Luigi Cabrino: “Ma davvero è la soluzione per la Sanità?”
La sanità pubblica vive una preoccupante mancanza di medici e personale sanitario; questi profili professionali, infatti , prediligono il privato o l’estero.
La proposta di abolizione del numero chiuso alle facoltà di medicina rischia di penalizzare proprio i futuri medici; infatti non mancano medici , semplicemente preferiscono altre soluzioni lavorative rispetto al SSN.
Un ampliamento indiscriminato della platea di medici nei prossimi anni non farebbe altro che agevolare i gruppi privati che potranno contare su maggiore offerta di personale e quindi limare al ribasso le condizioni economiche e lavorative .
Il tema è stato affrontato da ANAAO FESMED.
“Lo stop al numero programmato a Medicina dimostra ancora una volta che la cecità politica si sta ormai cronicizzando”. Questo il commento di Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed all’adozione da parte della Commissione istruzione del Senato del testo base che elimina il numero programmato a medicina.
“Abolire il numero programmato – prosegue Di Silverio – è una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di visione futura o peggio di una visione futura che porterà a una nuova pletora medica che favorirà manodopera privata a basso costo. Tutto questo in netto contrasto con le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Salute sulla difesa del SSN”.
“In Italia esiste il numero programmato e invece di investire in programmazione si aprono le porte a 70.000 giovanissimi studenti, confondendo il diritto allo studio con il diritto all’iscrizione alla Facoltà. Ma non resteremo in silenzio. Chiameremo a raccolta tutti gli studenti e gli specializzandi, tutta la categoria – annuncia Di Silverio – promuovendo raccolta firme e manifestazioni in tutta Italia affinché tutti abbiano la consapevolezza che questo è il colpo di grazia alla formazione medica, alla professione e soprattutto al sistema di cure pubblico”.
Occorre tornare a rendere appetibile la sanità pubblica piuttosto che ricercare soluzioni semplicistiche che, probabilmente, non miglioreranno la situazione nei nostri ospedali e peggioreranno le condizioni di lavoro di professioni tanto qualificate.
Luigi Cabrino
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Il vostro conflitto di interessi è evidente..
Io auspico una societá culturalmente elevata e questo può avvenire solo aprendo le porte alla sapienza ed alla conoscenza.
Il protezionismo non ha mai favorito lo sviluppo di una societá.
Pensavo che fare il medico fosse una missione ed invece dalle sue parole emerge solo l aspetto economico.
Una delusione…….
Agghiacciante quanto dichiara questo soggetto. Non è certo un numero chiuso che garantisce una qualità professionale. Lavoro nella sanità da illo tempore e certamente non c’è qualità né professionale né umana nella formazione universitaria che sforna solo inconsapevoli pedine di un sistema malato. Le professioni sanitarie non sono più appetibili e io stessa sconsiglio di intraprendere un percorso professionale solo per un posto di lavoro. Per fare quello lavoro ci vogliono ben altre motivazioni.