
Dipinti e opere su carta, presentate in una mostra curata dallo storico d’arte Casimiro Di Crescenzio per celebrare i periodi più intensi e significativi della carriera dell’artista che fu tra i fondatori del Fronte Nuovo delle Arti , fino al 6 gennaio a palazzo Ricchieri
La gioia i colori di “Armando Pizzinato “ vengono presentati in una mostra antologica per celebrare uno dei periodi più intensi della carriera dell’artista , che fu una delle voci più rilevanti della scena artistica veneziana del secondo dopoguerra e tra i fondatori del movimento artistico Fronte Nuovo delle Arti.
L’evento fortemente, voluto dall’ Amministrazione Comunale di Pordenone per ricordare, Armando Pizzinato uno dei cittadini illustri, che nonostante nativo di Maniago è sempre stato fortemente legato alla città di Pordenone. L’iniziativa ricorda anche i vent’anni della scomparsa dell’artista avvenuta nel 2004.
L’esposizione, “Armando Pizzinato e il fronte nuovo delle Arti (1946-1950), ha ottenuto il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la collaborazione dell’Archivio Pizzinato di Venezia. Alberto Parigi – Vice Sindaco e Assessore alla Cultura – “L’iniziativa si inserisce in un percorso pluriennale di valorizzazione e di riscoperta dei personaggi che hanno caratterizzato il nostro territorio nei diversi campi del sapere. Gli spazi museali divengono allora laboratorio vivo per offrire ai visitatori aspetti inediti o poco conosciuti, esplorando dinamiche culturali che divengono la narrazione della nostra identità territoriale”.
La mostra Armando Pizzinato e il Fronte Nuovo delle Arti (1946-1950)” è curata dallo storico d’arte Casimiro Di Crescenzio. Molte opere esposte sono inedite o raramente esposte, e immortalano il momento importante del percorso creativo di Pizzinato, che fu uno tra i fondatori del Fronte Nuovo delle Arti, movimento artistico che ha segnato una svolta nella giovane arte italiana del tempo. Nei suoi dipinti, l’artista fonde l’influenza di Picasso, il cubismo, il dinamismo futurista e la forza espressionista del colore per affrontare tematiche sociali di grande attualità.
Di particolare interesse sono i lavori su carta, spesso inediti, che rivelano l’innato talento di Pizzinato per i disegno. Matite, tempere, acquerelli e pastelli dimostrano la sua maestria nel creare effetti cromatici unici, culminando in una serie di monotipi sperimentali che anticipano le tecniche serigrafiche. “Sono molto grata – scrive Patrizia Pizzinato , figlia dell’artista – all’Amministrazione Comunale di Pordenone, per aver voluto ricordare mio padre promuovendo questa mostra incentrata sulle opere create durante gli anni del Fronte Nuovo delle Arti, un periodo effervescente della sua lunga attività d’artista”.
Pizzinato è stato un artista che si è distinto a livello nazionale accanto a maestri come Emilio Vedova Giuseppe Santomaso. La mostra aperta fino al 6 gennaio, ingresso libero – offre al visitatore un viaggio immersivo tra le opere che meglio rappresentano lo stile innovativo e personale di Armando Pizzinato. La mostra non si limita a rendere a Pizzinato un semplice omaggio, che molte volte avviene, ma rappresenta un’importante occasione di riscoperta e valorizzazione del contributo che l’artista ha dato alla cultura italiana.
Armando Pizzinato nasce a Maniaco nel 1910, profondamente legato a Pordenone, che visse fino nel 1921 frequentando da studente pendolare l’Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1930 al 1934. Nel 1936 si trasferì a Roma grazie al conseguimento a Udine della borsa di studio Marangoni e nel 1940 scelse di risiedere stabilmente a Venezia.
Negli anni Settanta riallacciò i rapporti con Pordenone e molteplici sono state le iniziative a lui dedicate nel corso degli anni, contraccambiate da generosi doni di sue opere che hanno reso più preziosa la collezione del Museo Civico d’Arte. Armando Pizzinato è stato un artista di spicco nella scena italiana del dopoguerra, contribuendo alla Fondazione del Fronte Nuovo delle Arti, un movimento guidato dal critico d’arte Giuseppe Marchiori, che riuniva i migliori giovani talenti dell’epoca.
Il movimento, nato nel 1946 a Venezia, ebbe una breve ma intensa vita, sciogliendosi nel 1950. Durante in questi anni, Armando Pizzinato ottenne numerosi riconoscimenti: dal premio Burano nel 1946 al premio Torino nel 1947. Partecipò a importanti mostre, come la XXIV Biennale di Venezia del 1948, dove i suoi dipinti, tra cui “Primo maggio” acquistato da Peggy Guggenhein, furono molto apprezzati.
Questo successo gli valse inviti a esporre anche a livello internazionale, come al Museum of Modern di New York e alla Catherine Viviano Galler. L’esposizione è accompagnata da un catalogo curato da Casimiro Di Crescenzio, dopo le presentazioni istituzionali sono riportate tutte le opere esposte, offrendo un ulteriore approfondimento e conoscenza di questo straordinario artista.
Descrizioni immagini:
Foto copertina libro
Foto 1 Armando Pizzinato “Natura morta con pesci”, 1946, olio su tela, 64,5×49,5cm, Collezione privata
Foto 2 Armando Pizzinato “Figure in un interno 1948, olio su tavola, 45x80cm Museo Civico d’Arte, Pordenone
Foto 3 Armando Pizzinato “Bracciante ucciso”, 1949, olio su tela, 130x150cm Collezione privata
Foto 4: Armando Pizzinato “Case a Burano”, 1946 matita e matite colorate su carta, 18,2×24,9cm Collezione privata
Foto 5 Armando Pizzinato “Cantiere”,1946, matita e pastello su carta, 21,2×31,2cm Collezione privata
Foto 6 Armando Pizzinato Studio “per bambine che giocano”, 1947, pastello su carta, 25,2×17,6 cm Collezione privata
Foto 7 Armando Pizzinato “Composizione” [1946-48], monotipo su carta, 25×18,5cm Museo Civico d’Arte, Pordenone
Foto 8 Armando Pizzinato “Composizione”[1948*, tecnica mista, 35×24,8cm Collezione privata
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal catalogo della mostra:
Pordenone “Armando Pizzinato e il Fronte Nuovo delle Arti (1946-1950)” a cura di Casimiro Di Cresenzo, Palazzo Ricchieri n. 51 di Corso Vittorio Emanuele II, fino al 6 gennaio 2025, Orario: venerdì, sabato e domenica 10.00-13.00 e 15.00-19.00. Ingresso libero. Informazioni: Comune di Pordenone 0434.392939 oppure 0434 392932
© 2024 CIVICO20NEWS – riproduzione riservata
Scarica in PDF