Di buongusto non è mai morto nessuno.
“La moda suggerisce un linguaggio diverso secondo i luoghi che si vogliono frequentare. Non si va in chiesa come per andare in palestra, così come non si va a un matrimonio in abiti da casa, non si va in viaggio vestiti come per ballare in un locale notturno e non ci si presenta a un esame con gli infradito” scrive Dacia Maraini sul Corriere della Sera di domenica 5 giugno 2022.
La moda male interpretata è quella voce che impone leggi improrogabili per chi sente l’esigenza di “appartenenza”, appiattendo in modo drastico la creatività dell’individuo nell’esprimere non verbalmente il proprio carattere, vestendosi.
Dalle pelli di animali per coprirsi dal freddo, attraverso un lungo percorso fatto di tessuti, drappeggi, accessori, gioielli, pettinature siamo arrivati a un vestiario che mira soprattutto a rendere la persona il meno seducente possibile: è come se il proprio corpo non fosse più un tempio nel quale far crescere la consapevolezza del viaggio che stiamo percorrendo, ma sia diventato un inno alla trasgressione, alla contestazione più aberrante della decenza.
Pance, cosce, sederi esibiti con sprezzo, comunicando la lontananza dalla Bellezza, dall’Armonia, dalla Grazia, dall’incanto che può nascere quando due persone si incontrano e vibrano in un’onda di empatica assonanza. Pantaloni strappati, magliette sdrucite, scarponi da bersagliere o stivali in piena estate raccontano il poco ascolto delle proprie reali esigenze in una popolazione di pecore obbedienti.
Non riesco a concepire uno sciopero indetto contro una preside che cerca di insegnare il buongusto a chi entra in classe come se si stesse recando in spiaggia: e ancor meno capisco dei genitori che non riescono a consigliare ai propri figli una maggiore libertà nei confronti di una moda subdola e manifestamente consumistica.
Mi sembra chiaro che stiamo lasciando distruggere il sostrato animico del nostro popolo, quello che ha espresso nell’arte personaggi come Beato Angelico, Botticelli, Donatello, Giotto, Michelangelo, Tiepolo, Tiziano; nella musica Puccini, Rossini, Verdi e molti altri. Per non parlare in campo scientifico da Leonardo a Galileo a Enrico Fermi; italianissimo anche Giordano Bruno un maestro spirituale ineguagliabile… per non parlare di tutti i Santi.
Vero è che è proprio nei periodi più bui che nascono queste figure enormi che portano le coscienze in spazi, dove la sensazione della Verità si fa sempre più percepibile.
Una spiegazione c’è e ce la dà Jovanotti quando all’Università di Firenze dichiara di essere stato invitato, nell’anno precedente, nel luglio 2014, a un summit molto privato in cui si sarebbero prese decisioni che riguardavano il futuro non solo della musica ((13) Le strane dichiarazioni di Jovanotti all’Università di Firenze – YouTube).
C’è una regia quindi fatta di persone che hanno deciso cosa vada bene per noi e cosa no, che impone abbigliamento (e pazienza visto che è una parte esterna) ma soprattutto quello che dobbiamo assumere per essere adeguati.
Non sarà ora di capire che dobbiamo riappropriarci non solo del corpo ma, ancora prima, della mente per poter decidere quello che vogliamo fare della nostra vita?
Riportando le parole del professor Alessandro Meluzzi non posso che convenire: “Le élites non hanno considerato che in questo processo hanno accelerato la selezione di una nuova specie. Hanno favorito in alcuni soggetti particolarmente predisposti, quella capacità di critica, autocritica, quella dimensione evolutiva che non ci rende più governabili. Noi siamo quelli che hanno resistito”
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