Trovata connessione. Ecco lo studio.
Di questi tempi avere preoccupazioni per il futuro è prassi ormai comune. Dopo l’esperienza pandemica, dove, da un giorno all’altro tutto è cambiato, ha riportato a galla la sensazione di precarietà in molte persone.
Una delle preoccupazioni di maggiore interesse è quella finanziaria. “Potrò assicurare un futuro ai miei figli?”. Domanda lecita, se vissuta con consapevolezza dell’ineluttabilità degli eventi. Allo stesso modo una domanda devastante se permanentemente ossessiva.
Da qui la risposta del sistema organico genitoriale, il quale, per dare una giusta reazione agli eventi entra in situazione di stress. Fin qui tutto normale. Notizie già risapute. Quello che lo studio di cui stiamo trattando in questo articolo, invece, trova qualcosa di sconcertante: la stretta connessione tra il genitore che vive lo stress della sfera finanziaria, con l’insorgere, il permanere o il peggiorare dell’asma nei propri figli.
Lo studio è stato condotto dal DR. KM Shahunja dell’Università del Queensland. Lo stesso, insieme al suo team ha esaminato i dati di oltre 3.900 bambini raccolti in 14 anni nel Longitudinal Study of Australian Children per indagare su questo disturbo molto diffuso nel mondo.
Lo stesso autore dello studio ha dichiarato: “Abbiamo esaminato la relazione tra fattori psicosociali come la depressione materna, le difficoltà finanziarie, gli eventi stressanti della vita, la disponibilità dei genitori e la presenza di respiro sibilante come sintomo di asma”. – Shahunja
Il gruppo di studio ha confrontato i pargoli che soffrivano di respiro sibilante già diagnosticato e quelli nella cui anamnesi non se ne aveva menzione.
Rispetto ai bambini che vivevano situazioni meno stressanti provocate dai loro genitori e i bambini i cui genitori stavano invece vivendo la situazione con livelli di stress da moderati ad alti, gli stessi hanno dimostrato di avere il 77% di probabilità in più di avere tassi elevati di respiro sibilante.
Sui bambini con madri sofferenti di livelli moderati di depressione, si è stabilita una probabilità maggiore del 55% di avere sintomi asmatici. I babini che vivevano in famiglie i cui genitori avevano notevoli difficoltà finanziarie risultavano possedere una probabilità maggiore del 40% di avere questa condizione respiratoria.
Dr. Shahunja, afferma quanto questo studio sia il primo in assoluto in Australia a prendere in esame la relazione stretta tra i sintomi manifesti dell’asma infantile con le variabili psicosociali coinvolgendo nell’analisi bimbi dai uno ai quindici anni e utilizzando una metodica di analisi di studio longitudinale.
Altro fattore di importanza riveste il determinare, per la prima volta, un collegamento tra i sintomi depressivi e di ansia / preoccupazione da stress finanziario dei genitori ai sintomi di asma più significativi durante l’infanzia.
Lo studio pone infine l’accento sul fatto ci come, oltre a fattori ambientali come l’inquinamento, o il fumo, anche gli aspetti psicosociali della stessa famiglia sono determinanti per la salute dei figli. E di questo, e su questo bisogna cimentarsi con maggiori approfondimenti di ricerca e studio nonché di sensibilizzazione verso i genitori.
L’auto re dello studio invita tutti gli operatori sanitari quanto sia importante l’ambiente famigliare come fattore scatenante l’asma infantile.
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E questa informazione potrebbe essere davvero d’aiuto, e questo lo dico io, nel trovare la giusta azione terapeutica da far seguire per il rispristino della salute nei piccoli pazienti.
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