quale fu affondata una nave nemica:
Nella notte sul 21 un aerosilurante avente per capo equipaggio il tenente Giuseppe Fragola ha attaccato con un siluro un piroscafo di medio tonnellaggio scortato da due unità minori davanti (…). Dopo l’esplosione del siluro sono stati osservati a bordo della nave altri scoppi quindi l’unità è stata vista fortemente appruarsi e si ritiene che sia successivamente affondata. (1)
L’azione fu citata nel bollettino militare quotidiano e riportata dal quotidiano torinese La Stampa:
Gara eroica fra siluratori. Un piroscafo affondato da un sommergibile. Un trasporto colato a picco da un aereo. 26 bombardieri abbattuti durante incursioni sul territorio metropolitano. BOLLETTINO N. 1222 Il Quartiere Generale delle Forze Armate comunica: Nel corso di attacchi contro un convoglio fortemente scortato un nostro sommergibile, al comando del tenente di vascello Arcangelo Ciliberti, da Napoli, colava a picco, nel Mediterraneo occidentale, un piroscafo e ne colpiva un secondo. Un altro mercantile di medio tonnellaggio è da ritenersi sicuramente affondato in vicinanza delle coste tunisine ad opera di un nostro aerosilurante. Velivoli dell’Asse hanno attaccato con favorevole esito naviglio alla fonda nel porto dì Biserta. L’aviazione nemica ha compiuto incursioni sui dintorni di Napoli, su Foggia, Spinazzola (Bari), Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Castelvetrano, Porto Empedocle, Licata, Siracusa. Risultano complessivamente abbattuti 26 velivoli avversari: 10 dalla caccia italo-germanica e 16 dalle artiglierie contraeree, di cui 4 a Napoli, 2 a Reggio Calabria, 8 a Castelvetrano, uno a Miligheddu (Enna), uno a Porto Empedocle. A seguito delle incursioni aeree nemiche citate nell’odierno Bollettino sono state finora accertate fra le popolazioni civili le seguenti perdite: a Reggio Calabria 12 morti e 56 feriti, a Siracusa 5morti e 22 feriti, in provincia di Napoli e negli altri centri della Sicilia complessivamente 2 morti e 13 feriti. Nell’azione di aerosiluramento di cui dà notizia il Bollettino odierno si sono distinti i seguenti piloti: tenente Fragola Giuseppe da Torino, sergente Tassinari Quirino, da Bergamo. (2)

E pochi giorni dopo apparve anche sulla Gazzetta del Popolo la quale, anzi, volle proprio onorare il pilota piemontese:
Il brillante esordio del ten. Giuseppe Fragola aerosiluratore torinese. Il Bollettino n. 1222 del Quartier Generale delle Forze Armate affermava che «nel corso di attacchi contro un convoglio fortemente scortato un mercantile di medio tonnellaggio è da ritenersi sicuramente affondato in vicinanza delle coste tunisine, ad opera di un nostro aerosilurante». Nell’azione di aerosiluramento – spiegava poi la nota in margine al Bollettino – si sono distinti i seguenti piloti: tenente Fragola Giuseppe da Torino; sergente Quirino Tassinari da Bergamo.
Il tenente Giuseppe Fragola abita infatti nella nostra città, in via Cibrario 53, ove risiede con la sua famiglia da una quindicina d’anni.
È nato nel 1917 nell’America del Nord da genitori italiani, oriundi di Perosa Canavese, i quali sempre conservarono la cittadinanza nostra. Giuseppe Fragola seguì i corsi di Pordenone e Pisa. Da pochi giorni conseguì il grado di tenente, e prima della citata azione scrisse una infiammata lettera alla famiglia nella quale manifestava il vivo suo entusiasmo nel dover partire per una missione e accingersi alla sua prima azione bellica. E come esordio si è ben distinto, tanto da essere citato nella nota del Bollettino. (3)

L’operazione ebbe davvero vasta eco e procurò al giovane pilota numerose altre citazioni. Tuttavia, qualcosa di pericoloso forse tramava già nel suo avvenire e nel suo destino. Pochi giorni la sua azione coraggiosa egli cadde nel corso d’operazioni militari perdendo la sua giovane vita:
Nell’adempimento del suo dovere decedeva Giuseppe Fragola Tenente Pilota Studente 3° anno Medicina Costernati ne dànno l’annuncio doloroso la mamma, il babbo, la sorella Domenica col marito Pietro Garda, il fratello Giovanni (U.S.A.) con la consorte Angiolina e bimba Nina Rosina, Domenico con la consorte Franca e l’adorato Gianaugusto, Guglielmo, Guardia Marina, zii e parenti. I funerali avranno luogo ad Ivrea oggi partendo da via Aldesio 10, alle ore 10,30. (4)
Fugace, come una meteora, si consumò il cuore coraggioso del giovane Giuseppe. Un militare che diede la sua vita nella speranza di servire il suo paese al meglio possibile in un momento difficile. Un sacrificio che fa pensare e soprattutto non dev’essere dimenticato.
Alessandro Mella
NOTE
1) L’Ala d’Italia – La Gazzetta dell’Aviazione, 13, Anno XXIV, 1-15 luglio 1943, p. 41.
2) Stampa Sera, 77, Anno CXLVII, 21-22 giugno 1943, p. 1.
3) Gazzetta del Popolo, 152, Anno XCVI, 26 giugno 1943, p. 2.
4) Ibid., 159, Anno XCVI, 4 luglio 1943, p. 4.
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