
Un’iniziativa per celebrare il patrimonio di opere e di artisti della cultura mitteleuropea – una mostra e un volume celebrano un protagonista dell’espressione dell’arte e dell’architettura del Novecento
“Il Friuli Venezia Giulia possiede un patrimonio – scrive Massimiliano Fedriga Presidente del Friuli Venezia Giulia – nel volume di,” Max Fabiani. Le anime della cultura mitteleuropea”straordinario valore, anche in virtù del fatto che, nei secoli, è stato testimone e protagonista delle esperienze più significative della cultura europea”.
Anna Maria Cisint, Sindaco di Monfalcone,”L’iniziativa si colloca nel solco del filone di approfondimenti che il Comune di Monfalcone, assieme alla Regione Fvg e l’Associazione Ponti d’Europa, ha alimentato negli ultimi cinque anni per mettere in rilievo l’importanza dello straordinario patrimonio di opere e di artisti che hanno le loro radici e origini nel Friuli Venezia Giulia, – patrimonio spesso trascurato e dimenticato, – che può sicuramente competere con tante delle più qualificate espressioni italiane. Fabiani Maximilian(Max, Massimo), Architetto, urbanista inventore, professore, artista, saggista, scrittore.
Come l’Architetto Ideale Vitruviano, fu uomo di cultura, un intellettuale brillante e soprattutto partecipe dei movimenti sociali ed artistici di fine Ottocento che, grazie ai successivi progressi di tecnica e sperimentazione, produssero gli sviluppi epocali del successivo XX secolo. Nacque nel 1865 a Kobdilj,Štanjel/Sa Daniele del Carso (oggi Slovenia) dodicesimo dei quattordici figli. L’ambiente familiare gli trasmise la fortunata combinazione linguistica e culturale trilingue ( italiano – tedesco- sloveno) che lo stimolò ad una visione più ampia e comprensiva della complessa Società umana.
Educato in famiglia per gli studi elementari, compì a Lubiana gli studi superiori e poi a Vienna al Politecnico e alla scuola di Architettura. Istituzioni di massimo prestigio in Europa, conseguendo il titolo di Architetto Diplomato nel 1892. Insegnò quale assistente (1896/98) e supplente (1898-1902) alla Cattedra di Composizione di Karl Köning al Politecnico di Vienna. Nel 1902 conseguì il Dottorato di Scienze Tecniche.
A Trieste progettò il Narodni Dom/Hotel Balkan (1902/04), centro comunitario sloveno, casa Bartoli(1904-06), casa de Stabile(1905-08); a Gorizia il Trgovski Dom/Banca Commerciale Industriale (1903/05); a Lubiana si ricordano, tra gli altri, i progetti per la casa Hribar(1903) e il Liceo Femminile(1905/06). Fu consulente artistico personale dell’Arciduca Francesco Ferdinando.
Nella Prima Guerra Mondiale, Fabiani fu, assieme ad Alcide De Gasperi promotore del comitato per l’assistenza ai profughi delle Province
Meridionali dell’Impero, sfollati dalle zone di guerra, e dal 1917 diresse il Wiederasufbau/Ufficio Ricostruzioni per il governo austriaco e poi quello italiano. Fu Sindaco del suo paese natale (Podestà, 1935/1945) e ispettore Onorario della Soprintendenza ai Monumenti (dal 1938); nella sua vita fu insignito di numerose onorificenze.
L’architetto Max Fabiani muore il 18 agosto 1962 all’età di 97 anni a Gorizia nella città che aveva scelto per vivere dopo la seconda guerra mondiale. Il Comune di Monfalcone in collaborazione con l’Associazione Ponti d’Europa con il progetto Sguardi Transfrontalieri hanno celebrato anche il sessantesimo della scomparsa dell’architetto Fabiani. Il catalogo dopo le presentazione delle istituzioni, si compone di cinque capitoli, “Protagonista della Cultura Europea”, “L’ultima meta di un sogno”, “Max Fabiani urbanista e architetto”, “L’artista Max Fabiani”, “Testimone della cultura europea”.
I saggi di ogni sezione sono sviluppati da affermati studiosi, Alberto Bergamin , Mario Salvaggio, Matei Mijač, Lucio Gregoretti,Patrizia Ugri, Diego Kuzmin, Luca Caburlotto. Un volume molto esaustivo che fornisce al lettore un ampio raggio sull’operato di Fabiani, collocato tra i più importanti architetti dell’Europa centrale tra l’Ottocento e il Novecento. ”.
Descrizione immagini:
Foto copertina catalogo: Max Fabiani “Notturno goriziano” (1949) particolare, Acquerello su cartoncino grigio,cm14x9, Collezione privata
Foto 2 Max Fabiani “Io vidi il ghiaccio e li stesso la rosa …” , 1932 acquerello e matita su cartoncino chiaro, 14,5×9,5cm, Gorizia, Musei provinciali
Foto 3 Max Fabiani “Il gelso dei fabiani”(1915-1919 circa), collezione privata
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal libro:
“Max Fabiani. Le anime della cultura mitteleuropea” pp. 149 ill. col e b/n
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