A Torino il mondo pro-life scende in strada per contrastare con forza l’aborto.
Gli anni passano ma le posizioni dottrinali del mondo Cristiano no.
Per questo motivo l’infermiere e attivista pro-life, Giorgio Celsi, fondatore dell’Associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita”, ci fa sapere che a Torino, in Via Ventimiglia, dinanzi all’Ospedale “Sant’Anna”, venerdì 10 gennaio, dalle 15 alle 17, ci sarà un momento di “Preghiera in Difesa della Vita contro l’Aborto e l’Eutanasia”.
Chi conosce il mondo pro-life, e la straordinaria figura di Giorgio Celsi, sa quale impegno egli metta da decenni nel contrastare le pessime politiche di “Radicali Italiani” e della sua “guru”, Emma Bonino.
Qualche anno fa, parliamo del 2011, l’infermiere anti-abortista Giorgio Celsi “è finito sotto procedimento disciplinare dell’Ordine professionale degli Infermieri di Milano, per avere manifestato contro la pillola abortiva Ru486 in camice bianco e con una croce costellata di feti”, come ha ben scritto Simona Ravizza del “Corriere della Sera”.
Persecuzione ideologica che nel nostro Paese è sempre più diffusa.
Persecuzione etica messa in atto da quel mondo radicale che non vince le elezioni manco a sognarlo ma, inspiegabilmente, tiene sotto scacco una Sinistra tiepida e slavata che, anche se lo nega, ha ancora quel germe anticristiano e anticlericale che l’ha animata negli anni ’60 e ’70.
Ad osteggiare, in ogni modo possibile, l’azione di Giorgio Celsi è il ginecologo Silvio Viale, storico esponente radicale e membro dell’Associazione Radicale “Adelaide Aglietta” di Torino, che viene definito quale “pioniere in Italia della pillola Ru 486”.
Viale, che nel Consiglio Comunale di Torino appoggia e spalleggia il Sindaco Stefano Lo Russo, è noto per le sue posizioni contro la vita e, alla vigilia del Santo Natale 2024, ha scritto: “oggi la RU486 (mifepristone) è una realtà utilizzata nel 66.2% degli aborti degli ospedali piemontesi, con punte del 75% come al Sant’Anna di Torino”.
Che nel 2025 vi siano decine di persone che, nonostante le rigide temperature invernali, si trovano a pregare dinanzi ad uno dei più importanti ospedali materno-infantili d’Italia, per testimoniare la loro contrarietà all’aborto, ha un gran valore sociale, etico e politico.
Il Governo Regionale del Piemonte, retto da Alberto Cirio, “Forza Italia”, non può ignorare questi momenti pacifici e democratici di esplicitazione della contrarietà alla pessima Legge 194 del 1978 con la quale, un Parlamento arrendevole, ha emanato “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”.
“Civico 20 News” ha, a suo tempo, narrato l’impegno dell’Assessore Regionale alle Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria, Politiche della Casa, delle famiglie e dei bambini, Maurizio Marrone, “Fratelli d’Italia”, che in Regione Piemonte è riuscito ad istituire un fondo chiamato “Vita Nascente” e che ha autorizzato la presenza delle associazione pro-vita nei corridoi dell’Ospedale “Sant’Anna”, per aiutare le donne che non hanno ancora le idee chiare sull’eventuale infanticidio uterino.
La cosa fece imbestialire il dottor Silvio Viale che tiene a sottolineare come “gli aborti con la RU486 sono saliti da 3.363 casi (64.9%) del 2021 a 3.452 casi (66.2%) del 2022”.
Tutto questo lascia perplessi perché nell’antico “Giuramento di Ippocrate”, quello che fanno tutti i medici chirurghi prima di iniziare a svolgere la professione medica, si diceva chiaramente: “Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo”.
Che fine hanno fatto questi principi e queste norme etiche?
Moltissimi nostri lettori, davvero tanti, sperano che “Forza Italia”, “Fratelli d’Italia”, “Lega” e “Noi Moderati”, mantengano la parola data al loro elettorato e si adoperino affinché passi la Proposta di Legge di Iniziativa Popolare chiamata “Un cuore che batte”.
Se ciò avvenisse “il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso”.
Non ha lo stesso valore dell’abrogazione dell’infanticida Legge 194 del 1978 ma, sicuramente, rappresenterebbe un passo avanti nella difesa della vita.
Grazie di cuore. Perseveranza e coraggio nel contrasto a tutte le forme di crimine contro la vita..
Aborto, il crimine più odioso subdolo traditore vigliacco perché si consuma su un piccolo ignaro indifeso bambino; è insopportabile sentire urlare donne a favore di un omicidio così proditorio