Il ruolo che aveva il paggio nelle corti principesche e reali nel libro curato da Andrea Merlotti edito dalla casa editrice Leo S. Olschki
Il libro, quarto della collana del Centro Studi delle Residenze Reali Sabaude. La civiltà delle corti” è dedicato a paggi e paggerie delle principali corti italiane, in un arco di tempo che copre oltre tre secoli: dall’inizio del Cinquecento alla metà dell’Ottocento. Torino, Firenze, Napoli e altri centri studiati per fare luce su una figura, dei paggi, che ebbero un ruolo non marginale durante l’antico regime.
Il volume, affronta l’universo di un personaggio presenti in tutte le corti signorili reali, ma fino ad ora non si era mai affrontato il ruolo di questo personaggio,molto importante per il periodo storico. Colmare questo vuoto ci ha pensato la casa editrice Olschki che ha raccolto i saggi dei vari studiosi nel volume, “Paggi e paggerie nelle corti italiane. Educare all’arte del comando”, curato da Andrea Merlotti.
Scopo dei saggi raccolti nel libro, è quello di restituire e presentare al lettore l’importanza del ruolo dei paggi nelle corti d’antico regime, sia di presentare la loro figura al di là dell’immagine che di essa era stata data da letterati e operisti. Ma chi erano i paggi? Che ruolo avevano, qual’era il significato della loro presenza a corte. Attraverso il servizio a corte, anche negli aspetti apparentemente più umili: come assaggiare il cibo del sovrano o aiutarlo a vestirsi, i paggi imparavano a servire, ma insieme ad apprendere l’arte del comando.
Il libro, affronta tutti queste tematiche, dall’introduzione, per proseguire nei saggi di Alessandro Cont ”Nobile gioventù a corte. Le paggerie nel sistema degli stati dinastici italiani dal XVI al XVIII secolo”. A quelli di Andrea Merlotti “Servire per comandare. Le funzioni dei paggi alla corte sabauda fra Sei e Settecento”;Paola Bianchi ”Educare a corte. La paggeria e l’Accademia Reale di Torino fra Sei e Settecento”; Rita Binaghi “Matematica speculativa e pratica a Corte. La paggeria torinese nel sistema della formazione del gentiluomo”; Pierangelo Gentile “La paggeria sabauda nell’Ottocento.
Una istituzione curiale all’epilogo”; Enrico Pagella “Gli spazi dei paggi negli appartamenti reali di Torino”; Paolo Cornaglia “Gli spazi per i paggi nelle residenze. Il caso del Palazzo Reale di Torino e di Venaria Reale”; Stefano Calonaci – Elisa Paoli “ Tra modello culturale, strumento di potere e scuola. La paggeria nel granducato di Toscana, dai Medici a Napoleone”; Andrea Savio, “Reti del prestigi. I paggi della Repubblica di Venezia nelle corti europee 1550-1630”; Flavia Luise “Splendore e decadenza della paggeria napoletana del XVIII – XIX secolo”; Pasquale Rossi “I luoghi della ‘Real Paggeria di Napoli”.
“Le paggerie sono state uno degli spazi- si legge nell’introduzione – in cui il carattere culturalmente unitario del sistema europeo delle corti risultava evidente. L’insegnamento che vi veniva impartito e le pratiche esercitate erano tali che chi si fosse formato nella paggeria di una dinastia poteva senza troppe difficoltà adattarsi a fare carriera nella corte di un’altra”.
Le paggerie – con i loro ambienti architettonicamente grandiosi – rivestirono nel sistema di tutta Europa una funzione essenziale, contribuendo a farne uno spazio di comunicazione culturale, sociale ed economica.
Lo scopo dei saggi raccolti nel testo, è quello, di restituire l’importanza del ruolo dei paggi nelle corti d’antico regime. Il libro pagina dopo pagina, cerca di restituire a tale figura il suo autentico profilo, ripulendola dalle immagini costruite per secoli da musicisti e letterati.
Descrizioni immagini:
Foto copertina libro Ilario Mercanti detto ‘lo Spolverini’. Convito nuziale di Elisabetta Farnese, sposa di Filippo V re di Spagna nel 1714(1715-17), Parma, Pinacoteca G. Stuard, Musei Civici di San Paolo.
Foto 1 Georges Tasnière – Antonio Francesco Rocca “Vittorio Amedeo II di Savoia crea cavaliere mauriziano un esponente della famiglia De Gubernatis intorno al 1680, incisione. Torino Biblioteca nazionale Universitaria. Si notino i due paggi: uno impegnato a porgere il manto, altro ai piedi del trono.
Foto 2 Francesco Gonin, “Felicita Balbo offre la sua vita alla Vergine”, olio su tela, 1836ca. Torino, Santuario della Consolata, Galleria degli ex-voto. In basso a destra Luigi Balbo (1825-1892) in divisa da paggio
Foto 3 Giuseppe bezzuoli, “Vittorio Amedeo II riceve la spada da un paggio”, olio su tela, 1841. Torino, Musei Reali-Palazzo Reale, Inv.351.
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal volume:
“Paggi e Paggerie nelle corti italiane. Educare all’arte del comando”, a cura di Andrea Merlotti, pp.302 ill. Leo S. Olschki Editore,2021 Fi
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