Il pronipote torinese Carlo Gastone prosegue nel recupero e nella valorizzazione dell’antenato, definito «Creatore della Mongolia moderna»
Carlo Gastone, già dirigente industriale, nasce nel 1950 a Johannesburg in Sud Africa. Proviene da una famiglia internazionale. È poliglotta. Ha trascorso parte della sua infanzia all’Avana (Cuba) e a New York (Usa) dove ha frequentato le scuole elementari. All’inizio degli anni ‘60 è rientrato in Italia, dopo aver conseguito la licenza liceale si è laureato a Torino in Giurisprudenza.
Ha vissuto per ragioni di lavoro a Lagos in Nigeria, a Brescia e a Słupsk in Polonia dove ha svolto svariati incarichi per poi rientrare a Torino dove risiede attualmente. È in pensione. Oggi coltiva vari interessi, tra cui quello di ricostruire la storia e la genealogia della propria famiglia, andata in parte dispersa a causa di eventi bellici e rivoluzionari. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Ci vuole illustrare le scoperte riguardanti sua famiglia?
Ho deciso di conoscere un po’ meglio le mie radici russe. Alla morte di mia mamma, avvenuta nel gennaio del 2012, ho trovato una valigia appartenuta alla nonna con dentro svariate fotografie, certificati e documenti d’interesse storico. Sono così nati i miei due primi libri, Memoires diario di Olga I. Korostovetz (Pathos Edizioni, 2020) dove sono raccolte le memorie di mia nonna, figlia del diplomatico russo Ivan Jacovlevich Korostovetz (1862-1933). In seguito, ho pubblicato un manoscritto inedito del mio bisnonno sul periodo in Persia e la fine della sua carriera prima del forzato esilio, dal titolo Persian Arabesques. Memorie politiche di Ivan Jacovlevich Korostovetz (Pathos Edizioni, 2021).
Dopo aver pubblicato questi testi in Italia, ho effettuato un viaggio in Mongolia nel settembre 2023, dove si celebrava il mio bisnonno come fautore della sovranità di quella Nazione con la sua attività diplomatica. La traduzione di Memoires in lingua mongola è ancora in corso.
Chi era Ivan J. Korostovetz?
Il mio progetto mira a rivalutare il personaggio storico di Ivan J. Korostovetz, mio bisnonno, per ricollocarlo nella giusta graduatoria dei diplomatici e dei fautori della politica estera della Russia zarista in Estremo Oriente.
Ricordo quanto ha scritto il professor Nikolaj Anatoljevich Samoilov, Professore Emerito di Storia all’Università di Sanpietroburgo nel suo articolo del 2022 Ivan Jacovlevich Korostovetz – Diplomatico russo ed esperto di Cina: “Ivan Jacovlevich Korostovetz (1862-1932) è uno dei diplomatici russi eccezionali e allo stesso tempo immeritatamente dimenticati della fine del XIX – prima metà del XX secolo. Nel corso della sua vita ricoprì numerosi incarichi diplomatici: fu segretario delle missioni diplomatiche russe a Rio de Janeiro e a Lisbona, console generale a Bushehr, inviato in Persia, partecipò ai negoziati russo-giapponesi e alla firma del Trattato di pace di Portsmouth nel 1905. Tuttavia, gli eventi più importanti nella carriera diplomatica di I. J. Korostovetz sono collegati principalmente alla Cina”.
Korostovetz è stato sminuito a causa della mancanza di documenti dell’epoca. Alcune corrispondenze e accordi del suo periodo di maggior successo diplomatico sono stati considerati confidenziali e quindi secretati dalla Russia imperiale. Altri documenti sono stati messi a tacere per omissione dal regime bolscevico e, infine, i paesi occidentali dimostrano un certo disinteresse nel riconoscere l’importanza del suo apporto alla politica estera della Russia Imperiale, alla luce dei documenti che solo ora cominciano a riemergere. Queste certezze e circostanze non sono state ancora ampiamente riconosciute e debitamente evidenziate. Un esempio concreto è costituito da alcuni importanti documenti che sono stati declassificati dalla Biblioteca Presidenziale in Russia. Oltre alle affermazioni del professor Samoilov, prima citate, ricordo che il professore russo Pavel N. Dudin lo ha definito «Creatore della Mongolia moderna» e giudizi favorevoli sono quelli del professore russo Alexander N. Khokhlov, del professore emerito Ooknoi Batsaikhan, capo del Dipartimento internazionale dell’Accademia delle Scienze della Mongolia, e di altri studiosi ancora.
Quali sono gli ulteriori risultati conseguiti?
La prestigiosa casa editrice internazionale Walter de Gruyter di Berlino ha pubblicato nel mese di luglio 2024 Persian Arabesques in lingua inglese. Questa pubblicazione è molto importante per svariate ragioni. Persian Arabesques, oltre a essere un testo inedito e fonte primaria d’informazione, pone mio bisnonno in una luce differente nel mondo anglosassone dove, per ragioni politiche, si è sempre sottaciuto il suo valore politico. Saranno stravolte alcune interpretazioni degli storici inglesi su fatti accaduti durante il periodo prerivoluzionario in Russia.
Persian Arabesques susciterà notevole interesse e incoraggerà molti giovani ricercatori a far riemergere documenti ancora sconosciuti perché secretati per ragioni di confidenzialità dalla Russia Imperiale, come i suoi rapporti classificati con gli ambasciatori russi a Pechino e a Tokyo.
Questo rappresenta un traguardo importante, ma ci sono nuove iniziative in corso d’opera?
Sto traducendo in lingua inglese un libro pubblicato dal mio bisnonno a Pechino, nel 1922, con l’editore “Eastern Enlightenment Society”, di 200 pagine circa, in lingua russa già moderna (post-riforma) dal titolo Russia in the Far East. Questo testo non è mai stato tradotto in altre lingue, come afferma la Biblioteca dell’Università dell’Illinois dove ho trovato il libro.
È la descrizione della Rivolta dei Boxer del 1900, vista dal diplomatico Korostovetz inviato a Tientsin in Cina, presso l’allora Vice Ammiraglio Evgenij Ivanovič Alekseev (fratellastro di Nicola II) in qualità di agente diplomatico. Si tratta dunque della visione di un protagonista dell’evento.
Questo libro si ricollega a un manoscritto inedito sempre del mio bisnonno, intitolato 1900 Boxer Rebellion, scritto in cirillico antico preriforma e che conta 437 pagine. Presumo che abbia pubblicato il suo libro Russia in the Far East in Cina allo scopo di sostentarsi durante il suo esilio, con l’aiuto di amici potenti, sfruttando fama e notorietà raggiunte in Estremo Oriente. Forse ha utilizzato come base il suo diario originale inedito 1900 Boxers Rebellion
Ho chiesto al professor Samoilov di pubblicare in Russia questo manoscritto, in modo da affiancare la versione russa moderna a quella inglese.
Questa è al momento la situazione del mio progetto di rivalutazione del mio bisnonno. Posso definirmi un curioso dilettante che, in tarda età, sta riuscendo a ristabilire giustizia storica su Ivan J. Korostovetz mediante un’appassionante ricerca storica che mi ha portato anche a viaggiare a Parigi, a Londra, a Ulaanbaatar etc.
Grazie dottor Gastone, ad maiora!
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