
Un libro che farà sorridere, riflettere e, forse, guardare con occhi diversi il mondo dell’antiquariato.
Nel vasto mondo dell’antiquariato, dove autenticità e illusione si intrecciano costantemente, pochi personaggi hanno lasciato un segno così controverso come André Mailfert. Un uomo dalle mille sfaccettature: imprenditore astuto, artigiano talentuoso, falsario spregiudicato, poeta, pittore e, infine, scrittore di memorie sferzanti. Mailfert è stato protagonista di un’epoca in cui il desiderio di possedere un pezzo di storia era più forte della certezza della sua autenticità.
La sua eredità si riflette non solo nei mobili “antichi” che ha prodotto in quantità impressionante, ma soprattutto nel libro Au Pays des Antiquaires, pubblicato nel 1935, dopo la liquidazione dei suoi ateliers, è oggi finalmente disponibile in italiano con il titolo Nel Paese degli Antiquari. Questa opera non è solo la confessione di un uomo che ha saputo sfruttare il mercato antiquario a proprio vantaggio, ma un ritratto vivido e disincantato del mondo degli antiquari, collezionisti e commercianti del XX secolo.
Nato a Parigi nel 1884, Mailfert comprese fin da giovane che il commercio dell’antiquariato si fondava su una componente essenziale: la suggestione. Nei primi decenni del Novecento, la domanda di mobili d’epoca era altissima, ma l’offerta di pezzi autentici era limitata. Mailfert, con grande astuzia, colse l’occasione e avviò una produzione industriale di mobili in stile, utilizzando legni antichi recuperati da strutture demolite e applicando tecniche di invecchiamento artificiale per conferirgli un aspetto credibile.
Questa attività lo rese ricco e famoso, ma anche inviso a molti antiquari “tradizionali”, che vedevano nelle sue opere una minaccia per l’integrità del mercato. Tuttavia, molti commercianti, pur criticandolo pubblicamente, finirono per vendere i suoi mobili, consapevoli che la loro fattura era tale da ingannare anche gli occhi più esperti. Alcuni musei e collezionisti, solo dopo anni, si resero conto di possedere pezzi di Mailfert, venduti come autentici da mercanti senza scrupoli.
Il suo lavoro sollevò una questione fondamentale: cosa rende un mobile “antico”? È la materia con cui è costruito, la sua funzione, il passaggio attraverso il tempo o, piuttosto, la narrazione che lo accompagna? Mailfert giocò con queste ambiguità, mostrando che il valore di un oggetto non dipende solo dalla sua autenticità, ma dalla capacità di raccontare una storia convincente.
Nel 1935, forse per giustificarsi, forse per rivalsa, Mailfert pubblicò Au Pays des Antiquaires, un libro destinato a scuotere il mercato antiquario. L’opera è una testimonianza unica e disarmante, in cui l’autore non solo racconta le strategie con cui ha costruito il suo impero, ma svela anche le pratiche diffuse nel settore, dai restauri “troppo zelanti” alle attribuzioni discutibili.
Con uno stile ironico e pungente, Mailfert descrive un mondo fatto di illusioni e sotterfugi, in cui il cliente cerca la conferma di un sogno e il commerciante è lì per esaudirlo. Le sue pagine sono ricche di aneddoti e rivelazioni sulle trattative segrete tra mercanti, sulle mode che determinano il valore degli oggetti e sulla facilità con cui anche i più esperti possono essere ingannati.
Ciò che rende il libro ancora più affascinante è la lucidità con cui Mailfert analizza il sistema di cui faceva parte: non si presenta come un truffatore, ma come un imprenditore che ha saputo rispondere a una domanda del mercato con prodotti di qualità, sebbene non autentici. In un passaggio emblematico, scrive: “Il collezionista non cerca un mobile antico, cerca un’emozione. Io gliela fornisco, e lo faccio con grande maestria.”
Nonostante la sua importanza per la storia dell’antiquariato, Au Pays des Antiquaires non era mai stato tradotto in italiano. Questa lacuna è stata finalmente colmata con la pubblicazione di Nel Paese degli Antiquari, edizione da me tradotta e curata, ora disponibile su Amazon sia in formato cartaceo che digitale.
Questa opera permette al pubblico italiano di scoprire un testo imprescindibile per chiunque voglia comprendere le dinamiche del mercato antiquario, le sue regole non scritte e le sue ambiguità. Il libro di Mailfert non è solo un documento storico, ma un’opera di grande attualità: nel mondo del collezionismo, il confine tra autenticità e falsificazione è oggi più labile che mai, con nuove tecnologie e restauri sempre più sofisticati.
Leggere Nel Paese degli Antiquari significa entrare nella mente di un uomo che ha saputo decifrare e sfruttare il desiderio dell’antico, smascherando al tempo stesso le ipocrisie del mercato. È un libro che farà sorridere, riflettere e, forse, guardare con occhi diversi il mondo dell’antiquariato.
Sergio Salomone