Julian Assange ha trovato favore nell’Alta Corte di Londra.
In queste ore tutte le agenzie internazionali di stampa hanno dato la notizia della decisione presa dall’Alta Corte di Londra sul caso di Julian Assange.
Il giornalista australiano e cofondatore di “WikiLeaks” non sarà – almeno per ora – estradato negli Stati Uniti d’America dove è accusato di aver diffuso documenti riservati del Pentagono e del Dipartimento di Stato.
“Civico 20 News” si era già occupato della vicenda il 17 febbraio scorso quando la moglie del giornalista, Stella Assange, aveva detto: “La sua salute sta peggiorando sia dal punto di vista fisico, sia psicologico. La sua vita è a rischio ogni giorno che resta in carcere e, se estradato, morirà”.
Appello che fece indignare il mondo Occidentale dove, a differenza che nei regimi asiatici, la libertà di stampa è sempre garantita e tutelata.
Gli attivisti internazionali che in questi anni si sono fatti prossimi alla famiglia Assange hanno commentato la decisione dell’Alta Corte di Londra con un semplice: “Gli USA diano garanzie”.
L’Ordine Nazionale dei Giornalisti ha immediatamente espresso “soddisfazione per la concessione dell’appello contro l’estradizione negli USA” sottolineando come Assange “ha solo svolto a testa alta il compito di ogni giornalista: diffondere le notizie di interesse pubblico”.
Le prossime settimane saranno cruciali visto che il tutto è rimandato al 20 maggio.
Una cosa è certa: “la sua vicenda è cruciale per la libertà di stampa e per la democrazia”, come ben scrive l’Ordine dei Giornalisti.
Continueremo a seguire la questione.