Un terribile fardello è la vecchiaia, sia per l’uomo che per la bestia. E gli uomini l’hanno resa particolarmente gravosa con la loro noncurante sensibilità. Ad un bambino essi profondono ogni cura ed affetto. Ma ad un uomo gravato dall’età, essi riservano indifferenza piuttosto che attenzione, disgusto invece di simpatia. Essi sono tanto impazienti di veder un infante grande, quanto lo sono di veder un vecchio inghiottito dalla tomba.
Il giovanissimo ed il vetusto sono egualmente indifesi. Ma mentre l’impotenza del giovane richiama l’amorevole e disinteressato aiuto di tutti, quella del vecchio riesce ad accattivarsi solo la riluttante cooperazione di pochi. In verità, i vecchi meritano più simpatia dei giovani. ………………………..
Quando la vecchiaia s’impossessa di un uomo, ebbene, quella è l’occasione, o miei Compagni, di prestargli orecchi ed occhi, di dargli mani e piedi e di rinvigorir le sue deboli forze con l’amore, si dargli l’impressione che, nei suoi calanti anni, egli non è meno caro alla Vita di quanto non lo fosse nella sua crescente infanzia e adolescenza.
Ottant’anni non sono nell’eternità, altro che un momento. Ma un uomo che ha seminato se stesso per ottanta anni, è molto più che un istante. Egli è il cibo di tutti coloro che raccolgono la sua vita. E qual è la vita che non è raccolta da tutti?
Non state voi mietendo, proprio in questo momento, le vite di ogni uomo e donna che abbiano mai camminato su questa Terra? Che cos’è il vostro linguaggio se non il raccolto del loro modo di parlare? Che cosa sono i vostri pensieri se non le spigolature dei loro? Perfino i vostri indumenti e le vostre dimore, i vostri cibi, le suppellettili, le leggi, le tradizioni e le convenzioni di coloro che son venuti e dipartiti prima di voi?
Voi non raccogliete una cosa in un determinato momento, ma tutte le cose in ogni istante. Voi siete coloro che mietono, la messe, il campo e l’aia. Se il vostro raccolto è scarso, osservato il seme che avete posto negli altri e quello che avete posto negli altri e quello che avete loro permesso di seminare in voi. Esaminate anche il mietitore e la sua falce, così come il campo e l’aia.
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