New entry da conversazione per aggiornare la “sozza” storia del pianeta che cambia
La parola Antropocene ha iniziato a circolare intorno al 1950, usata per indicare l’epoca del totale e invasivo dominio umano sul pianeta che ha modificato in modo rapidissimo tutti gli habitat della Terra.
Il termine ha la sua radice etimologica nelle parole greche antropos (essere umano) e kainos (recente). Oggi si adopera per considerare il presente periodo storico che si distingue per la strage della biodiversità e degli ecosistemi, attraverso una sostituzione di specie viventi autoctone, con grandi quantità di specie aliene (allevamenti di bestiame e coltivazioni intensive). Inoltre, include lo sfruttamento delle risorse naturali e l’impatto di tutti i rilasci inquinanti che sono all’origine di molti cambiamenti climatici, anch’essi inclusi nella medesima epoca e quindi nella terminologia.
Fino a poco tempo fa, il termine Antropocene non esisteva. La parola che definisce l’epoca geologica in cui è incluso l’avvento dell’Homo sapiens sul pianeta fino ai giorni nostri, è sempre stata: Olocene
L’Olocene infatti, è la seconda epoca del periodo Quaternario. Anche in questo caso è un termine che deriva dal greco ὅλος (holos, del tutto, assolutamente) e καινός (kainos, recente). È considerato come un periodo interglaciale iniziato 11.700 anni fa, in cui dovremmo essere tuttora inclusi.
Il termine Antropocene ha fatto capolino, tristemente di diritto, negli anni 50 del XX secolo, a causa dell’evidente, progressivo impatto delle attività industriali nei confronti del pianeta che, per millenni aveva subito in minima parte l’interazione della razza umana, in armonia con madre natura e dipendente da fonti di trasporto “molto sostenibili” (cavalli, asini, cammelli…), e da energie decisamente rinnovabili (legno, sole, acqua e vento).
La data ufficiale per dare il via al periodo Antropocene è in attesa di ratificazione, ma al momento la civiltà umana moderna viene datata interamente all’interno dell’Olocene, in quanto l’Unione Internazionale di Scienze Geologiche (IUGS), non ha ancora approvato in maniera scientifica l’esistenza della nuova era Antropocene.
Per farsi un’idea personale, nel frattempo ogni lettore può scegliere la nascita dell’Antropocene secondo uno schema darwiniano, dove l’inizio e lo sviluppo dell’evoluzione umana, è suddiviso in quattro momenti fondamentali spalmati in uno scenario temporale di oltre 1 miliardino d’anni, dall’era dell’Homo Erectus, fino a date ed eventi prossimi ai giorni nostri:
- La padronanza del fuoco;
- La domesticazione di specie animali e la coltivazione organizzata di piante commestibili;
- l’industrializzazione resa possibile dallo sfruttamento massiccio dei combustibili fossili;
- l’avvento dell’energia nucleare e dell’elettronica.
In attesa di un eventuale cambio di registro da parte dell’IUGS, massimo esponente delle scienze geologiche, la nostra era attende in progressivo aumento: aumento vertiginoso della popolazione, aumento esponenziale di gas serra e di sostanze inquinanti in atmosfera; accrescimento di disastri naturali; aumento del livello del mare e dell’erosione costiera; moltiplicazione dei nuovi materiali di sintesi dispersi nell’ambiente…
Infine, qualsiasi periodo sia ratificato d’ora in avanti, l’Antropocene è adesso. Chissà se ne parlano nelle aule del liceo studenti e professori, o forse non è così importante, l’Intelligenza Artificiale, già sa tutto e tanto basta d’ora in avanti.
Antropocene o no, è evidente che l’uomo ha cambiato gli equilibri della terra e fatto tanti disastri
La terra, o la natura, che dir si voglia, ha sempre provveduto a riparare gli errori commessi dall’ingordigia umana. Negli ultimi tempi, diciamo 100 anni, la natura non ha fatto in tempo ad evolversi con la velocità della nostra ingordigia e tecnologie sempre più sofisticate ma terribilmente inquinanti. L’uomo ha sbagliato, ma chi avrebbe rinunciato alle comodità che la nuova era ci regalava? La terra resterà ancora milioni di anni dopo la nostra estinzione, inutile arrovellarsi il cervello in cerca di una impossibile soluzione. Aspettiamo l’armageddon…